Terni, Isrim, Bartoli scrive lettera a Renzi: ”Tuo intervento per evitare fallimento”

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Matteo-RenziQuesta mattina il consigliere regionale di Confimpresa, Francesco Bartoli, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi per metterlo a conoscenza del caso Isrim, l’ente di ricerca di Terni ad un passo dal fallimento. La lettera, in cui viene chiesto un intervento diretto in qualità di premier e di segretario del Pd, è stata inviata anche ai ministri dello Sviluppo economico e del Miur. Bartoli, dando del “tu” a Renzi, chiede un suo intervento diretto in qualità di premier e di segretario del Pd.

Visto che una sentenza del Tribunale di Palermo ha recentemente sancito l’impossibilità del fallimento per le società partecipate da enti pubblici prevedendo eventualmente che i soci pubblici debbano coprire i debiti contratti, Bartoli fa inoltre sapere che “in caso di avvio della procedura fallimentare i 32 ricercatori da me rappresentati chiederanno l’applicazione della sentenza che allego”. (clicca qui per il pdf con la sentenza del Tribunale di Palermo sull’impossibilità del fallimento delle società partecipate).

Segue la lettera che il consigliere di Confimpresa Francesco Bartoli ha inviato a Matteo Renzi:

Caro Matteo Renzi ,

non sono un tuo elettore , e probabilmente non lo sarò mai , ma ho sempre apprezzato la tua disponibilità ad ascoltare gli elettori , i loro problemi le loro richieste .

Ho sempre avuto il dubbio che questa tua disponibilità fosse solo un’operazione di facciata , una strategia di marketing per differenziarsi dai vecchi politici distanti dalla gente , e dal loro vecchio modo di fare politica .

Per questo ho deciso di scriverti , per vedere se dietro ai tuoi slogan c’è effettivamente una sostanza , se la tua disponibilità è reale , ed invierò questa lettera a tutti i tuoi contatti ufficiali in mio possesso .

Scrivo questa lettera in qualità di Consigliere Regionale di Confimpresa Umbria , per sottoporti il problema dell’ISRIM di Terni , Istituto Superiore di Ricerca e formazione sui Materiali speciali per le tecnologie avanzate, società consortile a responsabilità limitata , i cui soci sono la Regione Umbria ( Tramite la partecipata Svilippumbria) la provincia di Terni ed il Comune di Terni , attualmente in liquidazione ed avviato tristemente al fallimento, con un buco ormai accertato anche in seguito ad una ispezione della GdF di oltre 5,9 milioni di euro .

Scrivo a te in qualità di rappresentante del Governo , che è direttamente coinvolto visto che è uno dei principali creditori attraverso il MIUR, e in qualità di segretario del Partito Democratico ugualmente coinvolto in quanto i soci pubblici dell’ISRIM (Regione Umbria, provincia e Comune di Terni ) sono tutti amministrati dal Partito Democratico e gli amministratori dell’Istituto sono ugualmente sempre stati nominati dal PD.

Quindi l’eventuale fallimento dell’Isrim sarà un fallimento direttamente imputabile al Partito Democratico .

Allora ecco la ragione per cui ho deciso di scriverti , per sollecitare un tuo intervento diretto , in particolare presso la Regione Umbria ed il Comune di Terni , perché l’Isrim non sia abbandonato al fallimento .

Tante volte nei tuoi discorsi hai parlato di Università e Ricerca , lo hai fatto in televisione “Ma come sarebbe bello se riuscissimo a fare cinque hub della ricerca ”Trasmissione Otto e mezzo del 20-09-2013 su La 7 con Lili Gruber , o più recentemente intervenendo al congresso Pse a Roma a Marzo “Si e’ perso il senso della grandezza della sfida , una sfida da vincere ,avendo attenzione alla scuola, all’universita’ e alla ricerca”, ma anche nel tuo sito personale troviamo scritto :

5. Un fondo nazionale per la ricerca gestito con criteri da venture capital. Istituire un fondo nazionale per la ricerca che operi con le modalità del venture capital e sia in condizione di finanziare i progetti meritevoli al di fuori delle contingenze politiche. (http://www.matteorenzi.it/investire-sugli-italiani/)

Ti ho riportato queste tue affermazioni perché ritengo non siano slogan elettorali , ma siano espressione della tua convinzione sul ruolo che la Ricerca scientifica deve avere in Italia .

