Terni, “Comune deve ad Asm 18 milioni di euro”

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palazzo spadaMa quanto sono dissestati i conti del Comune di Terni? Nei giorni scorsi il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha parlato di 11 milioni di euro di debiti che saranno oggetto del piano di riequilibrio che sarà presentato al Governo. Secondo alcuni però questo calcolo potrebbe essere ottimistico. E indicazioni in tal senso arrivano anche oggi.

Afferma il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi, che oggi pomeriggio, nel corso di una conversazione informale con il presidente di Asm, Carlo Ottone, quest’ultimo ha sostenuto che, tra il corrente e il pregresso, il Comune deve alla sua municipalizzata la somma di circa 18 milioni di euro. Una cifra monstre potenzialmente “letale” per il futuro amministrativo di Palazzo Spada. E, secondo alcuni, anche una delle principali cause dell’avvio problematico della raccolta differenziata porta a porta da parte di Asm che si è ritrovata a dover fronteggiare questa montagna di pagamenti arretrati.

Proprio in merito alla raccolta differenziata, Cecconi sostiene che il sistema progettato dall’attuale amministrazione e dall’Ati 4 sia fallimentare in partenza poiché “non è stata prevista alcuna premialità per i cittadini che differenziano”. Ma, sostiene ancora il consigliere di FdI, è proprio l’applicazione della tariffa puntuale (cioè la tassa sui rifiuti calcolata in base alla quantità di indifferenziata conferita) ad essere alla base del successo della raccolta differenziata in alcuni Comuni anche a guida Pd.

Cecconi aggiunge: “Per come è stata concepita la raccolta differenziata porta a porta, a Terni non c’è possibilità di applicare la tariffa puntuale. L’amministrazione ha infatti progettato un sistema per cui, in condomini con oltre 5 residenti, ci sono cassonetti comuni. Quindi la tariffa dovrebbe essere applicata a condominio, che è un’assurdità”.

Secondo il consigliere “la politica, come ha fatto Giacchetti, non può scaricare le responsabilità di qualcosa che non funziona sull’Asm visto che è stata l’Ati 4, il cui presidente è Di Girolamo, a pianificare questa raccolta porta a porta, mettendoci 4 anni per giunta. Non funziona il progetto, l’Asm è solo l’esecutore”.

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  • Giacomo

    adeguare gli inceneritori che oramai esistono e dovrebbero produrre energia invece di diossina, fermo restando una differenziata per rifiuti riciclabili e basta.
    questa è la soluzione, sistema misto.