Terni, movida, Confcommercio: “Il centro non è un Far West, allarmismo ingiustificato”

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Terni centro movidaIeri l’associazione Vivere il centro storico aveva lanciato l’accusa nei confronti della movida “senza regole”, dei tavoli all’aperto fuori dall’orario consentito e dell’assenza di controlli. Oggi arriva la replica della Fipe Confcommercio Terni, che respinge in toto l’accusa e, chiamando in causa anche all’amministrazione comunale, rilancia per un “confronto urgente ad ampio spetto sui problemi del centro storico”.

Il comunicato del presidente di Fipe Confcommercio Terni, Mirko Zitti:

“Il centro urbano non è un’area unicamente destinata a residenti, ma patrimonio comune di tutti, cittadini e imprenditori, e sempre di più in futuro, nel quadro della reindustrializzazione digitale delle aree urbane, sarà sede naturale di attività di impresa produttive non solo di servizi di somministrazione, ma anche di attività artigianali e industriali di nuova generazione.

Basta questa evidenza per classificare come battaglie di retroguardia le esternazioni incontrollate di alcuni che evidentemente non colgono questa complessità dei fenomeni contemporanei. Certo, a maggior ragione le norme vanno rispettate, ma vanno anche intese come un sistema dinamico di equilibrio dei diversi interessi e delle diverse attività, tutte aventi piena cittadinanza nel centro urbano.

La somministrazione in particolare apporta un notevole contributo occupazionale alla città, in un momento in cui ne abbiamo tutti molto bisogno. Pertanto più che scoprire dentro di noi l’animo del controllore, se si vogliono affrontare e risolvere davvero i problemi, occorre che l’Amministrazione Comunale controlli circa l’adeguatezza e la reale aderenza del complesso delle norme vigenti alle reali situazioni del mercato. Infatti, più che il minuto di ritiro di tavoli e sedie, alla FIPE sembra importante intervenire sul decoro complessivo, quello sì, carente dell’area urbana, sui suoi livelli di sicurezza a vantaggio di tutti i cittadini e le imprese.

FIPE Confcommercio chiede pertanto un incontro con gli assessori competenti Giacchetti e Piacenti D’Ubaldi per condurre questa verifica, affrontando diversi aspetti anche meno “evidenti”, ma che sono in grado di incidere negativamente sulle imprese e favorire i deprecabili fenomeni di chiusura degli esercizi, desertificazione del centro e abbassamento dei livelli di sicurezza, decoro e qualità urbana, che tanto deprimono la città e i cittadini tutti.

Diversi sono gli aspetti critici, che al di fuori di una logica di litigiosità ingiustificata, senza rendersi conto che la qualità della vita nel centro città è un interesse comune di cittadini e imprese, possono essere affrontati senza retro pensieri:

  1. orario unico in inverno mutuando quello estivo,
  2. soppressione del giorno di divieto settimanale di occupazione del suolo,
  3. maggiori controlli, anche basati su strumenti di collaborazione,
  4. ripensamento dell’ordinanza di blocco del traffico, importante per la qualità urbana, che non comprima gli incassi dei periodi natalizi,
  5. maggiore confronto con le associazioni realmente rappresentative dei diversi interessi in campo, magari con un tavolo permanente”.
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