Se in Italia ci sono troppo pochi laureati, troppo poche aziende che fanno innovazione e investono in ricerca, se tanti ottimi ricercatori formati con i danari della fiscalità generale emigrano, dipende dal fatto che il Paese non investe in ricerca e formazione, candidandosi a diventare sempre di più un paese arretrato. Non è potando ulteriormente una pianta sofferente che la si fa rinverdire. Occorre investire. Vogliamo le federazioni di atenei, i poli della ricerca? Perché no. Ma nulla si può fare senza rifinanziare il sistema e senza tenere presente che formazione e ricerca non sono un lusso, sono una necessità se si vuole essere competitivi nel XXI secolo.

Se l’Italia non punta ad essere solo un paradiso per turisti e gastronomi ma anche un paese competitivo nello scenario globale, occorre ricominciare a investire in formazione e ricerca, intervenendo al contempo sul tessuto produttivo e sul sistema delle imprese che al momento, non sempre per colpe proprie, non pare all’altezza della sfida. Sempre che la si voglia accettare.

Ecco l’ISRIM di Terni può essere una prova sulle tue reali intenzioni e su quelle del governo di accettare questa sfida , perché nella relazione che ti allego fatta dai dipendenti dell’Istituto (un team di 32 eccellenti ricercatori ) si evince chiaramente che in questi anni i risultati raggiunti sono ottimi dal punto di vista scientifico con attestazioni e premi anche della Comunità Europea e che ci sono delle potenzialità di sviluppo enormi per questa struttura , che però è stata fatta affondare da anni di mala gestione amministrativa/finanziaria .

I ricercatori non hanno chiaramente alcuna responsabilità sulla gestione amministrativa, e finanziaria , svolta da amministratori di nomina politica ( tutti in quota PD) , senza che i soci (Regione Provincia e Comune tutti targati PD ) al tempo stesso abbiano minimamente esercitato il loro ruolo di indirizzo e controllo .

Questo istituto poteva essere un fiore all’occhiello della ricerca italiana ,e prestando servizi e consulenze in tanti ambiti anche privati poteva essere nel tempo anche finanziariamente autosufficiente , perché si vuole farlo fallire ? Se L’ISRIM fallirà sarà un fallimento del PARTITO DEMOCRATICO .

Il Partito Democratico Umbro è interamente coinvolto in questa vicenda a tutti i livelli , ecco perché ti scrivo anche in qualità di segretario del Partito Democratico , perché qui non ci sono alibi , non si può imputare nulla alla crisi , è solo uno dei tanti esempi di mala gestione da parte di amministratori nominati dal Partito Democratico .

Per Evitare il fallimento c’è un’unica soluzione : Il deficit accertato dalla guardia di finanza in seno alle indagini in corso deve essere assolutamente ripianato dai soci pubblici anche perché in caso contrario sarà lo stato a perderci due volte :

In primo luogo perché andrà depauperato l’unico patrimonio ad oggi realmente esistente dell ‘Istituto , l’avviamento costituito dalle certificazioni ottenute dal team dei 32 ricercatori che in caso di fallimento saranno costretti a trovare una nuova occupazione probabilmente all’estero.

In secondo luogo perché lo stato è creditore attraverso il MIUR ed in caso di fallimento questi crediti sarebbero inesigibili .

Dall’incontro avvenuto in data odierna in Prefettura con i lavoratori dell’Isrim , i rappresentanti dei soci dello stesso istituto( Regione Umbria Provincia e Comune di terni ) , e i liquidatori , è emerso chiaramente la volontà dei soci di arrivare alla prossima assemblea in programma l’11 luglio con la richiesta di presentare fallimento volontario , avendo escluso i soci la possibilità di ripianare i debiti dell’Istituto.

Sarebbe ora che quando degli amministratori pubblici sbagliano , ne paghino le conseguenze , e mi sembra che anche su questo ti sei recentemente espresso in tal senso .

Non comprendiamo come il Partito Democratico di Terni possa accettare questo fallimento che taglia di netto le prospettive di sviluppo in un ambito quello della ricerca applicata che rappresenta il futuro , una alternativa concreta ad un economia locale ancora appiattita sull’industria pesante .

Ci stupiamo di come la Dott.ssa Daniela Pimponi , ricercatrice universitaria , che fino a qualche mese fa anche pubblicamente chiedeva efficienza al sindaco di Terni , poi una volta salita sul carro Renziano , nominata nella segreteria comunale del Partito Democratico , oggi possa accettare in silenzio questo fallimento . Eppure è una giovane ricercatrice universitaria renziana che dovrebbe fare fuoco e fiamme di fronte a questo scandalo !

