Terni, incidente paracadutista: migliorano le condizioni del 43enne ternano

3

ospedale di TerniSono in lento miglioramento le condizioni del paracadutista ternano di 43 anni, protagonista di un brutto incidente avvenuto domenica scorsa. E’ il bollettino medico di ieri del personale del Santa Maria di Terni a certificarlo. L’uomo, dopo essersi lanciato, probabilmente aveva ritardato l’apertura del paracadute precipitando in malo modo al suolo dell’aviosuperficie “Alvaro Leonardi”. Nell’impatto ha riportato numerose fratture: a far preoccupare era soprattutto quella alla colonna vertebrale. La prognosi del 43enne resta riservata ma i medici esprimono ottimismo e sembrano escludere danni permanenti.

CONDIVIDI
  • pietro

    “probabilmente aveva ritardato l’apertura del paracadute”..l’avverbio utilizzato in questa frase è stato usato in modo inopportuno, perchè ,forse chi lo ha scritto ha bisogno di una rinfrescata di italiano, vuol dire con probabilità. il che nn è veritiero riguardo l’accaduto, perchè, sicuramente, l’apertura del paracadute è avvenuta alla giusta quota. probabilmente si voleva dare un tono piu piccante a queste tre righe, magari affinchè diventassero quattro. probabilmente questo modo di esprimersi nn prende in considerazione che il paracadutismo è uno sport estremo, ma nn tutti i paracadutisti svolgono la loro attività lancistica inseguendo il pericolo ed il brivido fino in fondo. probabilmente se si facesse uno sforzo per scrivere articoli con contenuti più veritieri, ne gioverebbe di più l’editoria in generale..probabilmente le righe da scrivere sarebbero dovute essere cinque..

    • portasvalori

      A parte la lezione su sintassi e grammatica (perchè non si può scrivere probablmente? bo vabbè): ma come sarebbe avvenuto sto incidente se non per uno sfortunato errore ? Invece di tanti blablabla se lo sa non può scrivere come è andata??

      • lucaavio

        Buongiorno, Sono il gestore operativo dell’ aviosuperficie, provo a fare un po’ di chiarezza: Il paracadute è stato aperto alla quota prevista e ritenuta idonea dal paracadutista. Quel giorno c’era un vento sostenuto da sud-est. In fase di atterraggio (pochissimi metri dal suolo) la manovra di rallentamento della velocità verticale (da 3 a 5 metri al secondo), principalmente per effetto del vento, non ha ottenuto l’effetto aspettato, provocando un atterraggio neanche particolarmente duro ma che comunque ha creato compressione sulla colonna vertebrale. Vorrei precisare che in tutte le attività di volo non è contemplata la fortuna o sfortuna ma la preparazione adeguata o non adeguata; certo, il coefficiente “Q” ha la sua ragione di essere ma deve essere ridotto ai minimi termini dalla preparazione ed allenamento del pilota