Terni, storia di un palazzo abbandonato, abitanti costretti dai ladri ad andarsene

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palazzo pressio colonnese

Questa è la storia di un palazzo che si trova poco distante dall’ospedale di Terni e dei suoi sfortunati abitanti. Ma è anche la storia di due emergenze che riguardano la Conca: quella economica e quella della sicurezza. Prima della crisi e prima della recente ondata di microcriminalità, era infatti impensabile immaginare che un palazzo nuovo di zecca restasse quasi vuoto per due anni e subisse continue razzìe fino a divenire inabitabile anche per i pochi condomini.

palazzo pressio colonnese (4)Il palazzo si trova in via dei Pressio Colonnese, è stato costruito un paio di anni fa ma soltanto 4 dei circa 40 appartamenti sono stati abitati, gli altri sono rimasti invenduti e sono andati incontro ad una pessima sorte. Un giovane residente del condominio della prima ora, Luca, spiega che i problemi non hanno tardato ad arrivare: ben presto sono iniziati i raid notturni dei ladri ai danni degli appartamenti disabitati. A poco a poco, mese dopo mese “si sono portati via quasi tutti i portoni blindati, gli infissi, i sanitari, anche le porte degli interni e i componenti elettrici”. Decine di appartamenti che erano completi e pronti per essere venduti, sono oggi inabitabili, spogliati di tutto, alcuni addirittura pieni di escrementi di animali. Pochi altri, pur essendo già stati forzati e aperti, conservano ancora la porta d’ingresso.

I residenti del palazzo hanno contattato il costruttore, un’impresa edile di Roma, che ha più volte promesso provvedimenti senza mai intervenire: “Ultimamente non mi risponde nemmeno al telefono” afferma Luca.

palazzo pressio colonnese (15)palazzo pressio colonnese (18)La situazione per i condomini è oggettivamente inquietante: costretti a convivere con i rumori notturni dei malintenzionati e con la preoccupazione che uscendo di casa, anche soltanto affacciandosi sul corridoio, rischierebbero incontri pericolosi. Una paura che, racconta Luca, ha spinto due giovani a lasciare il proprio appartamento acquistato pochi mesi prima: “Qui ci abitavano due ragazzi ma sono scappati terrorizzati dai continui rumori e dai raid notturni. Alcune cose le hanno portate via, altre sono ancora qui fuori della porta”.

palazzo pressio colonnese (36)I due giovani non sono gli unici ad essere stati costretti a lasciare la propria abitazione a causa dei malviventi. E’ toccato anche a Luca che oggi non può dormire in casa propria: “Nei giorni scorsi i ladri hanno strappato e rubato i cavi elettrici che collegano il mio contatore all’appartamento lasciandomi senza luce elettrica. Sono dovuto tornare a casa di mia madre anche se vengo qui tutti i giorni a controllare”.

Mentre Luca racconta questi episodi, da uno degli appartamenti esce un altro condomino che conferma: “Sentiamo continuamente dei rumori ma restiamo tappati in casa. Nei primi periodi ci portavamo il cane e giravamo armati di bastone, poi abbiamo lasciato stare”. Data la situazione, la ronda poteva rivelarsi un comportamento inutile e rischioso: “D’altra parte non siamo forze dell’ordine e se incontriamo qualcuno armato…”. Visto che il condomino in questione si trova in affitto, sta valutando la possibilità di andarsene: “Mi sto guardando intorno”. Gli altri però, essendo proprietari, sono meno fortunati e non hanno scelta: attualmente è praticamente impossibile vendere i loro appartamenti. Luca spiega infatti che le sue due abitazioni hanno perso due terzi del valore: “L’appartamento che ho pagato 110 mila euro, oggi viene valutato 40 mila euro”.

palazzo pressio colonnese (44)Quando scende la sera, tornare a casa è inquietante: “Non c’è illuminazione esterna perché il costruttore non l’ha installata. Ma non c’è luce nemmeno nei corridoi e sulle scale perché l’elettricità non viene più erogata al condominio a causa del mancato pagamento da parte del costruttore”. Immaginate quindi di entrare in un palazzo completamente buio, salire uno o due piani e, sempre nell’oscurità, attraversare corridoi su cui si affacciano appartamenti disabitati e privi di porte: luoghi in cui potrebbe entrare chiunque ed in cui sono spesso all’opera malviventi. Uno scenario da film horror.

palazzo pressio colonnese (61)Ad aggiungere un pizzico di mistero e di inquietudine c’è poi un altro dettaglio. Gli appartamenti disabitati vengono ripuliti di tutto ciò che è possibile portare via ma non danneggiati di proposito: non c’è alcun segno di atti vandalici fini a se stessi, nessun danneggiamento volontario, nessun vetro rotto. Colpisce allora che sul muro di un’abitazione – e soltanto su quel muro – qualcuno, con vernice rossa di una bomboletta spray, abbia lasciato dei segni che per qualche malvivente potrebbero avere un significato: si tratta di una freccia, di una sagoma stilizzata di una persona e di altri due simboli composti da linee.

palazzo pressio colonnese (31)I problemi riguardano palazzo pressio colonnese (20)inevitabilmente anche i garage che sembrano la base logistica ideale per piccole attività criminali. Raccontano ancora i residenti che due anni fa alcuni ladri avevano scelto i box per portarci motorini rubati: lì potevano smontarli al riparo da occhi indiscreti e del tutto indisturbati. Più recentemente era diventato il luogo di spaccio di due stranieri: vendevano eroina ai clienti, ma un residente se n’è accorto, lo ha segnalato alle forze dell’ordine e i due sono stati arrestati. Oggi oltre a rifiuti e macerie, c’è anche un materasso e qualche coperta: probabilmente un senzatetto passa la notte in quel box.

