Stroncone, gestione rifiuti urbani: Fiorini presenta esposto alla Corte dei Conti

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FioriniFare chiarezza sui costi di lavaggio e spazzamento delle strade di Stroncone: il capogruppo Regionale della Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini, ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza di Terni e al Prefetto di Terni, Angela Pagliuca, richiedendo di disporre dei controlli relativi alla spesa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani compreso nel Piano finanziario del Comune di Stroncone.

“All’interno del documento concernente l’insieme dei costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani – rivela Fiorini – figura una spesa di circa 150mila euro per lavaggio e spazzamento delle strade. Inoltre, alla voce “costi comuni diversi” concernente “costo del personale a tempo determinato, quote dei costi di materiali e dei servizi come elettricità gas, acqua, pulizie, materiali di consumo, cancelleria e fotocopie”, risulta una spesa di circa 130mila euro.

Due cifre che, a nostro dire – prosegue Fiorini – risultano troppo elevate e ingiustificate, considerando che, nel corso del Consiglio Comunale avente per oggetto “approvazione piano economico finanziario 2016 tari ed aliquote tari”, è stato lo stesso sindaco di Stroncone, Alberto Falcini, a dichiarare: “Sicuramente lo spazzamento funziona male. Ci vorrebbe personale che controllasse, ma che il Comune non ha”. Tanto più che nel corso dell’ultimo incontro pubblico organizzato dalla Lega Nord Umbria a Stroncone, molti cittadini ci hanno segnalato il mancato funzionamento del servizio. Se cosi fosse i cittadini avrebbero diritto ad un rimborso e all’immediata attivazione dello stesso”.

“A tal proposito, quindi, abbiamo chiesto a Corte dei Conti, Finanza e Prefettura di attivarsi al fine di: verificare l’effettivo funzionamento, nel Comune di Stroncone, del servizio di lavaggio e spazzamento strade; ricercare una eventuale sussistenza di responsabilità connesse alla violazione delle norme di legge che disciplinano la corretta gestione delle risorse economiche; chiarire in cosa consiste realmente la voce “costi comuni diversi”, anche al fine di valutare la congruità del relativo costo di 130mila euro circa”.

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