Terni, area di crisi complessa, Confartigianato: “Salviamo il salvabile”. Pasculli (M5S): “Stringete i denti”

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Che la situazione industriale ternana non sia delle migliori è sotto gli occhi di tutti. A commentare gli ultimi sulla ripresa pubblicati da Camera di commercio e prefettura interviene anche Confartigianato Terni con un duro comunicato:

“Non ci resta che prendere coscienza di un quadro sommariamente negativo” dichiara il presidente Franceschini “ma riteniamo che anche soprattutto per le caratteristiche inizialmente descritte, Terni continua comunque ad avere notevoli potenzialità di sviluppo, per realizzare il quale deve però uscire da una dimensione provinciale e periferica per giocare invece su un campo più aperto, candidandosi a diventare punto di riferimento per la Regione e perché no, per il centro Italia…”.

La parola poi passa a il direttore Medori: “…Pensiamo, che Terni debba imparare a mobilitare con più convinzione le idee, le persone e le capacità di cui dispone per promuovere l’innovazione del tessuto produttivo e culturale, sviluppare nuovi servizi, creare opportunità concrete, anche e soprattutto per i giovani. “L’Area di Crisi Complessa”, come le diverse opportunità messe a disposizione emerse in questi tempi recenti, ci suggeriscono di affrettarci ad assumere una visione diversa di come sino ad oggi abbiamo pensato l’immediato futuro. Cullarsi nei ricordi di un passato, promettente, puntualizza Medori, non basta più, e si è persino rivelato dannoso perché non ci ha dato la giusta lucidità per guardare realmente le cose…”

Alla Confartigianato fa eco Pasculli (M5S): “…Come non ricordare la nostra proposta di rimodulazione della TARI, che ad invarianza di gettito avrebbe notevolmente alleggerito il carico proprio degli artigiani? E l’intensa attività di controllo sui conti del Comune, che ha portato al disvelamento della reale situazione finanziaria dell’Ente, non è forse un segnale a favore delle piccole imprese locali, che faticano a farsi pagare e spesso, per questo, entrano esse stesse in crisi? Ed ancora, l’azione sulla trasparenza dei bandi dei servizi, che è propedeutica alla fine del “sistema Terni” e quindi all’instaurazione di un vero contesto competitivo, non sono segnali concreti di attenzione alle imprese sane, quelle che la mattina alzano la saracinesca e non la tirano giù fino a sera inoltrata?
Bene, con la medesima sincerità possiamo affermare che l’area di crisi complessa rischia seriamente di diventare l’ennesima occasione perduta. Manca completamente una visione unitaria: sono le imprese stesse a doversi inventare progetti da inserire in un sito internet da cui forse, saranno tratti dati per dei bandi pubblici. Senza uno straccio (ripetiamo senza uno straccio) di visione complessiva, di idea di quella che dovrà essere la Terni del futuro. Saranno tappati dei buchi, saranno cofinanziati alcuni progetti seri (che sarebbero comunque stati realizzati), e poco più. La Regione Umbria è convinta di aver trovato la soluzione con i “bandi a sportello”, dove non vince il più lungimirante, ma il più lesto a cliccare: questa, signori imprenditori, è la realtà. Sapete che è la verità. Ma il nostro è un messaggio di speranza: stringete i denti, a breve torneremo alle urne e questa gente verrà votata via”.

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