Stabilimenti acqua Fabia: possibile trasferimento nel Nord Italia, in ballo 130 posti di lavoro. ”No” dei sindaci

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produzione-acqua-fabiaLe voci che continuano a circolare segnalano un rischio sempre più concreto: gli stabilimenti in provincia di Terni dove viene imbottigliata l’acqua Fabia potrebbero essere trasferiti nel Nord Italia. In ballo ci sono oltre 130 posti di lavoro. Lo scorso 12 gennaio i lavoratori della Sangemini S.p.A. e i sindacati avevano paventato tale possibile decisione dell’azienda rifiutandola con nettezza. Oggi, con un comunicato congiunto, anche i sindaci di San Gemini, Acquasparta e Montecastrilli hanno espresso totale contrarietà al trasferimento.

Sindacati. Lo scorso 12 gennaio le organizzazioni sindacali si sono mostrate assolutamente contrarie ad un trasferimento della produzione e ad un indebolimento del marchio stesso in quanto la regione Umbria è garanzia di tipicità e qualità dell’acqua Fabia. In particolare, la Flai-Cgil ha dichiarato che portare fuori dalla regione l’acqua Fabia, “vorrebbe dire perdere questa garanzia e al tempo stesso impoverire un territorio, rompendo una filiera che per anni ha garantito occupazione e sviluppo”. Per la Cisl la vicenda deve essere “seguita con la massima attenzione perché sono in gioco i posti di lavoro”. Proprio i posti di lavoro a rischio, 109 della Fabia e 23 della Sangemini Fruit (in cassa integrazione), sono ovviamente la preoccupazione maggiore per i sindacati.

Sindaci. I sindaci dei comuni di San Gemini, Acquasparta e Montecastrilli, dopo le voci che sono circolate in merito ad un possibile trasferimento dell’imbottigliamento dell’acqua, attraverso un comunicato stampa hanno manifestato in primis la loro vicinanza ai lavoratori e la loro netta contrarietà ad un utilizzo del marchio Fabia al di fuori dei confini regionali.

Il comunicato dei sindaci Leonardo Grimani (San Gemini), Roberto Romani (Acquasparta) e Fabio Angelucci (Montecastrilli):

Il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, insieme ai sindaci di Acquasparta e Montecastrilli, esprimono la loro contrarietà ad un utilizzo del marchio Fabia fuori dal territorio locale.
Il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani

“Le recenti notizie comparse in maniera ufficiosa circa la volontà della Società Sangemini Acque Minerali di utilizzare il marchio Fabia per produrre volumi nel Nord Italia rende doveroso un intervento delle amministrazioni comunali di San Gemini, Acquasparta e Montecastrilli.

Raccogliendo in pieno la preoccupazione dei lavoratori e del mondo sindacale sentiamo di esprimere una netta contrarietà ad ogni ipotesi di utilizzo dei marchi al di fuori del nostro territorio. Pur nel rispetto delle prerogative dell’azienda circa la definizione delle strategie industriali riteniamo di poter esprimere con forza un parere sul tema dei marchi anche perché è nella difesa della territorialità degli stessi che si sostanzia la nostra azione politico amministrativa.

Abbiamo sempre ricercato un dialogo costruttivo con l’attuale proprietà tenendo conto delle difficoltà ereditate dalle precedenti gestioni ma non possiamo sottacere che il regime delle acque minerali è sottoposto ad una legge regionale che pone al primo posto la tutela delle acque minerali intesa come tutela della territorialità dei marchi e delle risorse idriche.

Inoltre vorremo ricordare che l’ultimo rinnovo delle concessioni di sfruttamento della risorsa acqua minerale aggiornato nel 2007 non prevedeva nessuna ipotesi di produzione esterna. Da qui intendiamo far ripartire ogni ragionamento. Vorremmo invece indirizzare  l’attenzione dell’azienda sulla necessità di una progressiva riqualificazione del sistema produttivo e sulla ineludibile predisposizione di un programma di manutenzione dello stabilimento in modo da rendere la produzione più efficiente (la produttività si può accrescere anche con un funzionamento più intensivo degli impianti e non solo con la compressione dei costi!). Pensiamo inoltre che la necessità  di accrescere le vendite nel Nord possa e debba essere raggiunta attraverso un programma di promozione dei prodotti Sangemini con degli investimenti pubblicitari che consentano l’inserimento dei nostri marchi nella grande distribuzione.

Concludendo, riteniamo che questi temi necessitino di un trattamento approfondito e circostanziato con i soggetti preposti partendo da un confronto tra Regione Umbria, alla quale è stato chiesto ufficialmente di aprire un tavolo di confronto, Comuni di San Gemini, Acquasparta, Montecastrilli, Azienda  e rappresentanze sindacali per addivenire ad un chiarimento definitivo sulle strategie future”.

Csp-Partito Comunista Dell’Umbria. Anche il Partito Comunista dell’Umbria, attraverso un comunicato, esprime la propria preoccupazione e vicinanza per i lavoratori dello stabilimento della Sangemini S.p.A., sollecitando le istituzione locali a tenere alta la guardia sulla vicenda: “I comunisti di CSP-Partito Comunista dell’Umbria, esprimono la massima solidarietà umana e politica, forte vicinanza  e forte preoccupazione per i lavoratori della Sangemini, poiché, da quanto abbiamo appreso dalla stampa locale, sembrerebbe che la prestigiosa Acqua Fabia, acqua minerale strettamente legata al territorio e che ne rappresenta il vero valore aggiunto, prenderà il volo per essere imbottigliata in uno stabilimento del nord Italia. Qualora ciò avesse riscontro nei fatti, noi comunisti diciamo chiaramente il nostro no di fronte ad una simile eventualità poiché, a nostro avviso, se ciò avvenisse, ciò implicherebbe impoverire un territorio, rompendo una filiera che per anni ha garantito occupazione e sviluppo ed inoltre, potrebbero essere a rischio 109 lavoratori, oltre ai 23 della Sangemini Fruit, in cassa integrazione. CSP Partito Comunista sollecita fortemente le istituzioni regionali a partire dalla giunta Marini, a tenere molto alta la guardia su tale delicata vertenza e a mettere in atto tutti i propri strumenti operativi affinché, siano tutelati tutti i posti di lavoro attualmente in essere. Inoltre, a questo pro, chiediamo l’immediata apertura di un tavolo con le istituzioni regionali affinché, si possa seguire con la massima attenzione la delicata vicenda”.

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