Terni, per Isrim liquidazione o privatizzazione. Presidio dei lavoratori, sindacati: ”Istituto strategico”

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Isrim ricercatoreOggi era un giorno particolarmente importante per l’Isrim: era in programma l’assemblea dei soci per discutere delle sorti dell’istituto di ricerca ternano che conta 35 lavoratori tra cui molti ricercatori qualificati. Le possibilità in campo erano soltanto due: la completa privatizzazione o la liquidazione. E’ stato deciso di rinviare la cruciale decisione al prossimo 7 ottobre.

Negli ultimi giorni l’istituto sembrava destinato alla liquidazione visto che i soci pubblici che detengono il 68% (socio di maggioranza relativa con oltre il 35% è la Regione Umbria tramite Sviluppumbria, circa il 20% è del Comune di Terni e il resto della Provincia di Terni) lo ritengono insostenibile e puntano alla privatizzazione. Nell’assemblea dei soci dell’8 agosto scorso era infatti stato deciso di cercare potenziali acquirenti delle quote pubbliche dell’Isrim ma nessuno si era fatto avanti. A poche ore dall’assemblea che avrebbe decretato la fine dell’istituto, solo tre giorni fa, è invece spuntato l’interesse di una cordata formata da 5 imprese.

Proprio a causa di questo interesse dell’ultima ora, la decisione è slittata al 7 ottobre: oggi infatti, con i dati messi a disposizione solo tre giorni fa, la cordata non poteva avere un quadro chiaro della situazione aziendale e decidere se procedere ad una offerta. Al termine della riunione è stata ricevuta una delegazione di lavoratori e sindacati, ai quali è stato comunicato tale esito.

Durante l’incontro Filctem Cgil e Femca Cisl hanno ribadito “la strategicità dell’istituto rispetto al rilancio dell’industria ternana ed umbra”, e chiesto “coerenza istituzionale rispetto alle dichiarazioni che vedono in prima linea lauti investimenti pubblici verso l’innovazione tecnologica e la ricerca, e al tempo stesso il rischio della chiusura dello stesso per mancanza di risorse pubbliche da destinare”.

Nel corso del presidio Sergio Cardinali e Fabrizio Framarini, segretari di Filctem Cgil e Femca Cisl di Terni” hanno affermato: “E’ evidente che l’Isrim non può essere trattato alla stregua di un’azienda qualsiasi perché la sua missione non è quella di fare profitti o produrre utili, ma di favorire lo sviluppo del tessuto industriale della regione. Un tessuto – hanno aggiunto – fatto per lo più di piccole aziende che non hanno la possibilità di sviluppare un’attività di ricerca di alto livello, che è però fondamentale per affrontare le sfide della crisi”.

Le organizzazioni sindacali, insieme ai 34 lavoratori, hanno quindi chiesto un incontro immediato alla presidente della Regione Catiuscia Marini. Lavoratori che solo una settimana fa si erano appellati alla governatrice facendo presente la precaria situazione economica in cui versano e le sempre maggiori difficoltà con cui arrivano a fine mese (qui l’articolo).

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