Terni, ballottaggio, Crescimbeni risponde alle 9 domande del M5S

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Paolo Crescimbeni (5)L’altro ieri il Movimento 5 Stelle aveva ufficialmente comunicato di non voler sostenere nessuno dei due candidati a sindaco di Terni che si affrontano nel ballottaggio dell’8 giugno prossimo. In compenso i pentastellati avevano rivolto a Leopoldo Di Girolamo e a Paolo Crescimbeni 9 domande su diversi aspetti. Oggi sono giunte le risposte di quest’ultimo.

“Premetto – spiega Crescimbeni – che nelle risposte citerò spesso le mie note programmatiche: non per saccenteria – della serie l’avevo già detto io! – ma solo per dimostrare la realtà dei miei convincimenti (chi mi conosce lo sa da sempre), non adottati ora per dare risposte compiacenti, che non sono nel mio stile”.

1) Sei disposto ad impegnarti a nominare assessori in base alla competenza e alla meritocrazia, scegliendo figure autorevoli attraverso curriculum e non secondo criteri di spartizione tra i partiti della coalizione, rendendo pubblici i nomi degli assessori prima del ballottaggio?

“Terni può farcela, a condizione che la cosa pubblica sia amministrata da persone competenti e fortemente motivate al bene comune. Fare l’assessore non potrà più costituire motivo per rimediare uno stipendio a politici o sindacalisti disoccupati. Chi non è in grado di produrre risultati concreti non potrà mai più scaldare la poltrona per cinque anni”. Pagine introduttive del mio programma, alla voce “IL BIVIO E LA SCELTA”.

Ma c’è di più: perché, al punto 5 dello stesso – “LA NOSTRA IDEA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” – nello specifico, scrivo testualmente: “Introdurremo la figura dell’assessore-manager, in sostituzione del vecchio politicante di mestiere: un assessore realmente capace di confrontarsi con i dirigenti di primo livello (la cui area potrà essere modificata anche in termini di competenze)”. E ancora, poco più avanti, “Introdurremo una nuova figura professionale nell’ambito del volontariato di alta qualità e quindi assolutamente gratuita: quale sarà il responsabile di progetto – stretto collaboratore del sindaco – che avrà l’orgoglio di rendere un servizio pubblico, a tutti reso noto e da tutti apprezzato”.

Quanto al rendere pubblici i nomi degli assessori prima del ballottaggio, sarò sincero, come sempre: se non l’ho fatto finora, non è certo perché io abbia una lista segreta chiusa nel cassetto. Anche per scaramanzia, sono abituato ad affrontare le cose una alla volta. Inoltre, intendo cercare i miei collaboratori spaziando a trecentosessanta gradi, a prescindere da tessere o alleanze, tutte cose delle quali a questo fine, francamente, me ne infischio.

Colgo anzi l’occasione per formalizzare una proposta sulla quale ho a lungo meditato e che spero caldamente non venga strumentalizzata in alcun modo. Ho già parlato diffusamente della volontà di insediare un’Authority comunale per la trasparenza e la legalità: intendo proporne la presidenza ad un esponente di quella minoranza che non sia collegata alla precedente gestione amministrativa e con il cui programma ci siano – al riguardo – piene convergenze.

2) Sei d’accordo nell’esigere la massima apertura dell’incontro sul destino dell’Ast che il 4 giugno avverrà a palazzo Chigi con il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Graziano Del Rio, includendo anche le rappresentanze di tutte le sigle sindacali e i parlamentari umbri, impegnandoti anche (nel caso del sindaco uscente) a non presentarti in caso contrario?

Mi sembra il minimo. E, più che altro, corrisponde alle migliori pratiche che proprio noi possiamo documentare di aver sempre seguito – senza tema di essere smentiti – ad esempio in tutte le occasioni in cui, dal rischio-chiusura del 2004 ad oggi, abbiamo attivato la vicepresidenza del Parlamento europeo, allargando il fronte della rappresentanza-AST (a Roma come a Bruxelles) a tutte le sigle sindacali.

La verità è che questo incontro a porte chiuse a Palazzo Chigi, per come è stato impostato, temo possa preludere ad una di quelle soluzioni calate dall’alto, sempre decise nelle segrete stanze, alle quali la sinistra ternana ci ha abituato. Magari si parlerà di fare di Terni un’ “area di crisi complessa”: e in questo caso si capisce meglio il perché dell’incontro ristretto, dato che su questo tema gli imprenditori del territorio, ad esempio, sono contrari e all’interno dello stesso PD ci sono stati e ci sono, tanto per cambiare, fortissimi contrasti.

Per allargare il più possibile l’incontro, ci siamo già attivati nelle sedi opportune.

3) Alla luce dei risultati del nuovo studio dell’Istituto superiore di sanità, sei disposto a porre fine alla negazione preconcettuale portata avanti in questi anni sulle problematiche ambientali e ad ammettere che Terni è una città con gravissime criticità?

