Terni, coltivazioni a rischio contaminazione, Comune si muove, M5S: “Asl e magistratura intervengano”

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palazzo spadaNel corso del question time di questa mattina l’assessore all’Ambiente del Comune di Terni, Emilio Giacchetti, ha risposto alle interrogazioni del Movimento 5 Stelle riguardo i siti di interesse regionale ad alta presunzione di contaminazione. E, tra le altre cose, ha ammesso clamorose inadempienze da parte delle passate amministrazioni e garantito di aver avviato l’iter previsto 11 anni fa dal piano regionale di bonifica.

IL CASO Quella delle discariche interrate da decenni e dimenticate è una vicenda per certi versi inquietante, sollevata lo scorso agosto dal M5S e di cui Terni Oggi si era occupato con un’inchiesta in cui aveva appreso che proprio sopra a veleni sotterrati, da anni vengono coltivati ortaggi di ogni tipo che finirebbero anche in vendita in mercati e supermercati di Terni.

INTERROGAZIONI Nello scorso question time, il Movimento 5 Stelle aveva presentato interrogazioni su tutti i siti di bonifica ma l’assessore Giacchetti non si era presentato (assente giustificato per una riunione a Perugia sul tema dell’incenerimento dei rifiuti) ma aveva fornito risposte scritte ed era tornato sull’argomento in una conferenza stampa. Nel question time odierno, nel corso del quale si è confrontato con il M5S, è però entrato decisamente di più nel merito.

AMMISSIONE Ha detto Giacchetti rispondendo all’interrogazione in merito ai siti Maratta 1 e 2: “A seguito del piano regionale di bonifica del 2004, i Comuni avrebbero dovuto produrre delle informative che fissassero come elemento prescrittivo per i proprietari dei terreni, prima di ogni utilizzo del terreno, di completare l’iter di analisi del rischio contaminazione. Va preso atto, da parte del Comune di Terni, che questa indicazione della Regione non è stata ottemperata in questi anni. In queste ore, anche grazie alla sollecitazione arrivata dalle interrogazioni e dall’inchiesta online, stiamo provvedendo al censimento dei responsabili della contaminazione per poi produrre un’informativa sindacale che prescriva l’analisi completa del terreno, senza la quale scatterà l’ordinanza interdittiva di uso dello stesso”.

DE LUCA Il consigliere comunale del M5S, Thomas De Luca, ha replicato: “Sono passati 11 anni e non è stata emessa un’ordinanza. E’ inaccettabile che non siano mai stati effettuati controlli né comunicazioni agli agricoltori. In questa vicenda, dove sta la Asl? Il direttore Fratini dovrebbe dare delle risposte in merito. E aggiungo: dove sta la magistratura in questa vicenda? Queste sono presunte notizie di reato. Non sono state rispettate delle leggi: il Tuel e il regolamento europeo prevedono delle cose precisissime”.

GIACCHETTI L’assessore Giacchetti ha risposto: “Gli elementi di criticità sottolineati dal consigliere De Luca in merito ai mancati adempimenti del passato li ho già riconosciuti. A fronte del piano regionale di bonifica del 2004, il Comune se né è occupato per la prima volta la settimana scorsa. L’avvicendamento che nel corso degli anni ha subito la dirigenza dell’ufficio Ambiente, del Comune e della Regione, ha probabilmente creato questa sacca di inadempienza che è durata molto. Il Comune dovrebbe sostituirsi al privato per le analisi e l’eventuale bonifica. Voi sapete che il Comune non può, in questo momento, per ovvie ragioni, sostituirsi al privato. L’unica cosa che può fare è fissare delle prescrizioni per il privato, cioè: se vuoi continuare ad utilizzare il terreno, devi fare l’analisi di rischio. E voi sapete che hanno un costo elevato che scoraggerebbe gli agricoltori i quali, invece di sborsare 7, 8 o 10 mila euro, rinuncerebbero a coltivare. Per arrivare a questo punto bisogna prima effettuare il censimento, non dei proprietari dei terreni, ma dei responsabili della contaminazione perché il piano regionale prevede di imputare i costi di analisi e bonifica ai responsabili. E’ un lavoro che stiamo facendo in queste ore”.

DE LUCA Il consigliere del M5S ha replicato: “Da cittadino voglio che la mia salute sia tutelata a prescindere dagli avvicendamento degli uffici. Sulle responsabilità pregresse non diventino responsabilità presenti. Un’ordinanza interdittiva non dovrebbe essere qualcosa di facoltativo ma in questo caso è un dovere. Da cittadino pretendo che venga tutelata la mia salute”.

LAGO EX CAVA In merito al sito Lago ex cava Sabbione, De Luca nell’interrogazione ha ricordato: “All’interno del piano regionale viene candidamente ammesso che l’area è coltivata e ad appena un metro di profondità si trovano i rifiuti. Quest’area è stata anche oggetto di una variante approvata da questo Consiglio negli ultimi mesi della scorsa consiliatura per un progetto della società Recupero materiali Terni. Chiedo allora: prima di fare delle opere, non deve essere effettuata la bonifica? E questo vale anche per le aree Fiori 1 e Fiori 2 di proprietà della società Centro immobiliare per le quali c’è la variante per la costruzione di una passerella per il parcheggio. C’è o no l’obbligo di bonifica prima dell’avvio di queste attività?”.

GIACCHETTI L’assessore all’Ambiente: “In questo caso c’è un elemento ulteriore: la proprietà del terreno è privata ma la responsabilità della contaminazione viene attribuita al conferimento di rifiuti solidi urbani. Dato che la zona in oggetto si trova a cavallo tra i Comuni di Terni e Narni, per ora non siamo nelle condizioni di stabilire (noi ci sentiamo di escludere responsabilità del Comune di Terni) con certezza di chi sia la responsabilità della contaminazione che forse sarà attribuita la Comune di Narni”.

DE LUCA Nella replica De Luca ha affermato: “Lascia sconcertati che in questa querelle tra due Enti, non si sia intanto intervenuti con un’ordinanza interdittiva delle coltivazioni. Non riesco a capire quale sia, per il sindaco, l’elemento ostativo per emettere un’ordinanza volta ad impedire coltivazioni su quell’area. E’ questo uno degli elementi più critici. E non riesco a capire per quale motivo non intervenga l’autorità giudiziaria”.

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