Terni, l’alleanza possibile fra Fede e ragione nel libro di Riccardo Beltrami

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Il Dio FedeleFede e ragione non più nemiche ma alleate alla ricerca dell’unica verità. Non più nemiche, quindi, ma complici verso una purificazione della mente dell’essere umano da ogni fideismo e razionalismo. Questo il filo attorno al quale ruota “Il Dio Fedele”, il terzo libro dello scrittore ternano Riccardo Beltrami, insegnante di religione in una scuola media di Casoli (CH), già docente alla scuola di teologia di Terni, laureato in Teologia e in Filosofia specializzandosi in teologia dogmatica e in storia della filosofia e del pensiero religioso. Un libro, fra l’altro, arricchito dalla prefazione del sacerdote e teologo don Bruno Bignami, presidente della fondazione don Primo Mazzolari di Bozzolo (MN), uno dei teologi più apprezzati d’Italia. A breve partiranno le presentazioni in varie location d’Italia. Prevista anche una a Terni (probabilmente in collaborazione con l’Istess).

“Il Dio Fedele” (Tau editrice), parte da un concetto: la resurrezione di Cristo è solamente una bella favola alla quale ci insegnano a credere da bambini o un vacuo desiderio di persone pie più o meno avanti con gli anni o al tramonto della esistenza? La resurrezione di Gesù di Nazareth è un vero evento storico? Abbiamo delle prove o delle testimonianze attendibili a suo carico? Se Dio è misericordioso e attento alla cura degli uomini, perché “nasconde” la sua onnipotenza dinanzi alle stragi e alle atrocità che si compiono sotto i nostri occhi? Cosa ha da dire questo Dio all’essere umano? Di quale fedeltà ci viene a parlare? Ma soprattutto cosa ne dice la scienza della resurrezione e del Risorto? Beltrami ne parla, dialogando idealmente col  filosofo e teologo tedesco Wolfhart Pannenberg, recentemente scomparso.

Riccardo BeltramiIl libro offre così al lettore l’opportunità di pensare la resurrezione e di rileggere a partire da essa la le grandi domande che l’uomo da sempre si pone: chi sono? cosa posso fare? cosa posso sperare?  Nel momento in cui la tecnica pretende di divenire essa stessa una religione piena di dogmi che richiedono un assenso incondizionato e di incatenare la vita di ognuno nel presente, il volume di Riccardo Beltrami, mettendo al centro la resurrezione, fa spostare l’attenzione sulla dimensione del futuro e della speranza ad essa collegata. La resurrezione di Cristo, accantonata dagli intellettuali, poiché ritenuta una realtà inconcepibile è ciò che permette agli uomini di liberarsi di due pesanti tensioni: la paura della morte e la difficile accettazione dell’essere finiti.

“Il Dio fedele” parla al cuore del lettore, entrando nella sua storia personale e concreta per mostrargli di non essere solo. “Dio agisce nella storia, nella nostra storia, mostrandosi come un Dio vivo – scrive Riccardo Beltrami – nel quale eternità e tempo non vanno contrapponendosi ma delineano il nuovo volto di Dio, capace di porsi accanto ad ogni singolo essere umano”. Oggi si ha paura di ciò che è prossimo, sia esso una persona che un tempo da venire. Alla domanda su come sarà il domani, cosa accadrà, l’autore del libro risponde che “il futuro non si manifesta come una forza cieca ed impersonale ma come un’esperienza di salvezza che oltrepassa la morte. Il futuro è Dio, il futuro è l’Amore”.  In questo saggio, l’autore riesce a far dialogare la fede e la ragione, non come “rivali”, bensì come alleate alla ricerca dell’unica verità. Non più nemiche, quindi, ma complici verso una purificazione della mente dell’essere umano da ogni fideismo e razionalismo. Delle vere e proprie gabbie che imprigionano ed hanno imprigionato la conoscenza non permettendole di avere una visione armonica e organica della realtà.  Alla domanda su chi sia Dio si accompagna quella su chi sia l’uomo e dalle pagine del libro esce fuori un’immagine di essere umano davvero poliedrica. Egli viene descritto come un essere vivente dotato di una grande apertura verso l’ambiente circostante, il futuro e all’Assoluto. Nulla a che vedere con il pessimismo e le visioni negative che hanno oggi la maggiore sui mezzi di comunicazione e i social network. “Il Dio fedele” richiama il lettore ad essere fedele a tutto ciò che di positivo è presente nella sua natura umana per poter gettare uno sguardo nella propria vita con un’ottica decisamente diversa.

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