Terni, un piano di Italia Nostra per il recupero del Thyrus

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Thyrus“Ripartire dal simbolo e dal patrimonio per sollevarsi dal disorientamento sociale e dall’emergenza culturale che attanaglia la città”. E’ con questo spirito che Italia Nostra Terni ha proposto alle istituzioni un piano di recupero del Thyrus situato nei giardini di Lungonera.

Il vicepresidente di Italia Nostra Terni, Giuseppe Cassio, spiega che nei mesi scorsi l’associazione “ha formulato una proposta ad Asm e Comune di Terni per la salvaguardia e la valorizzazione di un luogo caro ai cittadini, ossia la fontana dei giardini di Lungonera, progettata negli anni ‘50 per ospitare quella che è l’unica scultura a tutto tondo (quindi l’unico micro monumento) dell’antico simbolo di Terni: il Thyrus, un animale fantastico dalle sembianze di un drago che, secondo la leggenda, abitava le paludi intorno alla città, infestando col suo fetore le zone circostanti. Una statua presumibilmente riferibile al XV secolo, che, dopo essere stata custodita in varie sedi, da più di sei decadi si trova lì, in mezzo ad un’isola di pietra sponga immersa nella vegetazione e circondata da una fontana di superficie (che emula le paludi in cui si credeva vivesse il misterioso drago) di fronte a una delle strade più transitate limitrofe al centro”.

Thyrus la vasca“Da diversi anni – prosegue Cassio – l’incuria ne ha minato perfino l’esistenza; il Thyrus molto spesso viene ricoperto dalla vegetazione e ora più che mai si trova in pericolo visto che l’impianto idrico della fontana è guasto, lasciando che chiunque lo possa raggiungere con facilità, danneggiandolo ulteriormente o perfino sottraendolo ai ternani. Italia Nostra – aggiunge il vice presidente – si è adoperata per sensibilizzare l’azienda multi servizi, proponendo un modello di recupero competente e ispirato a principi di trasparenza, parzialmente analogo a quello messo in atto per la Fontana di piazza Tacito. L’Asm ha dimostrato sensibilità e interesse, mettendo sin dal marzo scorso a disposizione le proprie competenze professionali per il ripristino dell’impianto idrico e per un nuovo impianto di illuminazione della fontana e della statua in modo tale da renderle perfettamente godibili non solo dai frequentatori del parco, ma anche dagli automobilisti che percorrono Lungonera”.

Prosegue Cassio: “Da parte sua il Comune di Terni dovrebbe preoccuparsi della pulizia della vasca, attualmente imbrattata da scritte improprie e da sporcizia, nonché della manutenzione della recinzione e della soglia che in questi anni hanno subito vari danneggiamenti. Servirà poi riprogettare la vegetazione dell’isola, evitando che talune essenze pregiudichino la buona conservazione della statua. Al contempo il Comune di Terni ha inoltrato una richiesta formale di interessamento alla Fondazione Carit per il restauro della scultura, bene culturale tutelato dalla Soprintendenza Beni Storici Artistici Etnoantropologici dell’Umbria”.

Secondo Cassio “la valorizzazione di questo luogo non dovrebbe apparire come un atto dovuto, quindi strumentale, ma come un gesto di rispetto di quella che è l’identità e l’orgoglio civico dei ternani, giustamente affezionati al proprio simbolo, che oggi più che mai devono aggredire il ristagno culturale e la tentazione di cancellare le proprie radici. In tal senso il recupero della fontana e del Thyrus non può che avere anche un significato fortemente apotropaico!”

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  • Michael Sbrenna

    Terni ha assolutamente bisogno di un ritorno al passato! Terni deve tornare agli anni tra il 1950 e il 1970, l´epoca d´oro dell´architettura e dell´urbanistica ternana! Negli ultimi 40 anni é stato disintegrato tutto quello per cui si era lavorato per dare un´immagine a questa città! E uno dei punti principali di questa epoca che fu era sicuramente il verde pubblico! Invito chiunque a cercare le cartoline di Terni risalenti a questo periodo e ci si accorgerà di ciò che è diventata Terni oggi rispetto a quegli anni! I giardini di Lungonera devono assolutamente tornare ad essere come erano stati progettati! Un trionfo di colori e profumi, visto che erano stati progettati apposta come degli ammortizzatori per le grandi vie di collegamento! Il Thyrus va restaurato, custodito all´interno del Caos, una volta che questo sarà finalmente tolto dalle mani di quegli incoscienti di Indisciplinarte e restituito alla gestione diretta del Comune, e al suo posto deve essere posizionata una copia visto che in termini urbanistici e paesaggistici è importante il simbolo e non l´opera originale stessa. E che il Comune non si nasconda sempre dietro la scusa della mancanza di fondi e della crisi, perché per le stupidaggini i soldi ce l´hanno sempre avuti, ma per le opere necessarie guarda caso questi soldi non ci sono mai!