Terni, Melasecche: “Corradi commediografo, sul Verdi proseguono le comiche di palazzo”

0

Si è riunita questa mattina la I commissione e subito riaffiorano le polemiche sul Teatro Verdi.

Per Enrico Melasecche quella avvenuta questa mattina a Palazzo Spada è “l’ennesima versione della rappresentazione messa in scena dal commediografo Corradi” oltre a “proseguire le comiche di palazzo” con la “pubblicazione della determina dirigenziale
sull’incarico di progettazione esterna di collaudo della struttura da demolire di cui l’assessore dichiara di sapere nulla.”

Melasecche, dopo la riunione odierna non ha potuto non sottolineare una lunga serie di problematiche che riemergono, come la “perplessità gli stessi consiglieri di maggioranza rispetto ad un percorso che vede, dopo otto anni dall’insediamento della prima giunta Di Girolamo, con centinaia di ore di incontri, dopo aver speso somme importanti per una progettazione di consolidamento, ricominciare da zero il percorso” nonché il “dietro front dell’assessore Corradi rispetto alla demolizione certa annunciata in conferenza stampa, la cui scelta verrà rimessa allo studio di progettazione che dovrà essere bandito, non si sa ancora con quali paletti ed obiettivi.”

Melasecche entra anche nel merito delle valutazioni dell’assessore Corradi, che secondo lui “giudica lineari otto anni di decisioni e controdecisioni, come giudica normale la spesa per una progettazione giudicata dalla regione inadeguata dal punto di vista sismico rispetto alla spesa” evidenziando come “fine ottobre sia la data che Corradi si è posto per presentare al consiglio una proposta organica di come uscire dall’impasse” e ricordando come “alle richieste di chiarire quali saranno i danni che l’impresa giudicata vincitrice dell’appalto
potrebbe chiedere al Comune e che Bucari ed il secondo RUP dichiararono perfettamente in
regola (salvo poi non procedere alla firma del contratto, smentendo per l’ennesima volta le
dichiarazioni ufficiali) non è stata data risposta.

“In merito al finanziamento regionale che si sarebbe perso se entro novembre 2017 non si fosse concluso l’intervento di consolidamento – aggiunge Melasecche –  Corradi ha precisato che, come era peraltro facile immaginare, la Marini in un momento drammatico come questo per la traballante giunta di Terni non toglierà mai quel contributo; confermato che mancano comunque almeno 4.000.000 rispetto al costo minimo della realizzazione complessiva con criteri strutturalmente modernissimi, tipo prefabbricato, salvo tutta una serie di possibili varianti di cui non si ha ad oggi la minima idea;”

Melasecche ricorda anche che si “dovrà ancora decidere il numero dei posti che dovrà avere il nuovo Verdi, se 900 o 1.200, o altro numero, in base alla prevedibile possibile futura utenza”, e che ” Corradi si è preso la responsabilità di interrompere questo il processo amministrativo – progettuale che dura da anni (giudicandolo evidentemente anche se implicitamente sbagliato) riaprendo un processo che vedrà l’inizio dei lavori (probabilmente con la prima fase della demolizione che continua implicitamente a sostenere) oltre la conclusione di questo mandato elettorale, ammesso e non concesso che questa consiliatura duri ancora”.

“Ciliegia sulla torta – conclude Melasecche -è rappresentata dalla determina dirigenziale n. 170 del 28.01.2016, firma dell’ing. Pierdonati, che assegna l’incarico professionale esterno per € 17.060 per il collaudo del teatro che verrebbe demolito, determina che è stata pubblicata due giorni fa all’albo pretorio del Comune. L’assessore Corradi non ne sa nulla e rimane di stucco. Ennesimo caso in cui la mano sinistra non sa cosa fa la mano destra.
L’unica cosa certa è che la rappresentazione comico-teatrale di come funziona questa
amministrazione aggiunge un nuovo atto ad una commedia che, come noto, è abbastanza tragica ma ad oggi appare ben poco seria.

CONDIVIDI