Terni, No Inc: ”Inceneritore ex Printer brucerà rifiuti urbani e ospedalieri, chiesta Via”

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no-inceneritori-corso-tacitoLo scorso agosto TerniBiomassa, società ternana della holding ravennate Tozzi Spa (che ha acquisito nel 2013 l’impianto ex Printer, il secondo inceneritore di Terni), ha presentato in Regione una richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale in cui comunica che brucerà rifiuti ospedalieri, fanghi di depurazione, rifiuti urbani nella forma di CDR e altre tipologie. Comunica inoltre che dismetterà la tecnologia a pirolisi per passare unicamente alla combustione diretta dei rifiuti. E’ quanto fa sapere il Comitato No Inceneritori Terni.

L’impianto ex Printer attualmente è autorizzato a trattare i rifiuti industriali per i quali ha un’autorizzazione fino al 2019. E’ inoltre escluso dal sistema di incentivi.

In un comunicato il comitato scrive: “Terni continua quindi ad essere individuata come la terra del bengodi per inceneritoristi di ogni risma. Un territorio che grazie alle battaglie condotte da anni in città è riuscita almeno in parte a non far bruciare i rifiuti urbani all’inceneritore di ARIA srl/ACEA, si vede obbligata comunque a subire l’esposizione alle emissioni nocive di due inceneritori, a subirne insomma le ricadute negative, a maggior ragione quando questi nemmeno portano posti di lavoro; proprio in una fase così complicata per la città impegnata nella vertenza AST, ci vediamo costretti a rincorrere le continue mosse ora di ACEA ora di Tozzi Holding e tentare di ostacolarle per non ritrovarci di nuovo due impianti inutili e dannosi senza nemmeno alcuna strategicità per il futuro anche occupazionale della città”.

Continua il Comitato: “Certo va detto anche che con lo Sblocca Italia gli inceneritori vengono posti al centro della gestione dei rifiuti, a cui il governo Renzi vuole affidare senza più vincoli regionali e con procedimenti autorizzativi dimezzati (art. 10 e art. 15) i rifiuti di tutta Italia in una Rete nazionale degli impianti: un efficientamento utile a garantire la certezza dei profitti alle grandi holding come Hera, Acea, A2A che con lo sviluppo della differenziata soprattutto al centro-nord vedono diminuire il volume di rifiuti da fagocitare. In questo contesto normativo sta sicuramente il senso dell’investimento di Tozzi Holding nell’inceneritore ex Printer, impianto che peraltro non riceverà alcun incentivo pubblico alla produzione di energia, che rappresenta in generale il vero affare per gli inceneritori”.

Visti i precedenti, i membri del Comitato sono pessimisti: “Ora ci aspettiamo dal Comune che sia conseguente con tutte le promesse elettorali, soprattutto con quella secondo cui l’amministrazione si sarebbe opposta nelle sedi opportune ai nuovi processi autorizzativi. Il silenzio sulla vicenda delle diossine nelle uova è assai emblematica di un atteggiamento che non prelude a nulla di buono. Speriamo di avere torto”.

Per martedì prossimo 9 settembre il Comitato No Inceneritori ha convocato un’assemblea nella quale “non solo verrà affrontato il tema delle diossine nelle uova prelevate a Borgo Rivo ma anche l’ulteriore esposizione a cui la città potrebbe tornare a fare i conti. Saranno presenti Italia Nostra, il comitato di Vascigliano, Medici per l’Ambiente per costruire insieme una piattaforma di proposte alla città sul tema della salute da contrapporre alle agenzie di tutela e protezione che non compiono, secondo il Comitato, appieno i loro doveri istituzionali”.

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  • cavaliere nero

    Ancora una volta grazie sindaco per il tuo immobilismo!!rappresenti bene la tua città con tutti i tuoi cittadini!!!

  • Pierbruno Russell

    ci sono i rifiuti di Roma che aspettano

  • Pierluigi Rainone

    Alla riunione-assemblea di martedì 9 settembre parteciperanno anche i Verdi ambiente e società che intendono ribadire la loro totale contrarietà all’incenerimento dei rifiuti in qualunque forma essa si presenti.
    Il problema di questa città è che la classe politica locale non ha mai tutelato i cittadini ma è stata subalterna alle esigenze di profitto del sistema capitalistico, produttivista e consumista.
    Il ciclo dei rifiuti deve essere sotto controllo pubblico, ripubblicizzato, solo così si potrà fermare le lobby degli inquinatori che sta devastando l’intera penisola italiana.

    Pierluigi Rainone
    Verdi ambiente società( Terni)