In tutta questa vicenda nessun esponente ( e sottolineo NESSUN ESPONENTE ) del Partito Democratico dell’Umbria , ha osato opporsi a questo disastro chiedendo il rispetto degli impegni dei soci pubblici , ovvero ricapitalizzare l’istituto coprire le perdite e pagare i debiti in primis con i 32 dipendenti che da oltre un anno non percepiscono lo stipendio e quelli con il Ministero che ha erogato fondi che devono essere restituiti.

Pertanto con questa lettera ti chiedo di esercitare tutta la tua influenza sia in seno al Governo che in seno al Partito Democratico per salvare l’ISRIM di Terni in questo modo :

1. Chiedere con urgenza in tempo utile prima della data fissata dall’assemblea dei soci (11 luglio) ai commissari liquidatori una relazione urgente sulle cause del dissesto finanziario .

2. Intimare ai soci pubblici dell’Istituto ( REGIONE UMBRIA, PROVINCIA di TERNI e COMUNE di TERNI) di procedere alla ricapitalizzazione dell’Isrim in modo da evitare il fallimento .

3. Avviare una ispezione interna al Partito Democratico dell’Umbria , in particolare sui rapporti e le influenze che lo stesso partito esercita in tutte le società partecipate della Regione e dei comuni umbri , perché l’Isrim rappresenta solo la punta di un ICEBERG che potrebbe travolgere tutto il Partito Democratico .

Ad abundantiam , ti allego un recente DECRETO del TRIBUNALE di PALERMO dell’ 8 GENNAIO2013 , che ha stabilito che le società partecipate strumentali degli enti pubblici non possono fallire perché mancanti del presupposto soggettivo previsto dall’art. 1 della legge fallimentare. Non è qualificabile quale imprenditore commerciale (o industriale), infatti, la società istituita sotto forma di impresa di diritto privatistico che tuttavia è unicamente destinata al servizio dell’interesse pubblico dell’ente locale che l’ha finanziata in via esclusiva o prevalente. Il decreto, infatti, specifica che qualora un ente locale costituisca una società per azioni non è di per se sufficiente a escludere la natura di istituzione pubblica, dovendo procedersi a una valutazione in concreto, caso per caso, sicché la natura d’istituzione pubblica è configurabile allorché la detta società le cui azioni siano possedute prevalentemente, se non esclusivamente, da un ente pubblico, costituisca lo strumento per la gestione di servizio pubblico e, quindi faccia parte di una nozione allargata di pubblica amministrazione (così anche Cass. S.u. n. 90096/2005).

Questo principio ritengo sia applicabile al caso in specie , e pertanto ti preannuncio che in caso di richiesta di avvio della procedura fallimentare volontaria da parte dei soci pubblici dell’ISRIM , CONFIMPRESA UMBRIA , di cui sono consigliere regionale , si attiverà con un patrocinio gratuito nei confronti di tutti i lavoratori chiedendo alla Sez .ne Fallimentare del Tribunale di Terni , di rigettare l’istanza di fallimento e di obbligare i soci pubblici alla copertura delle perdite , oltre che chiaramente avviare tutte le azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori inadempienti .

Sarà inviato anche un esposto alla Corte dei conti , per difendere l’interesse dello Stato e dei lavoratori dipendenti i primi ad essere truffati dagli amministratori nominati dal Partito Democratico . Ma una volta il Partito Democratico non difendeva e tutelava i lavoratori ?

Ecco per questo motivo saranno proprio loro i lavoratori i 32 ricercatori scientifici che da un anno non prendono lo stipendio a scriverti una lettera aperta nei prossimi giorni .

A me puoi anche non rispondere , e se sarà cosi in questo non ti discosterai dal sindaco di Terni ( Bersaniano di ferro fino a 2 mesi fa … ) che in 5 anni non ha mai risposto alle domande dei suoi cittadini , ma se veramente vuoi essere un politico nuovo , spero che almeno risponderai a loro .

Invierò questa lettera a tutti i tuoi contatti mail ufficiali, dove tu il 26 febbraio hai detto di inviare le richieste di problemi da risolvere , ai tuoi contatti ufficiali sui social network , e alle mail ufficiali del ministero dello sviluppo economico e della ricerca scientifica , oltre che alla tua segreteria politica nazionale del partito democratico , alla Regione Umbria , alla Provincia di Terni , al Comune di Terni , in modo che per tutti voi , quando partiranno le denunce si potrà dire “NON POTEVA NON SAPERE” .

Se invece troverai del tempo per rispondere a questa mia lettera , non mi avrai comunque conquistato come tuo elettore , ma la stima come politico quella non potrò che confermarla anche pubblicamente.

Tanto ti dovevo

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