Trasferimento sede di Economia, Vinciarelli: ”Addio cittadella universitaria, declino di Collescipoli”

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“Si chiude probabilmente per sempre l’esperienza dell’università a Collescipoli, e tramonta l’idea della cittadella universitaria”. Questo in sintesi il pensiero del consigliere comunale Marco Vinciarelli (Pd) a seguito del trasferimento della sede universitaria ternana di Economia da Collescipoli a San Valentino (qui l’articolo).

“Si trattava – afferma Vinciarelli in una nota – di un’idea sicuramente coraggiosa, forse poco sostenibile, anche se, ad onor del vero, va ricordato che Collescipoli doveva essere sede dell’allora DUEC (Diploma Universitario Economia e Commercio) i cui numeri erano a misura di Palazzo Catucci; con l’introduzione delle lauree triennali e il passaggio dal DUEC alla Facoltà di Economia si ebbe un boom di iscrizioni con la conseguenza di un’immediata carenza di spazi. Allora si decise di risolvere il problema continuando ad investire a Collescipoli, recuperando il Chiostro di Santa Cecilia per mettere a disposizione dell’università altri spazi funzionali e prestigiosi anche nell’ottica di riqualificazione e rivitalizzazione del borgo. Paradossalmente, proprio nel momento in cui i lavori nel chiostro sono terminati e tra qualche giorno pare che si provvederà addirittura anche all’allaccio del gas (per chi?), si trasferisce tutto nella sede di San Valentino dove nel frattempo sta andando a concludersi l’esperienza di Scienze Politiche”.

“Sono deluso e amareggiato – scrive ancora Vinciarelli – perché la decisione seppure fosse nell’aria da alcuni anni l’abbiamo dedotta da un semplice foglietto affisso sul portone dell’ormai ex sede di Palazzo Catucci; nessun comunicato ufficiale dell’Università e dell’amministrazione Comunale, nessuna partecipazione della popolazione di Collescipoli, nessuna assemblea pubblica e soprattutto nessuna ipotesi o idea di utilizzo futuro che possa essere compatibile alla vocazione per la didattica di queste due prestigiose strutture, patrimonio della città di Terni”.

“Si chiude, si dice, per motivi di risparmio economico e per alleviare presunti disagi agli studenti o forse meglio ai professori. In ogni caso, qualunque siano i motivi, questa decisione si porta via, di colpo, tutte le illusioni che, nonostante le difficoltà, si erano cullate nel corso di questi anni, gettando all’aria tutti gli investimenti fatti dall’Amministrazione comunale e dai privati e fa ripiombare l’attenzione su quei problemi che nel frattempo sono rimasti irrisolti. Le vie del paese sono un continuo susseguirsi di buche; il restauro delle mura è fermo da alcuni anni e in alcuni tratti cadono anche delle pietre; mancano giardini pubblici e spazi per i bambini che possano avere le condizioni minime di sicurezza e di decenza solo per citarne alcuni”.

“È facile immaginare – conclude Vinciarelli – che il trasferimento della Facoltà di Economia da Collescipoli avrà per questo territorio un impatto molto pesante e rischia di accelerare il graduale declino del borgo in termini economici, sociali e culturali. Ritengo che tutto ciò riguardi non solo la comunità collescipolana ma la città di Terni di cui Collescipoli, insieme ad altri borghi, sono parte integrante anche se talvolta non molto integrata. A tal proposito credo che quanto prima sia opportuno, anche alla luce della fine dell’esperienza delle circoscrizioni, poter cominciare a ragionare di quale sarà il modello futuro di decentramento per il nostro comune composto da periferie complesse e antiche Municipalità, un modello che possa tornare a garantire una più efficace partecipazione e un maggior protagonismo dei territori”.

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