Terni, Piscine dello Stadio, respinto ricorso al Tar, sindaco: ”Emersa correttezza Comune”

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piscina stadioIl 14 febbraio il Tar dell’Umbria ha respinto il ricorso che una cittadina aveva presentato contro i lavori delle Piscine dello Stadio di Terni. La ricorrente, proprietaria di due appartamenti situati nelle vicinanze delle piscine, aveva denunciato diverse presunte irregolarità. I giudici amministrativi hanno totalmente respinto il suo ricorso, sia perché effettuato tardivamente, dopo i termini di legge, sia nel merito perché “l’opera pubblica in esame, in quanto incontestabilmente finalizzata al recupero di area fortemente degradata per l’inutilizzo del precedente impianto natatorio ed alla complessiva riqualificazione, risulta semmai idonea, secondo nozioni di comune esperienza, ad incrementare il valore degli immobili limitrofi”.

Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, esprime oggi soddisfazione e rivendica la correttezza del Comune: “Nella vicenda delle piscine l’Amministrazione Comunale si è mossa con l’obiettivo di riqualificare un’area che è il biglietto di ingresso alla città e di ridare ai cittadini impianti sportivi e ricreativi di primo ordine. Lo ha fatto con un progetto incentrato sulla stretta, proficua, trasparente, collaborazione con il privato. In particolare la vicenda delle Piscine dimostra che gli interessi complessivi della città sono fondamentali, che occorre lavorare per risolvere i problemi, non per creare ostacoli e contenziosi strumentali. E’ sotto gli occhi di ogni ternano di buon senso che l’intervento delle Piscine è sicuramente migliorativo, che va a dotare Terni di un complesso sportivo di grande livello, che va a portare valore aggiunto a un’area della città che da anni attendeva risposte. Con l’ultimazione del complesso natatorio, che sarà in uso già da questa estate, fa un passo in avanti consistente tutto il comparto della città dello sport, prevista dal piano regolatore comunale”.

“E’ stato smentito, dunque, ancora una volta – prosegue Di Girolamo – l’operato di chi ha fallito sul piano politico e ha imboccato, in maniera ossessiva, il percorso della lite ad oltranza, della contrapposizione strumentale, tesa, nella speranza di cogliere in fallo l’Amministrazione Comunale, a bloccare le iniziative molto positive per la città. Terni ha bisogno di azioni concrete, di investimenti rilevanti, Terni ha bisogno anche di un clima di maggiore serenità. Abbiamo il massimo rispetto per chi dissente dall’Amministrazione Comunale e dalla suo governo politico e amministrativo e lo fa con argomentazioni solide, con proposte alternative, creando sollecitazioni utili, che meritano di essere analizzate con grande attenzione. Cosa ben diversa è chi vuol mettere solo il bastone tra le ruote. Un modo di agire respinto sia dai cittadini, con sonore bocciature elettorali, che dagli organi giudicanti con sentenza chiare e incontrovertibili”.

Il primo cittadino ricorda inoltre la recente sentenza favorevole al Comune e sfavorevole a Superconti sul vecchio mercato coperto: “Le sentenze del Tar su Superconti e le piscine hanno un punto in comune: attestano che l’Amministrazione Comunale ha seguito procedure legali e trasparenti, tese alla risoluzioni di problemi importanti per la città, in un ambito di grande correttezza amministrativa. Per il vecchio mercato coperto l’intento è stato quello di alienare un pezzo del patrimonio comunale, portando introiti consistenti alle casse comunali, e soprattutto di riqualificare una struttura e un’area che è di grande centralità e importanza per la città. Per far questo il Comune ha seguito un percorso che ha impegnato duramente la sue strutture, sciogliendo nodi complessi, tra i quali quello di trovare una adeguata sistemazione agli operatori presenti nella vecchia struttura”.

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  • Giovanni

    Credo che Terni possa ambire al titolo di città più brutta d’Europa. Basti vedere il piazzale della Chiesa di San Francesco, pieno di fusti di lavatrici industriali al posto dei normali vasi di terracotta, le illuminazioni a forma di supposte disseminate in tutto il centro, piazza Duomo divenuta una grande concessionaria di auto, feci di cani ovunque e scarabocchi della miserabile “gioventù ternana” in ogni muro del cosiddetto centro storico. Ed ora la perla finale: la piscina, una “mostruosità poligonale”, monumento al cattivo gusto e pietra tombale ti qualsivoglia tentativo di resurrezione. Questa città non avrà mai futuro.

  • Andrea Giocondi

    Credo invece che il progetto della piscina sia molto interessante, dal gusto nord-europeo (se vogliamo di 5-6 anni fa, ma è già qualcosa).

    Sul resto non posso esprimermi (situazione generale Terni) ma non capisco le critiche al progetto.

    • Giovanni

      Il cattivo gusto nord-europeo può essere gradito solo a chi non si rende conto della bellezza (continuamente devastata) del nostro paese. Credo che tu abbia in fondo ragione, quella “mostruosità poligonale” farebbe certamente bella mostra accanto ad uno dei musei più importanti di Amsterdam, il museo del sesso…

      • Andrea Giocondi

        Quindi reputi città come Berlino di cattivo gusto, parlando in tema architettonico? Interessante.

        • Giovanni

          Nulla da eccepire su Berlino, d’altronde è una città che si trova in Germania.
          Purtroppo, il provincialismo dei nostri progettisti è affetto dall’incurabile patologia dell’emigrante: è sufficiente osservare qualsiasi nostra cittadina ed emerge chiaramente che ogni emigrante che è ritornato, dopo anni di miniere all’estero, ha riproposto qui in Italia l’architettura del posto ove ha faticato. Ecco quindi vedere le baite svizzere, le facciate olandesi, i giardinetti ranch e le mostruosità poligonali che decorano ogni angolo della nostra nazione. Ma noi non importa niente, continuiamo a guardare Barcellona, Berlino, Parigi… per poi accorgerci amaramente ed in silenzio, quando andiamo al Louvre, che tutti i più importanti oggetti artistici sono spesso stati creati a meno di 200km da Terni.

          • Andrea Giocondi

            In fondo il Grand Tour serviva proprio a questo…

            Il livello delle grandi firme italiane nel mondo è alto, non sentiamoci inferiori. Certo, parliamo di pochi individui/società, ma non siamo messi così male.
            Semplicemente all’estero tengono maggiormente in considerazione l’architettura di quanto sappia fare l’Italia, attualmente.

            Se poi parliamo di architettura storica, credo davvero non si possa non ritenere l’Italia una delle patrie dei grandi capolavori architettonici.

            Citando il Louvre sottintendo che si parli di arte figurativa, che poco si accosta in questo caso all’architettura in oggetto.

          • Giovanni

            Architettura è arte.
            Se l’arte degli architetti Italiani è la nuova piscina di Terni ho la certezza che non c’è più alcuna speranza per questa professione.