Terni, Bartoli: ”Chi ha finanziato campagna elettorale Di Girolamo?”, Melasecche presenta atto

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Bartoli-MelaseccheA Terni prosegue la dura polemica partita dalla notizia dei legami di importanti personaggi di Mafia Capitale con realtà economiche ternane. Ieri Francesco Bartoli (uno dei candidati sindaco alle scorse elezioni e da anni fortemente critico delle amministrazioni comunali) ha scritto una lettera aperta, indirizzata a tutti i consiglieri comunali, in cui chiedeva di firmare un’interrogazione urgente per chiedere al sindaco Leopoldo Di Girolamo di rendere pubblico chi abbia finanziato la sua campagna elettorale. L’invito è stato raccolto oggi dal consigliere Enrico Melasecche (nei giorni scorsi denunciato dallo stesso sindaco per aver affermato che “Il regime della Conca è analogo e collegato a Mafia Capitale”) che ha preparato un atto di indirizzo.

Bartoli nella lettera sostiene che ci siano “assonanze e le contiguità tra il sistema romano e quello ternano”: “Stesso partito che governa le due città, il Partito Democratico; stessa forma societaria per gestire attività imprenditoriali, le cooperative; stessi appalti affidati alle stesse società per anni: gestione profughi, gestione verde, servizi museali, sanità, rifiuti e così di seguito; stessa gestione degli immigrati come bacino elettorale da coltivare e implementare, da usare a comando per primarie farlocche o per elezioni politiche”. Poi ventila la possibilità che la campagna elettorale del sindaco e del Pd siano state finanziate dalle cooperative di Buzzi e dalla Thyssenkrupp (quest’ultima è una voce circolata su Facebook nelle scorse settimane, partita da un utente che affermava di esserne a conoscenza poiché glielo aveva riferito il padre impiegato in Ast; nessun altro dettaglio ne documenti a supporto).

La richiesta di Bartoli è stata raccolta da Enrico Melasecche: in un atto di indirizzo chiede che il Consiglio impegni il sindaco a fornire, entro dieci giorni, “tutti i documenti inerenti i finanziamenti da lui ottenuti nelle due campagne elettorali per il Comune che comunque ogni candidato è obbligato a detenere per i controlli delle autorità”, “tutti i documenti regolari inerenti i pagamenti effettuati per la creazione di video e la presenza fisica nelle numerose trasmissioni televisive presso le emittenti locali” e tutti i documenti relativi a spese per la propria campagna elettorale.

BARTOLI La lettera aperta di Francesco Bartoli indirizzata a tutti i consiglieri comunali:

“Lettera aperta di un cittadino ai consiglieri comunali di Terni

Nei giorni scorsi tutti in Italia sono rimasti sconvolti dalle rivelazioni dell’inchiesta Mafia capitale che ha smascherato un sistema malavitoso che coinvolgeva i più alti vertici politico amministrativi della nostra capitale. Mano a mano che venivano rivelati i particolari dell’inchiesta, e venivano descritti i meccanismi posti in essere dai mafiosi a Roma per gestire i soldi ed il potere, inevitabilmente non potevo da semplice cittadino non notare le assonanze e le contiguità tra il sistema romano e quello ternano.
Stesso Partito che governa le due città: il Partito Democratico.
Stessa forma societaria per gestire attività imprenditoriali: le cooperative.
Stessi appalti affidati alle stesse società per anni: Gestione profughi , gestione verde, servizi museali , sanità, rifiuti e così di seguito.
Stessa gestione degli immigrati come bacino elettorale da coltivare e implementare, da usare a comando per primarie farlocche o per elezioni politiche.

Solo chi non vuole vedere e vuole continuare a vivere a Terni con i paraocchi può non ammettere che il sistema di potere a Terni sembra essere gestito con le medesime modalità. Chi continua negare a tutti i costi similitudini con la mafia capitale dovrebbe avere almeno dei dubbi da quando è stato reso noto che Salvatore Buzzi (componente la banda dei mafiosi di Roma) ha avuto un importantissimo legame con una delle più grandi cooperative della provincia di Terni: la Cosp Tecno Service, un legame di affari durato ben 12 anni. Chi continua negare a tutti i costi similitudini con la mafia capitale dovrebbe avere almeno dei dubbi da quando è stato reso noto che il bando per l’aggiudicazione dei lavori di revamping dell’inceneritore di Terni per un valore stimato di poco superiore ai 19 milioni di euro se lo aggiudicò una associazione temporanea di imprese, la TERNI scarl in cui figurano diverse società: Intercantieri Vittadello Spa (capofila e società pluriindagata ) LOTO impianti srl IGM Ambiente e SO.GE.RI. srl società quest’ultima che fa capo a Riccardo Mancini (componente la banda dei mafiosi di Roma), il quale viene chiamato a far parte del Cda della TERNI scarl fino al novembre 2012.

