Terni, UM rincara tariffe: da settembre autobus più cari. Confconsumatori e Codici contrarie

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autobus umbria mobilitaDa settembre prendere un autobus a Terni sarà più costoso: Umbria Mobilità, in gravi difficoltà economiche e in cerca di partner privati, ha infatti deciso di alzare le tariffe in tutta la regione e in modo particolare nel ternano. La singola corsa, che oggi costa un euro, dovrebbe subire un aumento di 20 o 30 centesimi mentre gli abbonamenti sarebbero ritoccati all’insù nella misura del 10% o 20%. A simili rincari si oppongono due associazioni ternane di difesa dei consumatori: Confconsumatori e Codici.

Confconsumatori. Per il presidente di Confconsumatori della provincia di Terni, Antonio De Angelis, “le amministrazioni locali (comune e provincia) sostengono da sempre di voler puntare sul trasporto pubblico; è evidente che un aumento del biglietto di questa portata costituirebbe un palese disincentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici. Si fa notare peraltro che i mezzi pubblici, in questi tempi di crisi, vengono spesso utilizzati dalle persone in difficoltà economiche, che non possono permettersi di acquistare o di mantenere un’automobile; l’aumento del biglietto andrebbe pertanto a colpire soprattutto le fasce deboli, e ciò non può che essere considerato assolutamente inammissibile. Il Comune e la Provincia di Terni devono in tutti i modi opporsi a questo illogico aumento” conclude De Angelis.

Codici. Codici (Centro per i Diritti del Cittadino) scrive invece al Comune di Terni richiamando normative che prescrivono la concertazione di una simile decisione ed esprimendo contrarietà all’aumento. Viene prima precisato che “ai sensi del Codice del Consumo, ai consumatori ed agli utenti sono riconosciuti come fondamentali i diritti: a) alla tutela alla salute; b) alla sicurezza ed alla qualità dei prodotti e dei servizi; c) ad una adeguata informazione ed ad una corretta pubblicità; d) all’educazione al consumo ; e) alla correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi; f) alla promozione ed allo sviluppo dell’associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti; g) all’erogazione di servizi secondo standard di qualità e di efficienza”.

Codici spiega quindi che: “Qualsiasi vostra determinazione che incida sull’utenza, e quindi anche quella dei costi del servizio, dovrà essere concertata con le associazioni dei consumatori ai sensi e per gli agli effetti dell’art.2, comma 482 della Legge finanziaria del 2008”. Infine l’associazione afferma che “da tempo esiste un piano alternativo per la riduzione dei costi dei trasporti con piena ed equilibrata salvaguardia sia dei diritti dell’utenza che dei dipendenti”.

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  • roberto

    Poco tempo fa mi sono servito dei mezzi di trasporto pubblici.
    Mi sono reso conto che l’unico scemo che aveva obliterato il biglietto ero io, forse un altro paio di persone.
    Quindi mi domando, invece di aumentare le tariffe a chi il biglietto già lo compra, facciamo in maniera che lo paghino tutti.
    Rimettiamo i bigliettai sull’autobus.
    Chi ha il biglietto sale, sennò a piedi.
    In questa maniera forse si potrebbero abbassare le tariffe invece di aumentarle, aumenterebbero i posti di lavoro.
    Più persone paganti utilizzerebbero i mezzi pubblici costando meno.
    E cosa non meno importante.
    Agli occhi di tutti questi parassiti stranieri, che non pagano nulla e pretendono rispetto, non faremmo la figura dei coglioni.