Terni con il Lazio, il comitato risponde al sindaco: ”Si esprimano i ternani, non la vecchia politica”

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“Stupiti e rattristati che il sindaco di Terni, con la sua nota, si scagli non tanto contro i promotori, quanto contro i cittadini che in massa si stanno recando a firmare per un referendum storico“. Il comitato promotore del referendum per Terni con il Lazio risponde all’analisi del sindaco Leopoldo Di Girolamo, che ha bocciato l’ipotesi del passaggio di Terni in provincia di Roma.

“Disinformazione, demagogia, superficialità, strumentalità, pifferai magici, boutade, masochismo e altri epiteti: il Comitato promotore del referendum rifiuta di adottare una logica fratricida tra ternani. Chiede piuttosto di allargare il fronte della partecipazione, perché siano i ternani e non la vecchia politica ad esprimersi su questo passaggio, il più difficile del dopoguerra”.

Il Comitato spiega quindi tutte le motivazioni alla base del referendum per il passaggio con il Lazio:

“a) la ripartizione della spesa tra Perugia e Terni vede tuttora la prima largamente prevalente. Basti pensare all’ultima indagine al riguardo, uscita nel 2003, che vedeva convergere su Perugia il 78% della spesa mentre a Terni (27% della popolazione complessiva) il resto, senza considerare che le Acciaierie rappresentano il 25% del PIL regionale: è giusto?

b) il sindaco informi i ternani su come sono stati ripartiti i fondi europei tra Terni e Perugia negli ultimi 20 anni;

c) il sindaco provi a smentirci quando diciamo che non solo Perugia, ma pure i cittadini di Rieti e Viterbo hanno un reddito pro-capite superiore a quello dei ternani, e che l’Umbria è la regione più povera del centro Italia;

d) il sindaco sa che il solo costo delle due superstrade a doppia carreggiata Foligno-Colfiorito e Perugia-Ancona è pari all’astronomica cifra di 2,116 mld di euro? Se si include la porzione umbra della costruenda Fano-Grosseto, è evidente come la Regione Umbria concentrato in 50 km in linea d’aria ben nuove tre strade trasversali di grande comunicazione, facendo di Foligno nuovo baricentro interregionale, mentre attendiamo da 50 anni il completamento della modesta Terni-Pie’ di Moggio e abbiamo speso meno di un decimo di quanto si sta facendo nel perugino. Cosa abbiamo ottenuto? Una pericolosa arteria monocarreggiata;

e) sui rifiuti è semplicemente indecente quanto è stato fatto a Terni finora: avevamo tre inceneritori, caso unico in Italia, con quello dell’ASM che emetteva diossine e furani. Non diciamo altro per carità di patria. E, sindaco, le risulta che a Viterbo o Rieti la Regione Lazio abbia adottato la stessa logica penalizzante? E perché non diciamo che a Terni si fa poca differenziata anche perché siamo stati abituati dalla vecchia politica a uno stile inceneritorio che nulla ha a che fare con le politiche più virtuose del Paese?

f) come si può pensare che la realtà del Polo didattico di Terni sia difendibile? La situazione è drammatica: chiusa Mediazione Linguistica, chiuso il DAMS ternano, sta per lasciarci Scienze Politiche; su 18 dipartimenti, nemmeno uno a Terni… perché? E’ di ieri la notizia che la Facoltà di Medicina stessa sarebbe a rischio, e non solo. Siamo sicuri che con La Sapienza andrebbe peggio? A proposito: è vero che su cinque membri del CDA dell’Università non c’è nemmeno un ternano?…

g) Sanità, per concludere: è vero che per un’operazione di otorino a Terni occorre attendere anni? E’ vero che per semplici esami sanitari occorrono mesi? E’ vero che la cittadinanza è costretta a ricorrere a prestazioni privatistiche pagate pesantemente dalla Regione? Certo che così i conti della Sanità umbra vanno bene: quella pubblica non funziona mentre il Santa Maria va in pezzi e non ci indebitiamo per ristrutturarlo -al di là di qualche reparto di eccellenza. E perché la PET-TAC c’è a Foligno e non a Terni? E’ vero che in un reparto come dialisi si registrano quasi 40 gradi in questi giorni? Forse è più fresco, solo 32 gradi?

Dal sindaco – continua il Comitato promotore del referendum – che si picca di fare informazione, preferiremmo che se la prendesse con quella parte della classe dirigente regionale che, nel corso degli anni, ha consentito che Terni fosse superata in termini di PIL pro-capite non solo da Perugia, ma anche dalle bistrattate Rieti e Viterbo. Ma capiamo che, essendo lui stesso stato senatore, deputato e sindaco, avrebbe dovuto prendersela anche con sé: ecco solo così, solo raccontando chi sono i protagonisti dello sfacelo, si farebbe piena informazione”.

