Terni, ternano importuna ragazza rumena e viene picchiato dal fidanzato: denunciati

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polizia-volante (2)Qualche giorno fa un operaio ternano 34enne ha telefonato al 113 dicendo di essere stato aggredito da un giovane sconosciuto, presumibilmente rumeno, che aveva tentato di rapinarlo. Gli agenti della polizia di Stato lo hanno raggiunto e l’hanno trovato con il naso sanguinante ma del rumeno nessuna traccia.

Il ternano, che ha riportato la frattura del naso ed è stato affidato al 118, ha deciso di sporgere denuncia in questura, ed ha raccontato che mentre era seduto in centro su una panchina, si era messo a parlare con una ragazza rumena che stava aspettando il fidanzato, ma quando questo era arrivato gli si era avvicinato e gli aveva intimato di dargli i soldi. Al suo rifiuto, era stato aggredito, era stato preso a pugni, quindi il ragazzo era fuggito insieme alla ragazza. L’operaio li aveva inseguiti e raggiunti, ma l’altro lo aveva nuovamente aggredito e poi si era nuovamente dileguato.

Gli accertamenti della polizia di Stato per individuare il presunto rapinatore e la presunta complice, hanno fatto emergere invece un quadro totalmente diverso. La ragazza rumena è stata rintracciata ed ha dichiarato agli agenti che quel pomeriggio mentre era seduta sulla panchina in attesa del fidanzato – un connazionale 19enne – l’operaio ternano le si era seduto vicino e, mentre beveva una birra, l’aveva importunata, chiedendole il numero di telefono e proponendole un appuntamento, approfittando del prolungato ritardo del fidanzato.

Quando questi era arrivato e gli aveva chiesto cosa volesse dalla sua ragazza, l’operaio aveva dato in escandescenze, iniziando ad urlare. I due avevano iniziato a spintonarsi e i fidanzati si erano subito allontanati per timore che l’operaio li potesse colpire con la bottiglia di birra, ma il ternano li aveva raggiunti e mentre stava per darla in testa al ragazzo, questi aveva reagito sferrandogli due pugni al volto.

Sono stati entrambi denunciati: il rumeno per il reato di lesioni ed il ternano per il reato di minaccia aggravata, perché commessa con l’arma, calunnia e simulazione di reato.

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