Terni, due tentativi di truffa del finto avvocato ma anziani non consegnano soldi

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polizia 113Ieri mattina a Terni sono stati messi in atto due nuovi tentativi della truffa del finto avvocato ma gli anziani non sono caduti nel tranello e invece di consegnare i soldi, hanno chiamato il 113.

In un caso un sedicente avvocato aveva detto al telefono ad un anziano genitore di aver bisogno di denaro per far rilasciare il figlio arrestato dopo aver provocato un incidente; nell’altro, sempre un anziano genitore era stato chiamato da un sedicente assicuratore che gli aveva raccontato una storia analoga. Uno stratagemma messo utilizzato molte volte negli ultimi mesi, che ieri per fortuna non ha tratto in inganno i due.

La questura di Terni spiega di essere “da sempre attenta e sensibile nei confronti delle fasce più deboli della comunità, come appunto gli anziani perché più esposti ai fenomeni di criminalità”, e di aver “avviato da mesi una campagna di informazione attraverso i media e sul proprio sito web, indicando i trucchi messi in atto dai malintenzionati e i comportamenti da adottare: semplici regole di comportamento per evitare di finire vittime di criminali in strada, sui mezzi di trasporto e soprattutto in casa propria”.

“Tra le regole fondamentali – prosegue la questura – quella di rivolgersi con fiducia alle forze di polizia per segnalare ogni situazione sospetta, come ha fatto nel mese di aprile un’anziana signora ternana che ha fatto finta di cadere nella trappola del finto avvocato, facendo arrestare dagli agenti della DIGOS due napoletani“.

Da via Antiochia, “ancora l’invito, soprattutto ai famigliari di persone anziane che vivono sole, a parlare con i propri genitori e parenti per illustrare le modalità di questi tentativi di truffa, raccomandando loro di non aprire la porta a sconosciuti, a non consegnare mai né denaro, né gioielli e di telefonare subito al 113”.

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