Nei giorni scorsi Luca ha chiesto un sopralluogo dei carabinieri che hanno giudicato l’edificio “carente dei minimi standard di sicurezza” ed ha sporto denuncia. Ora i militari controlleranno la zona ma la situazione resta insostenibile e Luca ricorrerà alle vie legali. Nel frattempo il giovane residente vorrebbe che ad intervenire fossero le istituzioni, “il Comune potrebbe imporre al costruttore di effettuare lavori di messa in sicurezza dell’edificio”.

LE FOTO:

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  • Pierbruno Russell

    la polizia ormai serve solo per le scorte e gli stadi

  • Flavia

    Le solite vergogne all’italiana.

  • Ternanina

    Organizziamo Ronde con cani e bastoni….Riprendiamoci quello che è nostro, la nostra dignita il nostro paese

    • ternano

      Nn si tratta di riprenderci quello che e’ nostro …..si tratta di andare a roma dal costruttore con cani e bastoni…… !!!

  • Andrea

    TERNI STA FACENDO UNA FINACCIA

  • alex mazza

    e’ vero la mancanza di sicurezza è ormai drammatica,i miei hanno in provincia di terni,la seconda casetta dei nonni,per 11 mesi anno abbandonata,ebbene hanno subito 7 raid di ladri,effrazioni porte,furti in pieno girono con i miei presenti,e questi raid banditeschi proseguono ancora senza fine….le denunce non hanno alcun fine,solo statistico….

  • alex mazza

    non è mai successo un abbandono del territorio da parte delle istituzioni,noi contiamo solo per pagare,bolli,ici,imu,telecom enel,praticamente questa casa fatta con il sudore della fronte è in mano a bande criminali del territorio,che potrebbero anche occuparla…..il comune riceve tasse,bolli,assicurazioni,sistemi antifurti per 11 mesi anno….poi zone abbandonate!!!riprendiamoci il territorio!!

  • robersis

    Io non scendo in strada, pago le tasse con le quali le istituzioni mi devono garantire la sicurezza. Inutile che addossiamo la colpa alle forze dell’ordine, le quali quando prendono i ladri, gli spacciatori, e tutti quelli che delinquono, li portano in tribunale e i giudici li fanno uscire prima di loro. Il problema non sono le forze dell’ordine , il problema è la politica, per meglio dire la sinistra e molti giudici buonisti. Per cambiare questo stato di cose abbiamo solo l’arma del voto. USIAMOLA. Le istituzioni. A sentire il sindaco e il prefetto ci lamentiamo senza motivo.

  • bb

    Ho abitato per ben tre anni in uno di questi appartamenti e volevo specificare che il problema delle abitazioni non è soltanto dovuto a ladri e tossici che approfittano della situazione di abbandono per fare i loro comodi ma c’è un altro problema di natura strutturale degli appartamenti in cui il freddo e l’umidità fanno da padroni arrecando così anche problemi gravi di salute a chi ci abita. Specifico anche il fatto che il servizio idrico è comune e cioè che ci si serve ancora dell’acqua di cantiere avendo così fatturazioni annue e non bimestrali. Essendo così la situazione una persona si ritrova a dover pagare 400 euro tutti insieme anziché comodamente frazionati come solitamente avviene nelle più comuni dimore.
    Fortunatamente il mio incubo di abitare in quel l’appartamento in cui bisognava lottare con disagi e umidità è terminato ma rimango speranzosa che coloro che ancora vi abitano possano riuscire a sistemare la situazione e risolvere questo disastro economico.

  • Bibby

    Ho abitato per ben tre anni in uno di questi appartamenti e volevo specificare che il problema delle abitazioni non è soltanto dovuto a ladri e tossici che approfittano della situazione di abbandono per fare i loro comodi ma c’è un altro problema di natura strutturale degli appartamenti in cui il freddo e l’umidità fanno da padroni arrecando così anche problemi gravi di salute a chi ci abita. Specifico anche il fatto che il servizio idrico è comune e cioè che ci si serve ancora dell’acqua di cantiere avendo così fatturazioni annue e non bimestrali. Essendo così la situazione una persona si ritrova a dover pagare 400 euro tutti insieme anziché comodamente frazionati come solitamente avviene nelle più comuni dimore.
    Fortunatamente il mio incubo di abitare in quel l’appartamento in cui bisognava lottare con disagi e umidità è terminato ma rimango speranzosa che coloro che ancora vi abitano possano riuscire a sistemare la situazione e risolvere questo disastro economico.

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