Terni, seminario sulle stampanti 3D: “E’ possibile creare un distretto innovativo in città”

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Claudio Ricci con i professori Rossi e Pausini
Claudio Ricci con i professori Rossi e Pausini

Le nuove tecnologie, in particolare le stampanti “3D” e il loro utilizzo per un nuovo sviluppo dell’economia cittadina, nell’ambito della manifattura additiva. Questo il tema dell’incontro  organizzato presso i locali dell’Accademia Rousseau di Terni  dalla “Scuola di politica” del Movimento Civico Italia. L’incontro è stato coordinato da Claudio Ricci, consigliere regionale ed aperto da Giovanni Ceccotti, portavoce di Progetto Terni e fra i fondatori della nascente Unione Civica. La platea era quella dei professionisti del settore, ma non sono mancati in questo senso anche molti curiosi.

L’obiettivo dell’ incontro è stato quello di divulgare le modalità per lo sviluppo del nuovo manifatturiero in relazione ai nuovi macchinari utensili definiti anche “stampanti tridimensionali”. Il Professor Gianluca Rossi (Presidente del Tucep e docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia) ha illustrato queste nuove macchine utensili per l’industria 4.0, approfondendo le potenzialità della manifattura additiva e delle stampanti tridimensionali, con i fari puntati sulle prospettive che questo tipo di produzione potrà avere nel prossimo futuro.  Stampanti che  sono in grado di produrre qualunque cosa, abbassando quindi anche di molto i costi di produzione.

L’altro docente universitario professor Domenico Pausini ha sottolineato come queste nuove tecnologie godano in questo momento di grande interesse, tanto da rientrare anche nell’ambito di Horizon 2020, il più grande programma di ricerca ed innovazione dell’Unione Europea. Nell’ambito degli 80 miliardi di fondi disponibili fino al 2020, ci sono numerosi progetti che riguardano proprio queste nuove tecnologie di produzione.

Claudio Ricci ha centrato il discorso su come Terni possa trovare in questo settore una nuova chiave di sviluppo e rilancio: “Il comprensorio – ha spiegato – può avere grandi potenzialità nel creare un distretto innovativo in grado di mettere insieme  ricerca, didattica, produzione e applicazioni tecnologiche. Tutto questo in sinergia con il dipartimento di Ingegneria dell’università e utilizzando i fondi europei”.

 

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