Terni, finanziamento pubblico a Radio Galileo: “Caso archiviato da Procura e Corte dei Conti”

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tribunale-di-TerniSia la Procura della Repubblica che la Corte dei Conti hanno archiviato il caso del finanziamento pubblico a Radio Galileo in qualità di organo di informazione del movimento politico Cittaperta di cui si erano iniziato a parlare, con clamore, nel maggio del 2012 a seguito di un articolo del Corriere della Sera. A comunicare che le indagini sono state archiviate, sono stati oggi, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, il deputato Pd Walter Verini e il segretario provinciale Pd Carlo Emanuele Trappolino.

Gli accertamenti avviati dalla Corte dei Conti vedevano coinvolte 13 persone, per un complessivo danno erariale ipotizzato di oltre 3 milioni e 600 mila euro, mentre il fascicolo aperto dalla procura ternana, con l’ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riguardava otto tra loro. I procedimenti vedevano coinvolti anche i tre esponenti del Pd che, aderendo anche al movimento CittAperta, durante la loro attività parlamentare avevano permesso all’emittente di ricevere i finanziamenti finiti all’attenzione dei magistrati.

ARCHIVIAZIONI Per la procura regionale della Corte dei Conti l’indagine è stata archiviata per “difetto degli elementi costitutivi della responsabilità amministrativa”, mentre per la procura di Terni l’ottenimento dei contributi pubblici non è fraudolento, ma “affonda le proprie radici nelle norme di natura amministrativa che regolano i requisiti per accedere ai finanziamenti”.

VERINI Verini ha commentato: “Eravamo certi che sarebbe finita così, perché i fondi dell’editoria erano stati erogati sulla base del rispetto rigoroso assoluto della legge. Le risorse sono servite a emittenti locali, che facevano e fanno informazione, a sopravvivere, a garantire un rapporto con i loro territori”. “Si può fare attività nel Pd e allo stesso modo rappresentare un movimento politico che esiste, che si è presentato alle elezioni comunali e che ha tra i suoi fondatori anche lo stesso sindaco” ha proseguito, ribattendo alla contestazione che CittAperta fosse un movimento fittizio. “L’amarezza – ha concluso Verini – sta nel fatto che una battaglia politica locale è stata fatta usando le armi degli esposti alla magistratura, che ha semplicemente fatto il proprio dovere”.

DI GIROLAMO Di “evidente strumentalizzazione politica” hanno parlato anche Di Girolamo e Trappolino, sottolineando la “correttezza, trasparenza e serietà” del loro comportamento. Il sindaco di Terni ha infine annunciato che valuterà con i propri legali eventuali azioni contro “la campagna diffamatoria” nei suoi confronti in questa vicenda.

 

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  • pidicozzo

    Anche questa volta i lazzaroni comunisti che ci governano da 60 anni l’hanno fatta franca ,con la complicità di una giustizia amministrativa complice di tale cupola delinquenziale.
    Complimenti cittadini ternani che li votate sempre e comunque a prescindere dalle losche azioni che propinano ai contribuenti omesti non compromessi con tali compagni di merendei!!!!!!!!!

  • memme

    Ovvio che poteva succedere a Terni !!!