Terni, De Luca: “Il Comune è fallito dal 2013, bilanci falsificati per nascondere voragine”

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Thomas De LucaIl Comune di Terni è fallito dal 2013 ma sono stati falsificati i bilanci per nascondere la voragine finanziaria. E’ quanto sostiene il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, che accusa l’Amministrazione di aver coperto i veri conti fin quando ha potuto, cioè fino a quando non è stata introdotta la fatturazione elettronica. Il pentastellato chiede quindi di bloccare la procedura di predissesto per 11 milioni di euro poiché si sarebbe già da 3 anni al dissesto vero e proprio.

Il comunicato di Thomas De Luca:

“Fermi tutti è ora di calare il sipario. Il Comune non può procedere alla manovra di riequilibrio finanziario pluriennale, più comunemente chiamata ‘predissesto’, perché è già nella fase successiva, quella del dissesto, da ben 3 anni. Lo diciamo carte alla mano, il tutto scritto nero su bianco mettendo a confronto i rendiconti degli anni 2013-2014-2015 con la documentazione emersa negli ultimi mesi e negli ultimi giorni.

Per tre anni i debiti fuori bilancio sono stati occultati scientemente al fine di impedire il riconoscimento dell’ottavo indicatore di deficitarietà strutturale che avrebbe portato a cinque su dieci i parametri negativi, svelando il dissesto dell’ente.

‘Consistenza dei debiti fuori bilancio formatisi nel corso dell’esercizio superiore all’1% rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti (l’indice si considera negativo ove tale soglia venga superata in tutti gli ultimi tre anni’, questo indicatore per tre anni consecutivi, dall’entrata in vigore della legge è stato sempre dichiarato negativo. Nelle relazioni dei revisori è possibile leggere come sia per il 2013, che per il 2014 la cifra dichiarata sia 0 mentre nel 2015 vengono dichiarati solo ed esclusivamente i 500 mila euro del percolato.

Decisiva è stata la gestione delle fatture per quanto riguarda l’appalto della refezione scolastica, servizi emessi nell’anno di competenza quando le stesse fatture venivano protocollate in entrata ma impegnate nell’anno successivo. Un debito fuori bilancio quindi mascherato da passività pregressa, un costante e sistematico scostamento in eccesso tra la spesa reale e la spesa autorizzata nascosto trascinando di anno in anno le fatture. Sacca di debiti esplosa con l’introduzione della fatturazione elettronica che ha creato un corto circuito insanabile nel 2015. Questione delle mense che è solo la punta dell’iceberg.

Non solo, le richieste di variazione costantemente inascoltate dall’assessore hanno comportato il mancato intervento in rispetto degli equilibri di bilancio imposto dalla legge.

Non può che suscitare tenerezza chi a Terni si dimena chiedendo le dimissioni della Raggi a fronte del parere negativo del collegio dei revisori sul bilancio di previsione della capitale.

Sono gli stessi che parlano di “futuro della città”,senza pensare che la città che viviamo oggi è quella città del futuro che loro hanno immaginato 20 anni fa. Loro che la amministrano ininterrottamente da allora vantandosi orgogliosamente di averla condotta nel dissesto, coloro che hanno ancora una volta ipotecato il futuro delle prossime generazioni, legando le mani anche a chi sarà chiamato a risolvere i disastri compiuti dal Partito Democratico in questa città.

Stiamo perdendo tempo mentre la città affonda. Tempo prezioso per salvare aziende e posti di lavoro che invece viene usato per trattenere la corda a cui è appesa una classe dirigente che ha fallito ed ha trascinato la città nel baratro. Non c’è nessuna etica in questo”.

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