Terni, spacciava eroina a via Turati, tossico finì in overdose: giovane tunisino arrestato

2

volante polizia (2)Da tempo residente in Italia con un regolare permesso di soggiorno per lavoro rilasciato dalla questura di Pescara, si era in realtà ritagliato una carriera da spacciatore di droga a Terni. Lunedì il tunisino di 26 anni è stato arrestato. Per gli agenti di polizia che lo hanno osservato e pedinato era “uno Zelig dello spaccio” poiché il giovane, nel tentativo di non dare nell’occhio e non farsi riconoscere, continuava a cambiarsi gli indumenti e a modificare le modalità di cessione della droga.

Le indagini sono partite a marzo, quando gli agenti della quarta sezione antidroga della Squadra mobile, durante i quotidiani controlli, hanno notato in via Turati uno straniero che, dopo aver parlato con due giovani ternani noti alla polizia come tossicodipendenti, era entrato in un palazzo, dove poi è stato accertato che abitavano dei cittadini tunisini.

Gli agenti hanno così avviato dei servizi di appostamento ed hanno notato che durante il giorno un gran numero di tossicodipendenti ternani si recava davanti al portone del palazzo, ed ogni volta l’uomo scendeva e poi risaliva. Non c’era un orario prestabilito e nemmeno le modalità dei presunti scambi erano le stesse. Soprattutto gli indumenti dell’uomo erano ogni volta diversi. Numerosi i camuffamenti e i cambi di abbigliamento: magliette e camice di colori diversi, cappelli e berretti di varie fogge e colori, vari occhiali da sole e da vista, venivano cambiati più volte al giorno. Anche i movimenti non erano mai uno uguale all’altro: a volte lo scambio avveniva rapidamente a mano, in altre occasioni lo si vedeva togliersi qualcosa dalla bocca e poi sparire rapidamente, altre volte nascondeva qualcosa fra gli alberi o dietro i cassonetti.

Nel frattempo, proprio nel periodo degli appostamenti, un giovane ternano era stato ricoverato all’ospedale Santa Maria per un’overdose. Era rimasto in coma per diversi giorni e, dopo essersi risvegliato, era stato sentito dagli agenti, ai quali aveva descritto l’uomo che gli aveva fornito la droga: si trattava proprio del tunisino. La conferma è arrivata pochi giorni dopo, quando la Polizia, che seguiva gli spostamenti di un tossicodipendente locale, ha ritrovato dietro i cassonetti della spazzatura, sotto l’appartamento dell’uomo, 70 grammi di eroina suddivisa in dosi.

Tutti gli elementi di prova raccolti sono finiti in un fascicolo inviato all’Autorità Giudiziaria, che ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere. Le ricerche dell’uomo sono partite immediatamente ed hanno portato gli agenti sulle sue tracce in provincia di Pescara, dove risiedevano dei familiari: in collaborazione con l’Antidroga della questura di Pescara, è stato rintracciato ed arrestato a Montesilvano. Oltre allo spaccio continuato, è stato portato in prigione anche con l’accusa di lesioni personali, per l’overdose causata al giovane ternano.

 

 

Regolare in Italia da tempo, con un permesso di soggiorno per lavoro rilasciato dalla questura di Pescara, 26 anni, e una carriera consolidata come spacciatore, portata avanti con costanza e soprattutto con fantasia. Uno Zelig dello spaccio, quello arrestato lunedì dalla Squadra Antidroga di Terni, che l’ha rincorso fino in Abruzzo, dove in collaborazione con l’Antidroga della Questura di Pescara, è stato rintracciato a Montesilvano e portato in carcere nel capoluogo abruzzese con l’accusa di spaccio continuato di sostanze stupefacenti e lesioni personali.

Le indagini sono partite a marzo, quando gli agenti della 4° Sezione Antidroga della Squadra Mobile, durante i quotidiani controlli finalizzati alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di stupefacenti, hanno notato in via Turati uno straniero che dopo aver parlato con due giovani ternani, noti alla Polizia come tossicodipendenti, era entrato in un palazzo, dove poi è stato accertato che abitavano dei cittadini tunisini.

Gli agenti hanno così avviato dei servizi di appostamento ed hanno notato che durante il giorno, un gran numero di tossicodipendenti ternani si recava davanti al portone del palazzo, ed ogni volta l’uomo scendeva e poi risaliva. Non c’era un orario prestabilito, e nemmeno le modalità dei presunti scambi erano le stesse, e soprattutto le mise dell’uomo erano ogni volta diverse. Numerosi i camuffamenti e i cambi di abbigliamento: magliette e camice di colori diversi, cappelli e berretti di varie fogge e colori, vari occhiali da sole e da vista, il tutto più volte al giorno. E anche i movimenti non erano mai uno uguale all’altro: a volte lo scambio avveniva rapidamente a mano, in altre occasioni lo si vedeva togliersi qualcosa dalla bocca e poi sparire rapidamente, altre volte nascondeva qualcosa fra gli alberi o dietro i cassonetti.

Nel frattempo, proprio nel periodo degli appostamenti, un giovane ternano è stato ricoverato all’ospedale Santa Maria per un’overdose; dopo essersi risvegliato dal coma un cui era caduto per diversi giorni, è stato sentito dagli agenti, ai quali ha descritto l’uomo che gli aveva fornito la droga, il tunisino, per l’appunto. La conferma è arrivata pochi giorni dopo, quando la Polizia, che seguiva gli spostamenti di un tossicodipendente locale, ha ritrovato dietro i cassonetti della spazzatura, sotto l’appartamento dell’uomo, 70 grammi di eroina, suddivisa in dosi.

Tutti gli elementi di prova raccolti sono finiti in un fascicolo inviato all’Autorità Giudiziaria, che ha emesso un Ordine di Custodia Cautelare in carcere. Le ricerche dell’uomo sono partite immediatamente ed hanno portato gli agenti sulle sue tracce in provincia di Pescara, dove risiedevano dei familiari, ed è proprio a Montesilvano che l’hanno trovato ed arrestato. Oltre allo spaccio continuato, è stato portato in prigione anche con l’accusa di lesioni personali, per l’overdose causata al giovane ternano.

CONDIVIDI
  • pedro

    il legislatore dovrebbe decretare la pena di morte per impiccagione verso chi commette il reato di spaccio.

    Per questi marocchini aggiungerei anche la castrazione violenta con le palle date per cibo ai cani

  • pedro

    Tra spacciatori nordafricani e tossici , Terni è diventata una città cloaca .
    Occorrerebbero gli squadroni della morte come a Rio , per estirpare questo cancro della droga e anche la delinquenza quotidiana messa in atto dalle etnie rumene e albanesi attestatesi nei nostri quartieri da anni , senza che Forze dell’Ordine e magistratura mettano in atto una dura repressione per stroncare alla radice questi fenomeni criminali.
    Però continuiamo a dargli la precedenza per gli asili , le case popolari e via dicendo a danno dei ternani onesti che i soldi se li guadagnano lavorando e non spacciando , rubando e violentando