Terni, Pasculli: “Terni Reti srl è il nuovo giocattolo del Pd: sarà trasformato in carrozzone”

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Terni Reti srlL’azienda municipalizzata Terni Reti srl si avvia a divenire il nuovo carrozzone della politica ternana: è quanto sostiene il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Federico Pasculli. Per il pentastellato, l’azienda sta per essere usata per per coprire i buchi di bilancio di Palazzo Spada, per l’assunzione di personale “privilegiato” ed è destinata a fare la fine di Atc, Isrim e Usi.

Il comunicato di Federico Pasculli:

“Dopo aver schiantato nell’ordine Isrim, USI, ATC, è arrivato il momento di Terni Reti S.r.l.

La cenerentola delle società partecipate comunali, quella che oggi è la semplice proprietaria della rete del gas, si avvia a diventare il nuovo piccolo-grande carrozzone della politica ternana: da società composta di un amministratore unico ed un lavoratore part time, diventerà la gestrice dei parcheggi interrati e di quelli di superficie, la signora della ZTL e delle multe, la manager dell’Aviosuperficie, financo colei che ci darà la luce (pubblica).

La montagna ha finalmente partorito il topolino. Terni Reti S.r.l., che si è affidata alla consulenza della Orrick Herrington & Sutcliff (Europe) LLP per gli aspetti legali (come se tanti bravi giovani avvocati o professionisti ternani non esistessero), ha finalmente svelato il piano industriale: una multiutility che dovrebbe portare un incremento degli utili pari a … zero!

Il tutto condito con l’assunzione di circa 38 dipendenti, presumibilmente la parte privilegiata degli esodati delle altre società a partecipazione comunale demolite o in corso di demolizione sotto i colpi della malagestione della politica nostrana.

Ma se fino ad oggi la gestione è stata fallimentare (di USI, dei parcheggi, ecc.), che garanzia abbiamo che cambiando nome alla società, tutto diverrà magicamente efficiente? Nessuna, tant’è che lo stesso piano industriale prevede di fatto una gestione in passivo delle nuove business unit.

In più, forse nel 2017, il Comune cederà a Terni Reti (cioè a se stesso) la proprietà dell’illuminazione pubblica, con gestione della stessa tramite un soggetto terzo, evidentemente dotato del personale e delle necessarie attrezzature.

Perché allora procedere con la cessione della proprietà della rete da parte del Comune di Terni a Terni Reti, se poi quest’ultima dovrà comunque affidarne a terzi la gestione? Semplicemente perché, dal piano, è prevista la vendita della rete dal Comune di Terni a Terni Reti al valore di stima di circa 8 milioni di euro, che la Società verserebbe al Comune. Il passaggio sarebbe pertanto funzionale solo all’introito per le casse comunali, tant’è che l’impatto economico stimato per Terni Reti sarebbe irrisorio e sarebbe subordinato all’acquisizione di un finanziamento privato. In pratica, Terni Reti potrebbe fare quello che è precluso al Comune, cioè l’acquisizione di un finanziamento non correlato ad un investimento: le solite manovre a copertura dei buchi di bilancio.

Come accennato nel piano industriale, data l’esiguità del reddito operativo non è escluso che l’operazione costerebbe, in termini di oneri finanziari, più di quanto renderebbe. Pertanto, o tale maggior costo sarebbe a carico del bilancio di Terni Reti oppure, e qui sorge un sospetto, ma non ditelo alla Orrick Herrington & Sutcliff… pagheremo noi con un incremento della TASI.

Che non si dica che non l’avevamo detto”.

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