Terni, dove fallì la politica riuscirono i parrocchiani: protesta di San Valentino fa il giro del mondo

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spoglie San ValentinoAnni passati alla ricerca di una visibilità internazionale mai arrivata, montagne di soldi pubblici gettate nel buco nero degli “eventi valentiniani”, il fantozziano tentativo di promuovere il “brand” in Giappone (con tanto di trasferta del primo cittadino). Tutto inutile: il mondo non aveva mai davvero collegato Terni a “San Valentino patrono dell’amore”. Ma dove la politica ha fallito per anni, sono riusciti i parrocchiani. La loro clamorosa protesta contro la traslazione dell’urna con le spoglie del santo voluta dal vescovo, è infatti uscita dai confini nazionali. E se la storia di per sé non sarebbe edificante (una lite in nome del patrono degli innamorati), ha fatto sì che testate prestigiose come The Telegraph e The Independent abbiano parlato di Terni collegandola finalmente al santo dell’amore.

Un risultato straordinario se si considera che la Bbc, in un articolo pubblicato alcune ore prima, dubitava fortemente che “il vero” San Valentino fosse il patrono di Terni. Scriveva anzi: “Nella Catholic Encyclopaedia, nei primi martirologi, sotto la data del 14 febbraio sono citati almeno tre San Valentini. Uno è descritto come un sacerdote di Roma, un altro come vescovo di Interamna (ora Terni in Italia) e un altro è vissuto ed è morto in Africa. Il San Valentino cui pensiamo oggi – come patrono degli innamorati, ndr – è probabilmente il sacerdote romano”. Come dire (al mondo anglosassone): San Valentino patrono di Terni non ha nulla a che fare con l’amore.

Ecco, grazie ai parrocchiani (se pure a loro insaputa), questo dubbio è passato in secondo piano, fino a dissolversi. Nella stessa giornata è infatti uscito un articolo del Telegraph (il più importante quotidiano del Regno Unito) dal titolo che suona sostanzialmente così: “Fedeli furiosi barricano le spoglie di San Valentino nella cattedrale dopo il tentativo di portarle via”. E’ poi nell’attacco del pezzo che San Valentino di Terni viene esplicitamente collegato al patrono degli innamorati. E’ scritto: “Si suppone sia una giornata dedicata all’amore e alla celebrazione del nostro reciproco affetto. Ma San Valentino ha innescato un’amara disputa in Italia dopo che un vescovo ha cercato di rimuovere i suoi resti dalla cattedrale nella quale sono tenuti dal 17esimo secolo”. Soltanto più avanti c’è un accenno alla contesa sulle origini di San Valentino, ma senza che le altre località siano citate.

Il giorno seguente è infine arrivato il riconoscimento di uno dei giornali più influenti al mondo, The Independent. Il prestigioso quotidiano, riprendendo l’articolo del Telegraph, chiude così il proprio pezzo: “San Valentino – il cui luogo di nascita è presumibilmente Terni – è il patrono dell’amore romantico e dei matrimoni felici e il suo giorno di festa è stata adottato dalla secolare cultura occidentale”. Un paio di belle foto a corredare il tutto e nessun riferimento ad altre città.

Si tratta di un piccolo colpo di fortuna che, se cavalcato opportunamente, potrebbe rappresentare un’occasione di vera promozione del brand “Terni città di San Valentino, città dell’amore”. Rappresenta soprattutto una sorta di indicazione della via da seguire: guardare all’estero come un’opportunità, cercare di attirare attenzione e di incuriosire. Chissà che questa volta non si accenda una lampadina su qualche inquilino di Palazzo Spada.

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