Terni, fanghi nel depuratore: la versione della Sii

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In una nota diffusa nella giornata odierna, la SII ha precisato la sua posizione in merito alle due denunce per smaltimento illecito, sorte a seguito delle indagini di Noe e Arpa.

Secondo l’azienda i rilievi effettuati si sostanziano in un provvedimento di pagamento in via amministrativa non rilevando i soggetti indagatori elementi che facciano emergere la
possibilità di un danno in atto alle risorse ambientali, urbanistiche o paesaggistiche protette
o pericolo concreto e attuale del verificarsi dello stesso danno.

L’azienda sottolinea che al momento dei primi conferimenti di fanghi in discarica non
conosceva le percentuali di residuo secco, contestate da Noe ed Arpa, svolgendo infatti,
come da normativa, analisi annuali su questo componente. Il 18 gennaio scorso Noe ed
Arpa hanno eseguito un’ispezione presso l’impianto di depurazione “Terni 1” procedendo
ad analisi su un campione di fanghi i cui risultati il 21 febbraio evidenziavano un residuo
secco pari al 20% (limite minimo 25%).

A sua discolpa la SII aveva anche effettuato, e comunicato ad Arpa e Noe, ulteriori analisi sui fanghi, oltre le procedure standard, i cui risultati evidenziavano per il residuo secco una concentrazione del 27%, quindi nella norma.

Infine l’azienda evidenzia come nel verbale non ci sono provvedimenti in merito al deposito dei fanghi. I fanghi stessi sono stati tenuti dalla Sii solo temporaneamente, nel rispetto della normativa ed in misura temporale limitata ai necessari tempi tecnici di invio e conferimento in siti italiani autorizzati allo smaltimento.

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