Terni, in Bct presentazione del libro biografico ”Meret Oppenheim”

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biografia-meret-oppenheimJohan & Levi in collaborazione con il Comune di Terni, la Bct (biblioteca comunale) e Cavourart presentano il libro biografico di Martina Corgnati, “Meret Oppenheim – Afferrare la vita per la coda”, sabato 13 dicembre alle ore 11 presso il Caffè letterario della biblioteca.

Tedesca di nascita e svizzera d’adozione, la Oppenheim (1913-1985) è stata una delle artiste più eclettiche del secolo scorso. Vari cataloghi si sono occupati della sua arte ma nessuna pubblicazione, ad oggi, si è concentrata sulle sue vicende private. Johan & Levi ha pubblicato la biografia a lei dedicata, firmata da Martina Corgnati, che ripercorre la vita privata e artistica, approfondendo le relazioni affettive, le modalità di lavoro e l’irrefrenabile creatività dell’artista, con sorprese e rivelazioni che affiorano dalla corrispondenza della Oppenheim. Da questa biografia prende spunto l’incontro al quale intervengono Martina Corgnati con Enrico Mascelloni, preceduti da un saluto dell’assessore alla cultura Giorgio Armillei.

OPPENHEIM Donna, artista, outsider, icona: dal fulmi­nante esordio con Colazione in pelliccia, destinato ad aprirle poco più che ventenne le porte del MOMA, al lungo e impervio cammino intra­preso per liberarsi di ogni etichetta artistica, ideologica e di genere, Meret Oppenheim (1913-1985) è una delle poche figure femminili della storia divenute leggendarie per aver osato sfi­dare regole e pregiudizi millenari in nome di una vocazione autentica. Una vocazione artistica ed esistenziale che la porterà a scelte e posizioni di rottura tutt’altro che facili, non solo nei confronti della società benpensante dell’epoca ma anche degli insi­diosi pregiudizi cui non può dirsi immune lo stesso milieu artistico e letterario del suo tempo. Musa venerata da Man Ray, pupilla irriveren­te di Breton, complice e lei stessa protagonista delle più grandi sperimentazioni e delle più ap­passionanti avventure artistiche del Novecen­to, Meret Oppenheim si muove lungo il secolo con la libertà e l’originalità disinvolta e a tratti sofferta dei purosangue. Dall’avvicinamento alle teorie di Carl Gustav Jung al folgorante incontro con i surrealisti, dalla lunga lotta con la depressione all’attra­zione inesorabile che a soli vent’anni la lega fatalmente a Max Ernst, dall’intenso e profon­dissimo sodalizio artistico con Alberto Giaco­metti all’amicizia segreta e finora ignota con Marcel Duchamp, Martina Corgnati traccia un accurato e appassionante ritratto della donna e dell’artista che, contro i facili stereotipi di un’arte tutta al femminile, sulla scia di Virgi­nia Woolf e di Lou Salomé ha avuto il coraggio di gridare alle donne di ogni tempo: “La libertà non ci viene data, dobbiamo prendercela”.

L’AUTRICE – Martina Corgnati, storica dell’arte e curatrice, è docente di Storia dell’arte presso l’Accademia Albertina di Torino. Si è occupata di arte femminile e arte moderna e contemporanea del Mediterraneo e Vicino Oriente. Tra le sue pubblicazioni, Artiste. Dall’Impressionismo al nuovo millennio (2004), L’opera replicante. La strategia dei simulacri nell’arte contemporanea (2009), I quadri che ci guardano. Opere in dialogo (2011). Prima di scriverne la biografia ha lavorato a lungo sulla figura di Meret Oppenheim di cui ha curato la prima retrospettiva italiana dopo la morte dell’artista al Palazzo delle Stelline di Milano (1998-99) e, assieme a Lisa Wenger, la raccolta di lettere e documenti privati Meret Oppenheim. Worte nicht in giftige Buchstaben einwickeln (2013).

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