Terni, No Inc: “Confermato nuovo inceneritore da 130 mila tonnellate”. Il testo in Gazzetta Ufficiale

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no_inceneritoriIl Governo conferma per decreto: in Umbria si dovrà realizzare un nuovo inceneritore in grado di bruciare 130 mila tonnellate di rifiuti all’anno. E per Terni, sostiene il Comitato No Inceneritori, questo provvedimento rappresenta un campanello di allarme.

Ecco la tabella pubblicata in Gazzetta Ufficiale che “condanna” l’Umbria (forse Terni) a fare i conti con un forte incremento di incenerimento dei rifiuti:

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NUOVO INCENERITORE In uno degli allegati della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è poi scritto in modo inequivocabile in che modo si agirà in Umbria. Ecco il passaggio cruciale: “Nella regione Umbria non sono presenti impianti di incenerimento operativi; i rifiuti urbani e assimilati sono avviati presso gli impianti di trattamento preliminari che consentono di soddisfare il relativo fabbisogno di trattamento. Inoltre, la regione ha comunicato che l’impianto di Terni risulta smantellato e privo di titolo autorizzativo. La regione non è oggetto di contenziosi o precontenziosi europei, ma si riscontra un ricorso prevalente allo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e assimilati. Per tali motivi, la regione è stata individuata per la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento di capacità pari a 130.000 tonnellate/anno di rifiuti urbani e assimilati tale da soddisfare il relativo fabbisogno residuo”.

NO INC Di fronte a tale situazione il Comitato No Inceneritori Terni chiede provocatoriamente alla presidente dell’Umbria. Catiuscia Marini, se sarà “ai posti di combattimento” come la stessa aveva annunciato dopo le voci che ipotizzavano l’arrivo di rifiuti di Roma, poi smentito. Il comunicato del comitato No Inc:

“Confermato un nuovo inceneritore da 130mila tonnellate per l’Umbria dal decreto Sblocca Italia. La Presidente Marini sempre ai “posti di combattimento”?

Recita infatti così il decreto del Presidente del Consiglio del 10 agosto e pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale ” … 1. Ai sensi dell’art. 35, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, il presente decreto ha ad oggetto: a) l’individuazione della capacita’ attuale di trattamento nazionale degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e assimilati in esercizio al mese di novembre 2015; b) l’individuazione della capacita’ potenziale di trattamento nazionale, riferita agli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e assimilati autorizzati e non in esercizio al mese di novembre 2015; c) l’individuazione, per macroaree e per regioni, degli impianti di incenerimento con recupero energetico di rifiuti urbani e assimilati da realizzare o da potenziare per coprire il fabbisogno residuo nazionale di trattamento dei medesimi rifiuti”.

Addirittura, malgrado le note inviate dalla Commissione Europea e da vari enti come regioni e Arpa comprese quelle Umbre, il piano nazionale di bnuovi inceneritori non dovrà nemmeno passare la fase di VAS, Valutazione Ambientale Strategica.

Ovviamente per Terni questo è un segnale di allarme e dovrà ora la Regione mettere nero su bianco quale prevedono sarà la soluzione. La versione degli accordi interregionali di cui ha tanto parlato la Presidente Marini dove sono? cosa prevedono? Non ci risulta infatti nulla. Ma soprattutto che logica è quella di produrre rifiuti da mandare a incenerimento magari in un’altra regione e non lavorare alla rimodulazione degli impianti di trattamento meccanico oggi esistenti con tecnologie che recuperano materia da riciclare dall’indifferenziato? Solo così non si useranno inceneritori e non si riempiranno discariche fino al collasso.

Ne parleremo mercoledì prossimo al Centro Sociale Il Rivo alle 21″.

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