”Sole a catinelle”: il nuovo film di Checco Zalone sbanca i botteghini italiani

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locandina-sole-a-catinelleCronaca di un successo annunciato, che forse va anche oltre le previsioni più rosee. Il nuovo film di Checco Zalone, Sole a catinelle, diretto da Gennaro Nunziante, ha fatto boom al botteghino: 18 milioni 606 mila euro. Nella sola giornata di ieri i milioni incassati sono stati 5 e mezzo. Nei primi due giorni di programmazione (è uscito giovedì) aveva incassato quasi otto milioni. “Speriamo che domani incassi un po’ meno – aveva scherzato Zalone prima del week end – così ci rilassiamo tutti”. Sole a catinelle è il suo terzo film, dopo una doppietta straordinaria con l’esordio-rivelazione Cado dalle nubi (15 milioni) e poi con Che bella giornata, altro incasso record da quasi 44 milioni. Al secondo posto negli incassi del weekend si consolida Cattivissimo me 2 che alla sua quarta settimana nelle sale mantiene il podio arrivando a un totale di circa 14 milioni 600mila euro.

Superato se stesso in quattro giorni, il nuovo film di Zalone potrebbe battere il record d’incassi di Che bella giornata: dopo tre settimane il film del 2011, sempre diretto da Gennaro Nunziante, aveva sorpassato nelle classifiche il film di Roberto Benigni La vita è bella del 1997, conquistando il titolo di film italiano di maggior incasso e fermandosi al secondo posto degli incassi totali delle sale italiane, compresi quindi i film stranieri, dietro ad Avatar.  “Un risultato incredibile, che va oltre le mie più rosee aspettative – commenta il produttore Pietro Valsecchi – in soli quattro giorni abbiamo già vinto il Biglietto d’oro e abbiamo scalato la vetta degli incassi stagionali”.

IL TRAILER

Certo, aiuta la distribuzione a tappeto, Medusa ha piazzato il film in oltre 1200 sale (compromettendo la riuscita di film più “piccoli”) e probabilmente, annunciano, se ne aggiungeranno altre. Ma “sono balle – osserva Valsecchi – a quale film d’autore avrebbe tolto sale? Sono circuiti diversi, chi va a cercare la commedia di Zalone vuole trovare qualcosa di divertente e rilassante, vuole guardare la realtà in maniera ironica. Il film d’autore ha un altro pubblico, meno familiare e anche altre sale. Non credo proprio che abbia tolto niente”. Nella storia, Checco è un papà squattrinato e un pò cialtrone che al figlio Nicolò promette una vacanza da sogno se prenderà tutti 10 a scuola. Arriva un’ottima pagella, e il papà è costretto a inventare qualcosa…

“Questi incassi – continua Valsecchi – riaccendono le speranze e l’entusiasmo di tutti gli operatori, dai produttori ai distributori agli esercenti, per il nostro cinema che non ha bisogno di medicine perché non è malato ma ha solo un bisogno estremo di scouting e ricerca”. Un tema, questo della ricerca, caro a Valsecchi. “Lunedì cominciano le riprese di Fuggi fuggi fuggi da Foggia, con il duo comico Pio e Amedeo, nel quale crediamo molto e ai quali diamo fiducia, così come abbiamo fatto con Checco e con I soliti idioti”. Pio e Amedeo provengono dalle Iene e nel loro film hanno tirato dentro Alessandra Mastronardi, Massimo Populizio e anche Kekko dei Modà che fa una partecipazione. “È una storia originale – dice Valsecchi – che parte da un equivoco: i due devono scappare da Foggia inseguiti da un debito e da una triste vicenda d’amore”.

Il successo di Sole a catinelle indica per Valsecchi “una strada da percorrere per rianimare tutto il settore: bisogna avere rispetto per il pubblico, cercare di rinnovarsi rischiando, per offrire film nuovi con nuovi linguaggi e temi. Se si lavora così il pubblico risponde con prontezza come è successo in questi giorni con il nuovo film di Zalone che ha mandato in tilt i sistemi di prenotazioni via internet. Il talento di Zalone, riconosciuto dal pubblico, ci riempie di soddisfazioni. Questo successo è di tutti. In una stagione veramente grama, questi soldi rappresentano una boccata d’ossigeno per gli esercenti, cui va ben il 50% del costo del biglietto. Tanti cinema in crisi potranno salvarsi con questi introiti, ma non si tratta di un miracolo, qui non c’è San Checco qui c’è un lavoro ben fatto e curato. Fare la commedia è la cosa più difficile che ci sia, farla bene, divertente e semplice ancora di più. In tanti provano a fare le commedie pensando di incassare, ma non è un genere a fare il successo”.

Fonte: Repubblica

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