Ha ragione Enrico Melasecche quando afferma: ‘Per troppi anni si è taciuto, si è fatto finta di non capire e di non vedere ed il sistema di illegalità è diventato una piovra che ormai ha tentacoli in ogni ganglio del sistema economico locale. In queste condizioni, lo abbiamo detto e scritto per anni, Terni non ha scampo perché a nessun imprenditore indipendente può venire l’idea di venire qui ad investire e creare posti di lavoro. Tutto ed il contrario di tutto è consentito solo e soltanto a chi fa parte di questo Regime della Conca, nulla è possibile per gli altri. Buzzi, ma non solo, politici di tutti i partiti, hanno condiviso ed utilizzato quel sistema agendo senza scrupoli e senza remore. Terni, mutati mutandis, non è molto dissimile’.

Di fronte a queste osservazioni, che ripeto ogni libero cittadino potrebbe fare e di conseguenza potrebbe avere dei legittimi dubbi e paure sul presente e sul futuro di Terni, il Sindaco ha pensato bene di reagire in modo scomposto, denotando un nervosismo tipico di chi non ha la coscienza pulita, minacciando denunce a chi osa anche solo ipotizzare eventuali similitudini.

Ecco che allora da cittadino chiedo ai consiglieri comunali tutti di firmare un’interrogazione urgente a risposta scritta in cui si chieda al Sindaco di dichiarare pubblicamente chi ha finanziato la sua recente campagna elettorale, perché se non ha nulla da nascondere può renderla pubblica e fugare almeno i dubbi legittimi che a questo punto noi cittadini abbiamo sulla sua persona.

Perché se fosse confermato che a finanziare la campagna elettorale di Di Girolamo fossero state le cooperative e le società che da anni si spartiscono gli appalti comunali ci sarebbe ancora un’altra similitudine con il Sindaco Marino beneficiario di un versamento per la sua recente campagna elettorale di 30 Mila euro da parte di una delle cooperative coinvolte nel clan mafioso, sarebbe difficile a quel punto non negare che il sistema magari non sarà mafioso ma le parti e gli attori sono gli stessi.

Perché se fosse confermato che un sostanzioso contributo al Partito Democratico di Terni è stato dato dalla Tyssenkrupp ( come pubblicamente è stato da più affermato nel mese di novembre) sarebbe difficile non intravedere nell’atteggiamento molle avuto dal Sindaco nella vicenda AST un evidente conflitto di interessi tra la carica di primo cittadino che dovrebbe fare gli interessi della comunità e quella di esponente di un partito finanziato da questa società che ha un ruolo predominante nell’economia di Terni e rapporti delicatissimi con l’amministrazione comunale e provinciale per l’impatto ambientale e la gestione delle discariche. I finanziamenti della Tyssenkrupp potrebbero essere anche leciti e regolari ma il sindaco ed il Partito Democratico di Terni sarebbero di fatto delegittimati a continuare a gestire rapporti e a prendere decisioni che coinvolgono la Tyssen ma anche il futuro della nostra Città.

Chiedo questo da semplice cittadino e lo chiedo non direttamente al Sindaco visto che è noto per la caratteristica di scappare di fronte alle domande dei cittadini, ma lo chiedo a tutti i consiglieri comunali, a quelli di opposizione per ovvi motivi, ma anche a quelli di maggioranza perché ritengo che anche loro abbiano a cuore la verità, e che sia una verità pubblica incontrovertibile. Chi ha più buona volontà fra i consiglieri scriva l’interrogazione e la sottoponga alla firma di tutti gli altri consiglieri comunali e vediamo così chi ha paura della verità, e vediamo se il Sindaco vuole che la verità sui finanziamenti alla sua campagna e al suo Partito sia di dominio pubblico.

In caso contrario sarà legittimo per tutti continuare a pensare che a Terni ci sia un sistema politico corrotto, da smascherare il prima possibile”.

MELASECCHE L’atto di indirizzo che sarà presentato da Enrico Melasecche, consigliere comunale della lista I love Terni:

“ATTO DI INDIRIZZO

Oggetto: necessità di trasparenza inerente la doverosa pubblicazione da parte del Sindaco dei documenti di spesa inerenti i finanziamenti diretti ed indiretti ottenuti per sostenere le proprie campagne elettorali

PREMESSO

Che le notizie che giungono da troppe parti del Paese danno una immagine molto triste del livello cui è giunta la politica soprattutto quando si occupa di pubblica amministrazione;

Che in particolare i fatti che emergono dalle indagini della Procura della Repubblica di Roma, vedono non solo gli stessi meccanismi qui utilizzati sui quali abbiamo da tempo presentato rilievi pesantemente critici (su alcuni di questi peraltro la Corte dei Conti ha aperto formalmente numerose indagini) ma anche imprese e personaggi che operano anche a Terni coinvolti a vario titolo nelle vicende romane e viceversa;

