Terni, la Tari divide la minoranza, è scontro tra Ferranti e Melasecche

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La questione è sicuramente di risalto nazionale, con diversi comuni dove sono emerse irregolarità nell’applicazione della tariffa sui rifiuti. Irregolarità, che secondo il capogruppo a Palazzo Spada di Forza Italia Francesco Ferranti “sono ricadute sulle tasche dei contribuenti, che hanno pagato cifre in eccesso e che con appositi ricorsi stanno chiedendo i rimborsi dei quali hanno diritto e considerando altresì che per un utente la lettura dettagliata di una bolletta della Tari, risulta operazione difficilissima”

Questione che ha diviso la minoranza.

Infatti lo stesso Ferranti ha deciso di utilizzare il pugno duro, ritenendo “necessario e doveroso intervenire affinché anche nel nostro capoluogo sia fatta pubblicamente chiarezza e vengano resi noti i parametri utilizzati dalla dirigenza dell’Asm nel calcolare l’importo della tariffa sui rifiuti pagata in questo territori”.

“È infatti – ha dichiarato Ferranti – necessario chiarire che l’importo della Tari si calcola applicando due quote, una fissa e una variabile, in relazione alle abitazioni e alle loro pertinenze (garage e cantine). La quota fissa relativa ai metri quadrati si applica sia alle abitazioni principali che alle pertinenze, la quota variabile basata sui componenti il nucleo familiare si applica solo all’abitazione principale ed esclude invece le pertinenze è tutto ciò vale anche per le seconde case comprese quelle non a reddito”.

Per questo, secondo il forzista, “È necessario che Asm e Comune rendano note in commissione le metodologie utilizzate per redigere le bollette e se sia stata rispettata l’applicazione distinta e separata delle quote fisse e variabili”.

Ma ancora prima di una riposta ufficiale da parte di Palazzo Spada, a schierarsi contro le parole di Ferranti è stato Enrico Melasecche, evidenziando una minoranza sempre più divisa: “Sia da un controllo sommario delle fatture che da una verifica in ASM – ha commentato Melasecche – ho accertato che tutto è regolare e che i calcoli per ogni utenza per l’applicazione della TARI vengono effettuati in automatico con un programma che non reitera la quota variabile anche per le pertinenze come cantine e garage” smentendo le parole di Ferranti sottolineando come “appare inutile ingenerare nella popolazione la falsa speranza di rimborsi che non ci saranno.”

“Come noto – conclude poi Melasecche” altri aspetti della tariffa non mi vedono d’accordo, come la mancata applicazione della tariffa puntuale, chi più differenzia meno paga, ma è aspetto questo ben diverso da quello giustamente sollevato a livello parlamentare da un deputato del M5S in merito al criterio utilizzato dai singoli comuni alcuni dei quali saranno costretti a rimborsare quanto finora fatto pagare in più del consentito.”

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