Terni, esplode il caso Armillei: scontro tra assessore e Pd

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Giorgio ArmilleiNel Consiglio comunale di oggi è esploso il caso Armillei. Uno scontro inatteso innescato dallo stesso assessore alla Cultura con un comunicato molto critico nei confronti del Pd di Terni pubblicato su Facebook e deflagrato oggi con una replica altrettanto dura da parte del capogruppo dello stesso Pd, Andrea Cavicchioli. Da parte di quest’ultimo, più una implicita richiesta di chiarimenti che altro. Ma una volta aperta la piaga, l’opposizione ci ha infilato il dito, chiedendo di fare chiarezza circa la presunta sfiducia nei confronti dell’assessore.

IL POST INCRIMINATO Ma cosa ha scritto l’assessore Giorgio Armillei per scatenare la polemica? Ecco il post su Facebook:

“Una postazione in Giunta è un buon punto di osservazione per guardare al PD ternano? Penso di si.

Non mi pongo il problema di capire cosa sia oggi il PD ternano. Sono in corso manovre per scegliere il nuovo segretario: questo basta per rendere interessante il fenomeno.Non è detto che sarà una conta, come la democrazia richiederebbe. In ogni caso le manovre produrranno un risultato non insignificante per la Giunta stessa.

Il PD è stato un bel problema per la Giunta in questo primo anno di lavoro.

Va bene la crisi AST, va bene la sicurezza urbana, va bene il peso dell’indebitamento delle precedenti amministrazioni, va bene la politica dei tagli statali. Ma pezzi del PD ternano ci hanno messo del loro. Gli irriducibili in Consiglio comunale; la sponda al conservatorismo di parte del management della burocrazia comunale; le triangolazioni a geometria variabile con il conservatorismo sindacale. Faccio solo tre esempi: la lista potrebbe essere più lunga.

Ora non creiamo illusioni: le persone vengono prima dei programmi e delle intenzioni progammatiche. I programmi sono le persone. Ecco perchè ci vorrebbe la conta, perchè la conta sulla persone è il modo migliore per selezionare i programmi.

E capire se pezzi del PD saranno ancora un problema per la Giunta. Ma persone prima dei programmi non significa certo persone senza idee. Bene, quali idee ad esempio? Tre domande per tutti. Come pensa il PD di sostenere il governo della città? Con una versione riverniciata del vecchio corporativismo triangolare tra ciò che resta delle grandi organizzazioni di interesse, il famoso patto tra i soggetti organizzati della città, una costruzione dirigistica di pochi per pochi? Con il tax and spend in salsa ternana, fatto di lavori pubblici e appalti? Con la riproposizione del dalemismo nostalgico dei sentimenti del popolo della sinistra? Le città del XXI secolo non crescono con le idee del XX secolo.

Lasciateci lavorare: gli elettori decideranno”.

SCONTRO IN CONSIGLIO Il capogruppo del Pd, Cavicchioli, ha preso la parola in Consiglio per bollare come “sconveniente e incompatibile col ruolo di assessore” l’intervento di Armillei oltre che totalmente privo di fondamento. A quel punto Todini ed altri consiglieri di opposizione hanno chiesto di inserire all’ordine del giorno la trattazione di quanto esposto da Cavicchioli, al fine di chiarire se fosse in atto una sfiducia del Pd nei confronti dell’assessore. L’inserimento è stato messo in votazione e bocciato dalla maggioranza del Consiglio comunale. La polemica, oggi accesa e subito spenta dallo stesso Pd, è stata così stoppata ma sembra destinata ad avere strascichi.

Aggiornamento 08/09: MELASECCHE Il consigliere comunale della lista I love Terni, Enrico Melasecche, commenta le parole di Armillei, attaccando il Pd. Il comunicato di Melasecche:

“Se non fosse che le dichiarazioni di Giorgio Armillei sono pubblicate nel suo sito Facebook, potrebbero tranquillamente far parte di una delle tante analisi dure, durissime, che il sottoscritto ha pubblicato del corso di questi anni. Armillei si sfoga ed elenca tutta una serie di fatti che caratterizzano la presenza egemone di gruppi di potere nel PD ternano e che continuano a bloccare la modernizzazione della città ed il suo sviluppo.

Come ho sostenuto nel mio intervento in consiglio, Armillei denuncia: “la sponda del gruppo PD al conservatorismo di parte del management della burocrazia comunale”, “la triangolazione a geometria variabile con il conservatorismo sindacale”. L’Assessore alla Cultura, nonchè Titolare dell’Ufficio del Piano Strategico del Comune, prende le distanze dalla “una versione riverniciata del vetero corporativismo triangolare tra ci che resta delle grandi organizzazioni di interesse, il famoso patto tra soggetti organizzati della città, una costruzione dirigistica di pochi per pochi, con il tax and spend in salsa ternana fatto di LLPP e appalti”. Detto da un rappresentante dell’opposizione sarebbe acqua fresca ma sostenuto da una delle punte di diamante dell’attuale giunta si tratta di una bomba atomica.

Qual’è il PD che gestisce Terni? Armillei sostiene sia il peggiore, con gli stessi termini critici della parte più illuminata dell’opposizione, quello del potere per il potere, del cerchio magico dei pochi per pochi. Con la differenza che da anni la nostra analisi politico-economica-antropologica ha individuato questo cancro del conservatorismo di interessi che la stessa conferenza organizzata dalla diocesi qualche anno fa aveva denunciato e solo oggi Armillei candidamente dichiara di aborrire.

La prima reazione del “sistema della Conca” è la richiesta dal Capogruppo Cavicchioli di chiedere al sindaco di difendere il gruppo consiliare e condannare al ludibrio pubblico Armillei con una sfiducia plateale nei suoi confronti. Rimane all’Assessore, per coerenza, la valutazione di rassegnare le dimissioni in un ambiente che appare a lui pesantemente ostile, conservatore, legato a gruppi di interesse evidenti tenuto conto che nulla cambierà con questo sindaco. Echeggia da lontano, mutatis mutandis gli intrecci di “mafia capitale”, altro che partito del popolo, altro che Berlinguer.

A Terni il “dalemismo nostalgico del XX secolo” continuerà a prevalere nei fatti e nei comportamenti di chi a Palazzo Spada decide e, al di là di atteggiamenti edulcorati, sostiene i gruppi di interesse che continuano a togliere ossigeno e speranze alla città. Armillei si rassegni, altri sono i meccanismi che portano al cambiamento visto che Terni è lontana, lontanissima dalla Leopolda, ma vicina, vicinissima a Roma, quella della gestione dei rifiuti e quella di Buzzi. Quanto poi a coerenza dovrebbe spiegare Armillei se il gruppo di potere, per di più familistico che gestisce il CAOS, che lui sostiene, appartenga al conservatorismo di interessi o al nuovo che avanza che lui dice di sostenere. Mistero gaudioso”.

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