Anche a questo riguardo, voglio che a rispondere sia innanzitutto il mio programma: anche perché non intendo in alcun modo consentire a chicchessia di considerare le mie come risposte compiacenti, dettate – diciamo così – dalle circostanze…

Laddove con i quesiti del M5S c’è piena assonanza, questa assonanza – se c’è – risale appunto a mesi fa, ovvero a quando ho redatto i miei indirizzi di governo per il quinquennio 2014-2019.

Nelle pagine introduttive di questo programma, alla voce “MONOCULTURA E BUGIE”, chiarisco preliminarmente che i quindici anni Raffaelli-Di Girolamo, “continuano ad essere ‘raccontati’ all’insegna di una disonestà intellettuale che vira nella mistificazione e offende l’intelligenza dei ternani: tra pseudo classifiche fuori dalla realtà; bilanci di fine-mandato usciti da qualche libro di fiabe; i dati veri su salute e ambiente scientemente taciuti e così, di fatto, truccati”.

Più nello specifico, rimando al punto n. 1 del programma, “AGGANCIARE LA RIPRESA” ed esattamente al punto 1.F, “AMBIENTE: DA HANDICAP A RISORSA”, aperto da una premessa nella quale sottolineo innanzitutto che il problema è tale per cui “nessuno che sia buon senso può pensare di contrastarlo ricorrendo a ridicole pseudo-soluzioni quali l’escamotage delle targhe alterne o sciocchezze simili, come invece si è limitata a fare l’Amministrazione-Di Girolamo”.

Segue un paragrafo dal titolo eloquente, “MORIRE DI OMERTÀ”, nel quale scrivo testualmente: “Quello che non sappiamo, però, è quanto e come la sommatoria di tutte queste concause ipotechi in concreto la qualità dell’aria che respiriamo e, quindi, comprometta la salute dei ternani.

Sappiamo, ad esempio, che il numero di neoplasie e altre patologie delle vie respiratorie che colpiscono i nostri concittadini è sempre più elevato (e oltretutto parzialmente fuori-controllo, dato che in molti scelgono di curarsi o sottoporsi ad interventi chirurgici fuori regione…). E questo, di per sé, sarebbe già sufficiente a far parlare di vera e propria emergenza.

Per il resto, l’intera materia è avvolta dal più ambiguo e colpevole ‘mistero’: nella palude delle cose dette e non dette, enunciate e poi ritrattate, fra interi capitoli stralciati via dalle indagini periodiche che vengono comunque effettuate (tanto per non creare allarmismi, si dirà…); libri-bianchi sul perché a Terni si muore di inquinamento (predisposti da autorevoli presìdi sanitari) che vengono rigidamente censurati; indagini conoscitive – come quelle avviate proprio nelle scorse settimane dalle competenti commissioni consiliari della Regione – che partono tardive (con un calendario pre-elettorale, come minimo, sospetto) e rischiano di risultare inficiate da più di un vizio d’origine…

Si tratta – se così possiamo dire – di un’emergenza nell’emergenza. Si tratta di una colpa grave, tutta e solo ascrivibile alla mala politica, che omette e nasconde, per bieco opportunismo, anche quando in ballo c’è la vita, anzi la morte…”.

Seguono alcune soluzioni – per il dettaglio delle quali rimando alla lettura del programma, da sempre online all’indirizzo www.paolocrescimbeni.it – indicate comunque all’insegna della constatazione del fatto che “l’emergenza ambientale ternana richiede – oltre che l’accesso a tutte, ma proprio tutte, le informazioni disponibili – interventi di carattere strutturale”. “Finora ci hanno negato persino la diagnosi”, concludo. “Noi, invece, intendiamo ricercare e applicare tutte le necessarie terapie, in un’ottica d’insieme”.

4) Sei disposto a escludere senza nessuna mezza misura: la produzione e la combustione di combustibile solido secondario come chiusura del ciclo con formale delibera entro il 30 giugno 2014; il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla Tozzi Holding per l’inceneritore Printer, il rinnovo delle autorizzazioni per l’inceneritore Aria Spa?

Sì, senza nessuna mezza misura, nei limiti dei miei poteri, essendovi competenze eminentemente regionali. Ovviamente, su Regione e Governo eserciterò tutto il mio peso politico.

5) Sei disposto a sottoporre a verifica straordinaria, anche con osservatori nominati dalle opposizioni, i 175 milioni di residui attivi del Comune, entro il 30 settembre 2014?

Ci mancherebbe! Anche se, lo confesso, mi preoccupa molto il fatto che, tra gli osservatori nominati dalle opposizioni, ci sarebbero anche esponenti del PD: sarebbe come affidare le pecore al lupo…

Troveremo senz’altro la soluzione. E, anche a questo riguardo, ricordo di aver annunciato nel mio programma (punto 5, “LA NOSTRA IDEA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”) che “le spese degli ultimi anni saranno tutte verificate da una apposita commissione, composta da esperti e associazioni dei consumatori”: mi riferivo, ovviamente, a tutte le voci di bilancio.

