Terni, getta benzina su furgone e minaccia di darsi fuoco: straniero fermato

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parcheggio-ex-officine-boscoHa cosparso di benzina un furgone parcheggiato nel piazzale delle ex officine Bosco, si è chiuso dentro e, impugnando un accendino, ha minacciato di darsi fuoco. Momenti di forte tensione questa mattina a Terni. La tragedia è stata scongiurata grazie all’intervento della polizia: gli agenti hanno iniziato una lunga mediazione riuscendo poi ad approfittare di un momento di distrazione dell’uomo per fermarlo.

Lo straniero, un quarantenne ucraino con problemi personali, è stato poi soccorso con un’ambulanza del 118. La sua posizione è ora al vaglio della questura. Sul posto erano intervenuti anche i vigili del fuoco che per fortuna alla fine non hanno dovuto spegnere alcun incendio.

Aggiornamento ore 16,20: Lo straniero che oggi ha minacciato di darsi fuoco è lo stesso che due giorni fa è stato arrestato dalla polizia per aver picchiato e maltrattato per anni la moglie e aver ferito con un collo di bottiglia la suocera. Stamattina l’operaio ucraino 44enne, ha preso la sua monovolume, ci ha caricato due bottiglie piene di benzina ed è passato sotto casa della donna per dirle che sarebbe andato ad uccidersi: “Non chiamare la polizia, se vedo uno in divisa mi do fuoco” , le ha detto prima di allontanarsi. Ma la donna ha subito chiamato il 113, ha descritto l’auto del marito ed immediatamente sono partite le ricerche. Agenti della squadra mobile in borghese e della squadra volante poco dopo hanno individuato il veicolo parcheggiato nel piazzale delle ex-officine Bosco.

Mentre le pattuglie della volante, insieme ai Vigili Urbani bloccavano e mettevano l’area, piena di auto in sosta, in sicurezza, due agenti della squadra mobile si sono avvicinati con un pretesto al veicolo, una monovolume a 7 posti con i vetri oscurati: “Buongiorno, siamo dell’Atc, le volevamo chiedere di spostare l’auto per piacere” e così dicendo si sono fatti aprire la porta anteriore. All’interno, rintanato sul retro, seminudo, l’ucraino, che visibilmente ubriaco, con un accendino in mano, pronunciava frasi sconnesse accanto a due bottiglie da 1 litro e mezzo di plastica, riempite fino all’orlo di benzina.

Gli agenti hanno parlato a lungo con lui, cercando di calmarlo, ma l’uomo non faceva che ripetere che la sua vita era finita e che ormai aveva deciso di uccidersi. Nel frattempo, i vigili del fuoco, nascosti dalle auto parcheggiate, hanno circondano il veicolo pronti con gli idranti a scongiurare ogni altro innesco. Neanche l’arrivo della moglie riusciva a far desistere l’uomo dal suo intento, che rimaneva chiuso dentro l’abitacolo, inaccessibile dall’esterno. La trattativa è continuata con il dirigente dell’UPGeSP, il funzionario di Polizia che lo aveva arrestato due giorni fa e con il quale si era comunque instaurato un rapporto di fiducia.

Il vicequestore aggiunto Giuseppe Taschetti, si è seduto con molta calma sul sedile anteriore ed ha iniziato a parlare con l’operaio, che in più di un’occasione ha avvicinato l’accendino alle bottiglie, fino a quando, approfittando di un momento di distrazione, è riuscito ad arrivare alla maniglia del portellone posteriore e ad aprirlo, così da permettere agli agenti di balzare dentro per strappargli di mano l’accendino. Ne è scaturita una colluttazione, del liquido infiammabile è uscito dalle bottiglie ed è spuntato anche un taglierino sporco di sangue rappreso; l’uomo che presentava, oltre a delle piccole bruciature all’avambraccio, anche dei piccoli tagli, recenti ma non freschi, alla fine è stato immobilizzato e il funzionario di polizia ha riportato delle lesioni ad un sopracciglio e ad una gamba, giudicate guaribili in 5 giorni.

Su disposizione del pm Tullio Cicoria, l’uomo è stato portato nelle celle di sicurezza della questura e domattina sarà giudicato con rito direttissimo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale

Intanto, durante la scorsa notte, è stata seriamente danneggiata la sede della nuova attività lavorativa della moglie dell’ucraino. Ignoti, si sono introdotti nel locale ed hanno distrutto con un taglierino tutti i divani e sporcato con il sangue le pareti, disegnando delle croci; sono in corso indagini per accertare eventuali legami fra i due episodi.

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