Terni, No Inc fa il punto su inceneritore Printer: ”Diffidiamo Comune a rilasciare autorizzazioni”

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inceneritore-terni-printerTempi stretti per la riaccensione dell’inceneritore ex Printer: probabilmente, per non perdere il danaroso treno degli incentivi, la società Terni Biomasse (facente capo a Tozzi Holding) dovrà riattivare l’impianto entro il prossimo 18 maggio. Lo ha spiegato questa mattina Fabio Neri del Comitato No Inceneritori Terni, nel corso di un incontro sotto Palazzo Spada in cui è stato fatto il punto della situazione su quello che dovrebbe essere il secondo inceneritore della Conca. Neri ha sostenuto che il Comune, rigettando la richiesta di Pas per la riaccensione, ha soltanto compiuto un atto dovuto: non aveva alternative. Ha inoltre annunciato, nei confronti del Comune, una diffida a rilasciare autorizzazioni.

INCENTIVI Afferma Neri che “in Provincia non risulta depositata alcuna comunicazione di entrata in esercizio entro il 2012 dell’impianto ex Printer, ora Terni Biomassa srl della Tozzi Holding. Questo significa che l’impianto non ha ancora ricevuto da parte del GSE la qualificazione IAFR, Impianto Alimentato a Fonti Rinnovabili. Senza questa infatti non può accedere al sistema di incentivazione dei certificati verdi, il vero business delle così dette energie rinnovabili”.

TEMPI STRETTI “A questo punto – prosegue Neri – deduciamo dall’analisi della normativa nazionale vigente in materia di rinnovabili, che l’unica possibilità per Tozzi per ricevere gli incentivi potrebbe essere una sua ‘qualifica a progetto’ che prevede l’entrata in esercizio nell’arco di tre anni. Ora Tozzi infatti sta facendo i lavori di revamping grazie ad una Comunicazione di inizio attività fatta il 18 maggio 2011 dall’allora Printer. Quindi il termine ultimo per la comunicazione di entrata in esercizio dell’impianto sarebbe il 18 maggio 2014, tra qualche settimana”. Proprio a ridosso del primo turno delle elezioni comunali in programma il 25 maggio.

D’altro canto, il ragionamento del Comitato No Inceneritori è chiaro: “Non sarebbe comprensibile un investimento di circa 8 milioni di euro su questo impianto se da non giungessero i lauti profitti degli incentivi; il guadagno sarebbe originato solo dal conferimento dei rifiuti industriali per i quali l’impianto è stato autorizzato nel 2009 dalla Provincia: atto valido fino al 2019”.

AUTORIZZAZIONI C’è anche un altro elemento a supporto dell’ipotesi avanzata da Neri: “I tempi molto stretti giustificherebbero la richiesta di Procedura Abilitativa Semplificata, PAS, chiesta da Tozzi al Comune di Terni nel mese di aprile. Ma noi riteniamo che tale impianto debba passare per una Conferenza di Servizi, in capo alla Provincia, per ottenere semmai una Autorizzazione Unica. Ma questa ha tempi ben più lunghi della PAS (che richiede anche qualche giorno). Inoltre pensiamo che debba essere svolta anche la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale che negli anni passati non è stata invece predisposta”.

IL COMUNE “Sappiamo – prosegue Neri – che il Comune ha fatto delle opposizioni a tale richiesta di PAS richiedendo un parere alla Provincia la quale ci auguriamo vada in direzione della Autorizzazione Unica. Il Comune nei fatti non poteva non porre eccezioni alla richiesta, visto che la normativa attualmente vigente prevede che per impianti di questo tipo debba essere appunto una conferenza di servizi a determinare la concessione di Autorizzazione. Pensiamo che non possa bastare la vecchia autorizzazione rilasciata nel 2005 dal Comune né la presunta ordinari età delle opere di sostituzione di parti dell’impianto”. Infine Neri fa sapere che il Comitato No Inceneritori “depositerà una diffida al Comune di Terni martedì 29 e lancia già da ora una assemblea pubblica per il 3 maggio in una piazza pubblica”.

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