6) Sei disposto a sottoporre a procedure competitive e trasparenti e pubblicate sul sito internet del Comune (comprese le offerte pervenute) tutti gli acquisti e gli appalti del Comune, con formale delibera da adottarsi entro il 30 settembre 2014, sottoponendo alle opposizioni tutti i documenti pervenuti e le minute di tutti i colloqui avuti con imprese, associazioni, cooperative, eccetera?

Rimando direttamente alla mia proposta di un’ “Authority per la legalità e la trasparenza” in Comune.

Per il resto, lasciatemi ancora una volta ricordare in estrema sintesi ciò che ho scritto a tempo debito nel mio programma laddove (punto 5, “LA NOSTRA IDEA DI AMMINISTRAZIONE”) includo esplicitamente, “tra i principali obiettivi dell’Amministrazione che ci candidiamo a governare per il prossimo quinquennio – obiettivo propedeutico e trasversale a tutti gli altri – l’introduzione di autentici criteri di managerialità nella conduzione della ‘cosa pubblica’, all’insegna della più assoluta trasparenza amministrativa e con l’attenzione costante ad ottimizzare le risorse disponibili”. “Per raggiungerlo, porremo massima attenzione agli appalti, sin dalla fase preparatoria dei bandi; ai rinnovi senza gara; alle “inspiegabili” spese inutili, agli sprechi e ai clientelismi dei quali è disseminato il bilancio comunale”.

7) Sei disposto a ripensare la gestione del sistema museale ternano, valutando la costituzione di una Fondazione mista per la gestione strategica e scientifica e l’ipotesi di bandi scorporati per la gestione dei singoli servizi relativi alle singole strutture attualmente facenti parti della concessione?

Relativamente all’ipotesi di una Fondazione per la gestione del sistema museale, rinvio direttamente all’esplicita proposta formulata in tal senso dall’ “Associazione Terni Città Futura”, ben prima che l’Associazione desse vita all’omonima lista civica della mia coalizione.

Quanto ai “bandi scorporati” per la gestione dei singoli servizi in ambito culturale e turistico, con me si sfonda proprio una porta già spalancata: dato che ho preso posizione in ogni sede contro il monopolio di fatto che vige al riguardo nella nostra città. Monopolizzare la cultura è qualcosa che va contro la ragione. La cultura, più di ogni cosa, è il sale della libertà.

8) Sei disposto a deliberare, ove necessario anche modificando il Regolamento, di diffondere in diretta streaming le riunioni delle commissioni consiliari ed archiviarle nel sito del comune in modo facilmente accessibile per tutti i cittadini, con formali atti da deliberarsi entro il 30 settembre 2014?

Penso che forse non dovrebbe essere necessario modificare nessun regolamento. Infatti, già negli anni ’90, con le Amministrazioni-Ciaurro, tutte le sedute del consiglio comunale vennero trasmesse in diretta tv dalle emittenti locali (con una serie di repliche durante il giorno per quelle sedute serali che non tutti avrebbero potuto seguire, data l’ora tarda). Si trattò di un’iniziativa all’epoca rivoluzionaria, fino a quel momento mai adottata su scala nazionale. Oggi le tecnologie sono cambiate e la diretta streaming è un’ottima soluzione: per la quale – anche prima del 30 settembre 2014! – non dovremo far altro che riattualizzare quanto di buono abbiamo già fatto. Se avessero abrogato qualcosa in proposito, il ripristino sarà tra le nostre prime delibere.

9) Sei disposto ad abolire l’assessorato agli eventi valentiniani e a sostituirlo con un ente che si occupi di raccogliere e coordinare le proposte dei cittadini per la valorizzazione culturale e turistica di San Valentino, affidandone la direzione ad una figura autorevole e competente?

Prima di tutto, una curiosità: nel 2009, il candidato-sindaco Di Girolamo (ci sono, agli atti, interviste scritte) promise proprio, nel suo programma, un direttore artistico di alto profilo per gli eventi valentiniani. Qualcuno l’ha mai visto…?

Spoleto creò il suo Festival dei Due Mondi dal nulla, noi abbiamo una partenza lanciata.

Quello di cui comunque sono certo è che “raccogliere e coordinare le proposte dei cittadini per la valorizzazione turistica e culturale di San Valentino” – come chiede il M5S – è proprio il minimo che si possa fare: il punto di partenza obbligatorio per la costruzione di un grande progetto, che sappia liberarsi da miopie e provincialismi da strapaese e dare finalmente un respiro internazionale ad una nostra grande risorsa.

Per costruire questo progetto – anche con funzioni direttive – chiameremo a raccolta le menti migliori, al di là di bandiere o casacche. Perché, a me, l’unica cosa che interessa sono le buone idee e le brave persone. E il rilancio di Terni.

Se fallissi mi sentirei fallito io stesso. Raccomandiamoci tutti a San Valentino! Chissà…

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