Che tale constatazione evidenzia un quadro sconcertante, proprio in un momento di gravissima crisi in cui l’Italia e Terni in particolare avrebbe bisogno di una classe dirigente che impronti i propri comportamenti nella gestione della cosa pubblica alla piú assoluta trasparenza, onestà, efficienza, rigore, disinteresse personale e/o di partito, avendo come unico obiettivo il bene della propria comunità;

Che emerge quindi fortissima l’esigenza di improntare alla massima limpidezza tutta la vita pubblica, a cominciare dai finanziamenti inerenti la politica onde impedire che il discredito possa minare dalle fondamenta le istituzioni a cominciare dal Comune;

Che fra le moltissime dichiarazioni di queste ore, quelle del parlamentare Goffredo Bettini, ben noto per il ruolo di primo piano che svolge all’interno delle dinamiche del PD romano e nazionale, ribadiscono che i problemi che stanno emergendo al Comune di Roma sono gli stessi di altre città d’Italia con la sola differenza che nella Capitale c’è una Procura della Repubblica fortemente impegnata nelle indagini per portare alla luce tali illiceità;

Che, onde evitare ingiuste generalizzazioni, appare opportuno che i candidati a sindaco al nostro Comune, ma soprattutto quello indicato dalla parte politica che governa, possa dimostrare in modo inoppugnabile che i finanziamenti sollecitati o comunque ottenuti da imprese, enti, associazioni, consulenti, amministratori, singoli privati, non siano avvenuti come a Roma in conflitto di interessi fra i soggetti finanziatori e l’Ente, con le molteplici attività che questo svolge o comunque in fattispecie che configurino voto di scambio;

SI IMPEGNA PERTANTO IL SINDACO

A RENDERE PUBBLICI, ENTRO DIECI GIORNI DAL PRESENTE ATTO DI INDIRIZZO:

1)- tutti i documenti inerenti i finanziamenti da lui ottenuti nelle due campagne elettorali per il Comune che comunque ogni candidato è obbligato a detenere per i controlli delle autorità;

2)- tutti i documenti regolari inerenti i pagamenti effettuati per la creazione di video e la presenza fisica nelle numerose trasmissioni televisive presso le emittenti locali, in base alle tariffe praticate dalle stesse emittenti a tutti i candidati, cui il sindaco ha partecipato, sia dopo l’apertura ufficiale della campagna elettorale che nel mese precedente;

3)- tutti i documenti inerenti locazioni di immobili, prestazioni di servizi, fornitura di pasti, manifesti, noleggio di mezzi di trasporto, tensostrutture, organizzazione di eventi e qualsiasi altro benefit anche indiretto ottenuto da chicchessia a vantaggio della propria campagna elettorale”.

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  • bautista

    LU TERNANO MBUFALITU
    Jai datu lu votu , la salute e lu pastranu,
    e mo si aremastu co lu culu paratu da na mano.
    Te credei che lu problema era lu Cavaliere,
    e nvece mo taccorgi che co li cumpagni non ce magni ne fichi e ne pere.
    Lu partitellu,sempre quillo c’hai sulla capoccia,
    e ntantu li dirigenti sarriccanu e girano co la scorta.
    E allora te tocca arvota li stessi tappannote lu nasu co lu ditu,
    perché a forza de pijallu in culu

  • robersis

    Che dire, oltre ad aver centrato, se ci fosse ancora bisogno, in pieno il problema, mi complimento per il dialetto e la rima. Tanto, comunque, come tu dici, a forza di farselo mettere in cul. è evidente che ci stanno provando gusto.

    • bautista

      Pero’ non e’ giusto che per colpa di quelli a cui fa piacere prenderlo .ci andiamo di mezzo anche noi non amanti delle pretuberanze maschili altrui !!! A me inizia a bruciare , e devo sentire il bruciore solo perché sono nato a Terni . E che cavolo. non e’ proprio giusto.

      • bautista

        Adesso il comunista di turno mi dira’ ” Ma allora vattene da Terni ”.
        Ma io gli rispondo ” Ma allora smetti di prenderlo ed evita di farcelo prendere anche a noi poveri cristi nel sedere ”

  • vincenza

    Finalmente qualcosa si sta muovendo a Terni.Il sistema di connivenze che come una ragnatela da anni invade la citta’e di cui tutti erano e sono a conoscenza sta mostrando tutte le sue falle.

  • Fabio M.

    Ma Bartoli non doveva partire??! Ancora non è partito?

    • robersis

      vi da proprio fastidio che qualcuno cerchi di portare a galla i vostri loschi affarucci, le clientele, le omissioni, le connivenze.

  • puggio

    Perchè non chiedete a Bartoli che fine hanno fatto i ricorsi, da lui promossi, contro gli autovelox???

    • Rumi

      perchè il partito del clientelismo è riuscito ad insabbiare pure quelli !! Oppure dimmi tu il perche’…………

      • puggio

        No!!! Non sono stati insabbiati, ma sono stati tutti persi con danno per i contravventori che potevano pagare di meno e per colpa di Bartoli hanno dovuto pagare cifre iperboliche. Non fidate di chi vende fumo !!!!!