Sovrapprezzo notturno sui farmaci mai applicato dall’Asfm: la Corte dei Conti indaga per danno erariale

0

Problemi in vista per l’Asfm. Questa volta la colpa sarebbe quella di aver fatto risparmiare i cittadini ai danni delle casse erariali. I guai nascono dalle vicende di qualche mese fa. La battaglia tra Asfm e farmacie private era finita con la decisione da parte della prima di non effettuare più da sola il servizio notturno, costringendo le seconde a svolgere la turnazione. Le prime ad aver iniziato il nuovo servizio, svolto per circa 20 anni dalle farmacie comunali, sono state le farmacie Lana, Betti, e Monicchi. Ne è seguito un piccolo disagio per i clienti visto che dall’entrata in vigore della turnazione chi ha necessità di farmaci nelle ore notturne deve informarsi su quale farmacia sia di turno, mentre prima andava a colpo sicuro essendo sempre la stessa la farmacia aperta. Oltre a questo, si è aggiunta l’amara sorpresa di dover pagare, oltre al normale costo del farmaco, un sovraprezzo di 3,87 euro, come prevede l’articolo 8 del decreto del ministero della Sanità, emanato nel lontano 1993. Un sovrapprezzo che le farmacie comunali che svolgevano servizio notturno non hanno mai applicato ma che invece viene ora richiesto dalle tre private.

Il presidente Asfm, Stefano Mustica, ha riferito al Giornale dell’Umbria che la decisione di non applicare il sovrapprezzo fu presa dal Comune (ente proprietario) vista la pubblica utilità che svolgevano le farmacie comunali. Ora, però, proprio quella decisione sarà esaminata attentamente dalla procura regionale della Corte dei Conti che, attraverso la Guardia di Finanza, svolgerà dei controlli su documenti e registri contabili delle farmacie comunali. Il tutto per valutare se il mancato introito del sovraprezzo durante il servizio notturno abbia comportato un danno erariale. Controlli che potrebbero essere effettuati successivamente anche in altre città umbre.

CONDIVIDI