Terni, convegno sull’ambiente, Cecconi: “Nostra vittoria ma non sia passerella”

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facciamo_il_punto“Ambiente a Terni: Facciamo il punto, l’acqua che bevo, l’aria che respiro, il cibo che mangio”. E’ il nome di un convegno in programma nelle giornate del 17 e 18 giugno promosso dal Comune di Terni, in collaborazione con la Usl2, l’Arpa, la Provincia, l’università di Perugia, il Cnr. La prima giornata si svolgerà a Palazzo Gazzoli, con orario dei lavori 9 – 13 e 14.30 – 18, è incentrato sui temi ambientali e sanitari (il programma); la seconda giornata a corso del Popolo 30, 9-13, si parlerà di risorse idriche e le bonifiche, i rifiuti, la qualità dell’aria (il programma).

A spiegare il punto di vista del Comune è l’assessore all’ambiente Emilio Giacchetti che parla di primo passo per un nuovo approccio ai temi ambientali. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi, rivendica invece il ruolo avuto nel far sì che questo evento avesse luogo ma ora paventa il rischio che si possa rivelare soltanto una passerella.

GIACCHETTI Questa la posizione di Emilio Giacchetti:

“L’assessorato all’Ambiente si è fatto promotore di un evento, aperto alla cittadinanza, che faccia il quadro della situazione ambientale del territorio, in una dimensione reale e trasparente.

Le criticità emerse da recenti campagne di indagine sulle varie matrici (acqua, suolo, aria, alimenti), rendono necessario osservare gli aspetti ambientali del nostro territorio da un punto di vista più organico che integri anche i risvolti sanitari, analizzandone le complesse relazioni. Partendo da considerazioni storico-orografiche della nostra conca, è palese che le attività manifatturiere ed industriali operanti nel territorio da quasi due secoli hanno lasciato un’impronta ambientale di rilievo che sta emergendo con tutte le sue problematiche negli ultimi anni.

La prima giornata sarà dedicata alla presentazione dei dati e degli studi effettuati su: gli acquiferi e le acque potabili, i suoli da bonificare, la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti, l’inquinamento da rumore e campi elettromagnetici. Sarà poi affrontato l’impatto sanitario degli agenti inquinanti sull’uomo, con particolare riferimento alle contaminazioni degli alimenti e alle esposizioni ambientali, con una specifica contestualizzazione della situazione di salute nella città di Terni.

La seconda giornata vedrà lo svolgimento in parallelo dei 3 tavoli tecnici.  “In ciascuno dei tavoli, dopo gli approfondimenti su specifiche problematiche e la presentazione di buone pratiche, verrà data – aggiunge l’assessore all’Ambiente –  ampio spazio alla discussione e alla raccolta di proposte sulle criticità da affrontare. Questa iniziativa ha l’ambizione di rappresentare il primo passo per la nostro comunità per comprendere ed affrontare consapevolmente con un diverso approccio i temi ambientali del nostro territorio”.

CECCONI Il comunicato di Marco Cecconi:

“Se consideriamo la convocazione da parte del Comune della due giorni dedicati all’ambiente, in programma per il 17 e 18 giugno prossimi, come una nostra vittoria – il frutto di un pressing sulla giunta che alla fine ha vinto molte resistenze – non è per ascriverci un merito tanto per fare. La genesi di questo incontro è importante per capire il livello possibile del confronto. E, soprattutto, i rischi potenziali.

La mia richiesta di una verifica a trecentosessanta gradi sui livelli dell’inquinamento a Terni e l’impatto sulla salute risale a circa sei mesi fa e cioè a quando (era il 21 dicembre dell’anno scorso) ho presentato un atto di indirizzo per chiedere la convocazione urgente degli stati generali sull’ambiente.

Il fatto è che il tempo si andava consumando tra preoccupanti escalation delle criticità e ancor più preoccupanti silenzi e rinvii da parte delle istituzioni.

Da una prima seduta del consiglio comunale dedicata all’ambiente – gennaio 2015 – era trascorso inutilmente un anno: oltretutto, quella seduta era stata richiesta dalle opposizioni, ma poi associazioni e comitati civici erano stati tagliati fuori dal confronto.

Il consiglio regionale aveva deliberato due anni prima di insediare una commissione ad hoc per monitorare la situazione ambientale a Terni, definita dall’allora presidente dell’assemblea perugina come “urgente e delicata”: ma poi di quella commissione non se n’era saputo più niente.

L’assessore comunale all’ambiente, Giacchetti, aveva a sua volta assicurato in aula, un anno prima, che l’Amministrazione era impegnata a ricercare i fondi per finanziare “un progetto elaborato dalla Facoltà di Medicina di Terni per realizzare uno studio sulla correlazione tra i fattori inquinanti e i fattori epidemiologici e tossicologici” nella conca ternana e che la giunta era intenzionata “ad affidare ad una commissione di esperti esterna uno studio e una progettazione che individuassero soluzioni e interventi per migliorare la qualità dell’aria e del suolo” eccetera eccetera: ma, anche qui, nulla di nulla.

Nel frattempo, i motivi di allarme non facevano che aumentare (dai rifiuti industriali ai nuovi progetti sul fronte-inceneritori) e i dati (sempre frammentari, contestati, spesso sottaciuti o negati) sulla qualità dell’acqua, del suolo o dell’aria aggiungevano continuamente nuovi motivi di preoccupazione ai tanti già esistenti.

Non solo: sempre su richiesta delle opposizioni, dopo mesi e mesi eravamo riusciti a far venire a Terni, nel maggio scorso, la presidente della Regione Marini, per parlare di ciclo dei rifiuti e inceneritori. Ma le zone d’ombra e le ambiguità non erano state affatto fugate e, se qualche paletto era stato messo, ancora una volta era stato solo grazie alle minoranze.

Carabinieri e agenzie regionali avevano intanto rilevato, già da settimane, irregolarità gravi a carico dell’impianto di Terni Biomasse: ma nessuno si era degnato di informarne il consiglio comunale né di chiarire – ancora una volta ho dovuto presentare un’interrogazione e sono ancora in attesa delle risposte – quali scenari si prefigurano per l’incenerimento a Terni, dopo la chiusura del camino in questione.

Adesso, con il carico pesante di questo pregresso, leggiamo il programma di dettaglio del 17 e 18 giugno e troviamo per esempio plurimi interventi di quella stessa ARPA che ha dovuto essere tirata per i capelli e dai carabinieri, su denuncia di privati cittadini, per “scoprire” quello che già tutti sapevano a carico di Terni Biomasse; troviamo tante relazioni sulle buone pratiche da seguire e sui massimi sistemi.

Il rischio è che si voli così tanto in alto, che a terra, qui giù nella conca, non resti nulla. Il rischio è che si parli di tutto, per parlare il meno possibile della pressante concretezza di un quotidiano che rende Terni sempre più invivibile.

Non lo diciamo per fare il processo alle intenzioni. E ci auguriamo di essere smentiti. Avendo ottenuto la convocazione dell’incontro del 17 e 18 giugno, sappiamo di aver vinto una battaglia (e contro ogni pronostico). Ma non vorremmo che Terni perdesse ancora una volta la guerra”.

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