Terni, presidente Briccialdi si dimette: “Conservatorio boicottato da sindaco e maggioranza”

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BriccialdiIl caso Briccialdi arriva ad una svolta clamorosa: il presidente Vincenzo Bisconti annuncia le proprie dimissioni. Lo fa con un j’accuse al sindaco e alla Giunta di Terni ed alla maggioranza che li supportano. Bisconti parla senza mezzi termini di “ignobile boicottaggio”, di “polemiche pretestuose”, di 18 richieste di incontro rimaste lettera morta.

La lettera di Vincenzo Bisconti:

“Il Sindaco e la Giunta diano spiegazione dell’ignobile boicottaggio con cui da mesi pretestuosamente ed artatamente si impedisce con una dolosa tecnica del rinvio la ripresa delle attività amministrative e didattiche dell’Istituto Briccialdi.

All’insensibilità nei confronti dei problemi da parte della Giunta che inspiegabilmente ha sottratto al Briccialdi le risorse, il personale, le strutture che la scuola da sempre impiega senza aver mai aggravato di un solo euro il bilancio del Comune, si è aggiunta una cinica messa in scena, perché altrimenti non posso definirla, fatta di pretestuose riunioni convocate sempre in extremis cui ha fatto seguito solamente un immancabile sbandieramento alla stampa ed un frenetico scaricabrile fra Giunta e dirigenti del Comune.

A fronte di mesi di polemiche pretestuose ed infondate create ad arte ho cercato in ogni modo di venire incontro alle richieste di Palazzo Spada, ho individuato soluzioni anche per le questioni più annose e discutibili, assumendo impegni e presentando documenti che ho dovuto formulare e riformulare senza fine. Ogni volta mi è stato chiesto, e tuttora mi viene chiesto, un nuovo documento, una diversa formulazione. Nulla è mai risultato risolutivo.

A pochi giorni dalla scadenza del termine posto dalla Fondazione Carit per il suo intervento, l’Amministrazione comunale senza alcun imbarazzo ha fin qui impedito che si realizzino le attività richieste dalla Fondazione per il suo intervento. Signor Sindaco, che cosa c’è sotto?

Ci si è opposti alla proroga della Convenzione che avrebbe già consentito di risolvere definitivamente ogni questione insieme alla Fondazione. Dalla Giunta, dal Consiglio Comunale e dalla maggioranza non si manifesta, se non a parole contraddette dagli atti, alcuna volontà di proseguire. Mi vengono addotte ragioni politiche. Per diciotto volte dall’inizio dell’anno ho inutilmente cercato un confronto con il capogruppo del PD Cavicchioli.

Chi risponde di tutto ciò?

Di fronte a questi comportamenti, alzo le mani. Non posso essere nè complice nè vittima, e certamente non posso essere capro espiatorio. Pur a fronte degli innegabili successi del Conservatorio, la situazione è diventata insostenibile, ed io non posso non considerare che il rapporto fiduciario e di leale collaborazione che mi ha legato nel mio ruolo all’Amministrazione comunale sia venuto meno. Pertanto, segnalerò al Ministro dell’Università ed a tutti i livelli istituzionali competenti che non sono in grado di andare avanti e, ultimati gli adempimenti che la legge mi impone, prendendo atto della situazione, rassegnerò le mie dimissioni”.

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