Terni, giovane donna ternana muore per ictus: organi donati e trapiantati a Perugia e Roma

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ospedale-di-TerniNei giorni scorsi a Terni si è consumata una disgrazia: una giovane donna ternana è morta per ictus cerebrale. I parenti della giovane hanno deciso di acconsentire all’espianto di organi che è stato eseguito nell’ospedale di Terni nella notte tra lunedì e martedì scorsi. Ieri notte due uomini di 55 e 60 anni residenti in provincia di Perugia hanno ricevuto i reni. L’impianto è stato eseguito nell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia ed ora i due uomini sono ricoverati nella struttura complessa di nefrologia: l’azienda ospedaliera speiga che il decorso post-operatorio è regolare, con buona funzionalità renale e diuresi positiva.

Oltre ai reni della donna, sono stati donati anche fegato e cornee. Il fegato è stato impiantato ad un paziente ricoverato in un ospedale romano, mentre le cornee sono state trasferite alla Banca degli occhi di Fabriano.

Aggiornamento ore 15,55: L’ospedale di Terni spiega che la donna di 51 anni, era stata trasportata dal 118 nella tarda serata di sabato 7 marzo 2015, intorno alle 22,30, in arresto cardiaco. Il quadro clinico, confermato anche dalla tac cerebrale, si è configurato fin da subito gravissimo. La diagnosi di morte cerebrale è stata fatta lunedì pomeriggio e al termine del periodo di osservazione e degli esami previsti dalle disposizioni di legge per l’accertamento della morte si è proceduto all’espianto.

L’ospedale sottolinea che “l’espianto degli organi è stato possibile grazie alla sensibilità e alla generosità dei familiari della paziente che, a conoscenza della volontà della defunta di donare gli organi, hanno espresso il loro consenso all’espianto”. La direttrice della struttura di Anestesia e Rianimazione Lorenzina Bolli aggiunge: “Un nuovo esemplare gesto di generosità e solidarietà umana grazie al quale altre persone in pericolo di vita o comunque affette da patologie invalidanti riceveranno presto gli organi donati per beneficiare di un importante e non altrimenti realizzabile miglioramento delle loro condizioni di vita”.

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