Intanto continua il nostro sondaggio tra i nostri lettori:
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  • Comune di Terni 113.444 abitanti; Provincia di Roma  4.233.653 abitanti. Rapporto 1/37.
    Regione Lazio 5.773.953 abitanti. Rapporto 1/51.
    Ma prego, accomodiamoci in Lazio!
    Se proprio siamo in vena di stupidaggini, almeno proponiamo di aggregarci a qualcosa per cui ne valga la pena, che so, tipo all’Alto Adige e Bolzano!

    •  ma ce li manderei tutti questi nel lazio, andassero a Roma se devono andare in tribunale (perché credete che resterebbe a Terni il tribunale se in ipotesi fossimo aggregati alla prov. di Roma), fare ricorso in corte di appello, andare in motorizzazione civile… e poi, vedete quanto rimarrebbe autonoma, come migliorerebbe l’Azienda Ospedaliera…

      • Eros Salvati

        Condivido in pieno la sua valutazione,ma allo stesso tempo,non condivido chi,come il sindaco Di Girolamo,e tutte le parti politiche e tutti coloro che li hanno preceduti,dopo anni di totale latitanza,incapacità non solo politica,ora si mostrano così attaccati alla Nostra provincia.E pensare che questi signori sono stati eletti,anche per difendere la Nostra provincia!!!Ma ora che lo spettro della cancellazione si affaccia……..eccoli in uno scatto di orgoglio che proprio non gli è consono,poichè sappiamo bene questi signori di cosa sono stati capaci di NON fare,del loro totale servilismo verso la giunta Regionale,comandata come sempre da perugini,e non mi si venga ha dire di campanilismo,i fatti parlano chiaro e sono sotto gli occhi di tutti.Iniziative da intraprendere per cercare di salvare il salvabile ci sono,ma mancano le persone capaci di attuarle,pensano bene di convocare inutili riunioni,dalle quali poi emerge sempre e solo la LORO totale incapacità.

  • mi piacerebbe tanto vedere la fila dei ternani che vanno a firmare per la scelta in quale Regione appoggiarsi, a leggere quello che scrive il comitato sembra una folla propensa a scegliere il Lazio, se fosse così allora vuol dire che i ternani si sono proprio imbastarditi

  • alessandro

    importante….. la provincia intera con roma o comunque nel lazio, attenzione all’equivoco, non è che la nostra provincia rimane in umbria, probabilmente visti i confini si attaccherà a quella di rieti o di viterbo, mi piacerebbe vedere un grafico della mini umbria che rimarrebbe, talmente ridicola che sarebbe cancellata l’anno dopo.

  • alessandro

    sè i nostri politici ci tengono a salvare la provincia di Terni che si muovano immediatamente e chiedano alla regione l’immediato riequilibrio del territorio umbro, subito Spoleto e Valnerina con Terni, solo così si salva la provincia e l’umbria intera e non con le chiacchiere.

  • Andred

    ritengo necessario un dibattito cittadino pubblico fra elettori ed amministratori su questo. Che i ternani e i loro rapprentanti si confrontino democraticamente. Ma lo accetteranno mai ?

    • Eros Salvati

      Ottima proposta la sua,ma ho il forte sospetto che,se tale dibattito non venga promosso da Noi cittadini,possiamo tranquillamente stare con l’anima in pace!! Cerchiamo tutti insieme di aprire un confronto aperto alla cittadinanza,oltrepassiamo l’immobilismo di questi politici,servi,incapaci,che ad oggi ci hanno portato a questo punto.Io ci stò!!! Non siate timidi,qui vogliono cancellare la Nostra storia. 

      • Andred

        il sindaco ha un profilo su facebook ..cominciate a chiedere ..io l’ho già fatto

  • massimo

    Direi di mettere un po’ di sana strizza ai signori della regione ed agli smemorati di palazzo Spada.Se Terni esce dall’Umbria chi rimane lo sa’ che  morira’ de fame!ADELANTE TUTTI A FIRMA’

  • lorylalo

    Consiglio di andare tutti i cittadini ternani ad andare a firmare per la fuoriscita di Terni dall’Umbria e per la sua aggregazione nel Lazio; almeno verrà quantomeno tolto il potere a questi governanti regionali ‘ROSSI’ (communisti dimmerda) che hanno creato un vero e proprio regime marxista-bolscevico a cui i governanti ternani (culattoni/servi dei rossi) si sono sempre assoggettati e genuflessi!

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