Terni, Comune revoca autorizzazione per tavoli all’aperto di Rolando, Go e Piccolino

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tavoli all'aperto Rolando (1)Nei giorni scorsi il Comune di Terni ha definitivamente revocato l’autorizzazione di occupazione di suolo pubblico a tre locali di via Lanzi, cuore della movida ternana. Niente più tavoli all’aperto per Rolando, Go e Il Piccolino. Motivo del duro provvedimento nei loro confronti è stata la violazione dell’ordinanza del sindaco che obbliga a ritirare i tavoli entro le ore 2 della notte: l’11 ottobre scorso, mentre in centro sfilava un corteo dei lavoratori dell’Ast, hanno sforato di qualche minuto.

Pochi minuti di ritardo nel togliere i tavoli all’aperto sono valsi così ai tre locali una multa da 100 euro e soprattutto il definitivo ritiro dell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico. Un grave danno economico per i gestori e un’amara sorpresa per i tanti avventori abituati a passare lì qualche ora di divertimento e relax.

COMUNE DI TERNI Questa mattina l’Amministrazione comunale ha incontrato i titolari di quei tre locali. Gli assessori alla Viabilità, Emilio Giacchetti, e al Commercio, Daniela Tedeschi, spiegano in una nota che “si è trattato di un incontro proficuo è chiarificatore, nel senso che l’amministrazione comunale ha ribadito che non è mossa da nessun intento vessatorio nei confronti dei pubblici esercizi e che anzi li considera una risorsa importante sia per l’attrattività del centro che per il tessuto economico cittadino. Occorre però che ci sia il rispetto delle regole, perché le regole sono state fissate per coniugare le esigenze degli operatori economici con chi nel centro vi risiede e magari rivendica altre esigenze. Ci sono, comunque, tutte le condizioni affinché in poche ore i titolare dei locali possano riavere l’autorizzazione revocata”. Chissà attraverso quali infernali procedure burocratiche, c’è da temere.

Giacchetti e Tedeschi sostengono che “a Terni vi sono regole che difficilmente possono essere definite restrittive, in quanto la possibilità di tenere tavoli all’esterno è permessa per tutto l’anno e la limitazione dell’orario, nei fine settimana, è alle 1.45 di notte. Nel caso in questione, poi, la sanzione dei vigili non è scattata per cinque minuti, ma per mezz’ora, cioè alle 2 e 15 di notte. Come tutti sanno, infatti, i proprietari dei locali hanno un ulteriore quarto d’ora per concludere le operazioni di ritiro dei tavoli. In questo caso, invece, alle 2 e 15 le operazioni non erano neanche iniziate e anzi era in corso la somministrazione delle bevande. Occorre poi specificare che i vigili che hanno effettuato i doverosi controlli non avevano nulla a che fare con il corteo dell’Ast e che il loro servizio, piuttosto, rientra nella vigilanza sugli esercizi commerciali, un’attività che la polizia municipale svolge con specifiche professionalità”.

“L’amministrazione comunale – aggiungono i due assessori – sta lavorando a un nuovo approccio integrato alle problematiche del centro cittadino. La presenza degli esercizi pubblici così come quella dei residenti sono elementi entrambi indispensabili per un centro che possa dirsi vitale e che assolva a tutte le funzioni essenziali, quella cioè di luogo di commerci, socializzazione e residenza. L’amministrazione è pienamente consapevole che il rapporto tra luoghi di ritrovo e residenti è un elemento importante, al quale si aggiungono il decoro urbano, la vigilanza e la sicurezza, lo spazzamento e la raccolta efficiente dei rifiuti. Su tutti questi settori stiamo lavorando per migliorare le cose, anche attraverso nuovi regolamenti basati sulla semplicità e l’efficacia delle norme. Per quanto attiene alla presenza dei tavolini all’esterno dei locali presto andremo a una nuova regolamentazione, basata su criteri condivisi e partecipati da tutti coloro che vivono e lavorano nel centro della città. Ad esempio siamo prontissimi a discutere sulla revoca del permesso alla prima sanzione e magari prevedere un meccanismo stringente ma graduale”.

RIFONDAZIONE COMUNISTA Duro il commento di Rifondazione comunista Terni che attacca l’amministrazione comunale. Il comunicato del Prc:

“Il provvedimento assunto dall’amministrazione comunale nei confronti dei locali di Via Lanzi è un atto assurdo, che si pone totalmente fuori dalla realtà.

La revoca dell’occupazione di suolo pubblico, oltre all’evidente sproporzione rispetto all’infrazione contestata agli esercenti, impedisce di fatto la conduzione di attività che, nel corso di questi anni, hanno al pari di altre non solo dovuto far fronte alla riduzione dei consumi determinata dal dilagare della crisi economica, ma anche al giro di vite sulle iniziative ricreative e culturali imposto da tempo dal Comune di Terni.

Alle ordinanze anti-alcool e anti-rumore si aggiunge adesso una decisione dall’evidente profilo arbitrario e punitivo, ispirata anch’essa ad un’idea dell’ordine pubblico dimentica delle esigenze vitali della popolazione; in questo modo si vuole trasformare la città in un dormitorio, dove l’incontro tra gli individui, la condivisione delle esperienze, la costruzione di percorsi comuni, vengono progressivamente marginalizzati e ridotti in condizioni di segregazione.

Mentre la città attraversa una delle fasi più drammatiche della sua storia, che porta la popolazione a riconoscere nella lotta per la difesa della sua industria il principale terreno di confronto ed a sviluppare un nuovo senso di identità e di appartenenza, azioni come questa si pongono in contrasto con il crescente bisogno di uscire dai propri recinti individuali e di maturare come collettività.

Nel chiedere all’amministrazione comunale di retrocedere dalle proprie intenzioni rispetto alla revoca delle occupazioni di suolo pubblico per i locali di Via Lanzi, riteniamo ormai necessaria una riflessione su basi nuove rispetto alla vita socio-culturale della città, finalmente libera da quella retriva concezione del decoro e della quiete che, in questi anni, al peso delle privazioni economiche ha aggiunto il peso della privazione degli spazi di socialità”.

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  • Io

    Grazie signor sindaco per far si che le attività commerciali a Terni chiudano tutte definitivamente (vedasi il centro dove oramai chiudono tutti), quanti esercizi hanno chiuso sotto la sua amministrazione? Intanto lei sfili pure nei cortei mentre crea disoccupazione……grazie…..d’altronde chi lavora e crea lavoro va multato!

    • robersis

      Di cosa ti sorprendi. Il comunismo ha da sempre cercato di non far crescere attività private, non può controllarle. Invece più sei povero e più devi andare al partito a chiedere, in cambio voti. Addirittura davanti ad un bar posizionato su di una strada di passaggio in periferia gli hanno messo i paletti per non far fermare le macchine neanche per un caffè. Mi associo a te per il grazie al sindaco. Non ci rimane che sperare nella coscienza dei cittadini ternani alle prossime elezioni.

    • Rob

      Veramente i pub aprono a bizzeffe.così come i bar.chiudono i negozi ma perché la gente non compra perché i prezzi sono sempre alti e comprano on line..la gente al bar ci va,l’aperitivo lo prende.suvvia,non siate sempre polemici.