Taglio 10% indennità assessori: ancora nessuna decisione. Ipotesi sforbiciata stipendio dirigenti

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Un taglio d’indennità del 10% degli assessori. La proposta, avanzata dal sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, che ha intenzione di proporre una sforbiciata analoga anche per i gettoni di presenza dei consiglieri comunali, sta creando non pochi grattacapi allo stesso primo cittadino e al suo vice Libero Paci. La proposta si è infatti arenata in consiglio.

Alcuni assessori si erano già opposti a tale decurtazione della propria indennità, ma sembra che l’intenzione del sindaco di effettuare tagli modulati in base alle esigenze dei singoli (chi ha altre fonti di reddito avrebbe una decurtazione più forte rispetto a chi ha solo l’entrata dell’indennità da assessore) li abbia messi d’accordo. I consiglieri, in primis Valdimiro Orsini (Pd), rilanciano però un taglio aggiuntivo a carico dei dirigenti di Palazzo Spada. Della serie: mal comune mezzo gaudio.

La proposta di Orsini e di alcuni consiglieri di maggioranza è però più articolata e radicale. Presenteranno un atto di indirizzo per rivedere più aspetti dell’amministrazione di Palazzo Spada: “Blocco delle posizioni organizzative, abolizione della figura del direttore generale e riduzione del 50% del fondo dirigenza. Tre mosse per risparmiare un milione di euro”.

Se si adottasse tale linea, il risparmio per Palazzo Spada sarebbe notevole visto che al momento versa nelle tasche dei venti dirigenti poco meno di due milioni di euro. In testa a questa speciale classifica, visionabile sul sito del comune, si posiziona al primo posto il segretario generale Giuseppe Aronica con 111.115 euro lordi l’anno, al secondo posto il direttore generale Aldo Tarquini (che nonostante sia in pensione, ricopre ancora tale carica) con 103.625 euro e poi a scendere altri 18 dirigenti con una retribuzione che oscilla intorno agli 80 e i 90mila euro, fatta eccezione per il solo Massimo Riccetti che percepisce 20mila euro.

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