Terni, aumentano le attività gestite da cinesi, non solo negozi e ristoranti: 4 nuovi megastore

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La crisi continua a mordere le tasche dei cittadini ternani. Per le famiglie si registra una costante diminuzione del potere d’acquisto, i consumi calano drasticamente e molte attività commerciali, anche storiche, sono costrette a chiudere i battenti lasciando sfitti numerosi locali. Nella Conca c’è però chi riesce a parare meglio i colpi della crisi. Così, mentre molti imprenditori ternani annaspano, i loro colleghi cinesi se la passano decisamente meglio ed anzi si preparano al salto di qualità.

Fino ad oggi a Terni gli intraprendenti orientali hanno aperto ristoranti e negozi al dettaglio, attività concentrate soprattutto nel centro di Terni. Ora, invece, stanno iniziando ad investire grandi quantità di denaro nell’apertura di megastore, come testimoniato da quelli già aperti nella zona tra Terni e Narni. A questi, il prossimo settembre, se ne dovrebbe aggiungere un altro che avrà sede in via Bramante, nella zona dove attualmente già si trovano Marcelloni e Scarpamondo. Si tratta di un megastore Risparmia Mondo, un gruppo, come riportato dal sito internet aziendale, che ha un’esperienza quinquennale nel settore della vendita al dettaglio: nel nord Italia gestisce da tempo numerosi punti vendita. Forti di questo successo, hanno deciso di ampliare il proprio business anche nel centro Italia, volgendo la propria attenzione verso le regioni di Umbria e Marche. In attesa di aprire quella ternana, nel cuore verde d’Italia già sono state aperte due filiali: una a Ponte San Giovanni e l’altra a Bastia Umbra.

A Risparmia Mondo si aggiunge, come riferisce il Giornale dell’Umbria, la possibilità di veder nascere un altro megastore nella zona di Maratta visto che è in corso una trattativa tra un imprenditore cinese e il titolare di un locale commerciale di grandi dimensioni.

Insomma, a Terni la presenza orientale è destinata ad aumentare. Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio, le attività al dettaglio gestite dai cinesi a gennaio dello scorso anno erano 51 insieme alle 15 della ristorazione. Numeri in crescita.

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