Vigilessa di Terni litiga con sconosciuto poi lo accusa di essere armato: denunciata

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e45-uscita-san-geminiLo scorso ottobre un uomo stava tornando a casa insieme a moglie e figli di 2 e 10 anni quando, lungo la E45, si è ritrovato un’auto incollata alla propria che per diversi minuti ha mantenuto i fari abbaglianti. Un episodio sgradevole e irritante quanto banale, che ha però dato origine ad una vicenda kafkiana ed ha infine portato alla denuncia di una vigilessa di Terni.

Protagonista, suo malgrado, è Salvatore, un cinquantenne ex carabiniere di Roma, che racconta: “Intorno alle ore 20,30, con la mia famiglia, tornavo da Perugia, dall’Eurocholate, quando dallo specchietto ho visto una Alfa Romeo correre ad alta velocità, lampeggiare a tutti, sorpassare a destra e sinistra e alla fine me la sono ritrovata dietro. Io ero sulla corsia di sorpasso e andavo a 100-110 chilometri orari, rispettando i limiti, e non potevo rientrare sulla corsia destra a causa del traffico. Questa macchina mi si è incollata al paraurti, ha acceso i fari abbaglianti e li ha lasciati per circa 2 chilometri. Alla fine ho potuto farla passare ma poi mi sono messo dietro ed ho a mia volta messo i fari abbaglianti e fatto cenno di fermarsi. Alla fine abbiamo entrambi accostato e mi sono reso conto che si trattava di una donna. Allora gli ho detto: ‘ma come guidi, sei deficiente?’. Lei ha risposto: ‘stia attento a come parla perché io sono un agente della municipale di Perugia’. Ancora più sorpreso ho risposto: ‘ah, sei anche vigile!’, poi le ho mostrato il tesserino dell’associazione nazionale carabinieri, l’ho mandata a quel paese e sono risalito in auto”.

L’uomo non poteva immaginare che da questo semplice diverbio automobilistico sarebbe scaturita una vicenda incredibile. Prosegue Salvatore: “Il navigatore ad un certo punto ha indicato 8 chilometri di coda per Orte e mi ha suggerito di uscire a San Gemini. Intanto mi sono accorto che l’Alfa Romeo continuava a seguirmi. Non appena ho svoltato per l’uscita della superstrada, ho visto una Bmw della polizia stradale ed ho avuto il presentimento che stesse aspettando me. Ed infatti era così: i due agenti sono scesi armati, ci hanno chiesto di alzare le mani e di consegnare la pistola. Io meravigliato ho chiesto: ‘la pistola?!’ e gli agenti insistendo: ‘dacci subito l’arma’. La bambina di 10 anni è scoppiata a piangere. Sono sceso e gli agenti hanno continuato a chiedermi la consegna dell’arma: ‘sei armato, ce l’ha detto una vigilessa che hai minacciato’. Ho allora spiegato che alla donna avevo solo mostrato la placca dell’associazione nazionale carabinieri e poi ho acconsentito alla perquisizione dell’automobile. Ovviamente non hanno trovato pistole visto che non ho armi, non le possiedo proprio, in auto c’era soltanto la cioccolata comprata a Perugia”.

Nel frattempo l’agente della polizia municipale era restata ad osservare la scena a pochi metri di distanza, all’interno della sua auto. Una volta terminata la perquisizione e chiarito definitivamente che non aveva alcuna arma, Salvatore ha chiesto agli agenti di accompagnarlo a parlare con la donna così da avere testimoni della discussione ed evitare nuove false accuse: “Quando ci siamo avvicinati, ho chiesto come fosse diventata vigilessa, se fosse stata assunta da Peppa Pig. Lei ha soltanto ripetuto ‘mi scusi’, non ha saputo dire altro”.

Prosegue Salvatore: “Sono tornato a Roma alle ore 23 con mia figlia che continuava a piangere. L’ho portata all’ospedale visto che vomitava e non ha dormito tutta la notte. Tutt’ora le maestre dicono che la piccola racconta con paura quell’episodio. Ho chiamato la municipale di Perugia e sono venuto a sapere che la vigilessa, prima del diverbio con me, aveva finito il turno di lavoro, stava tornando a Terni dove è residente ed aveva la pistola in auto. Io la mattina stessa ho presentato denuncia nei confronti dell’agente della municipale ed anche dei due poliziotti intervenuti”.

Diversi mesi dopo, ad inizio di questo aprile, Salvatore ha chiamato il comando dei vigili di Perugia: “Mi è stato detto che la vigilessa era stata trasferita a Terni. A quel punto ho contattato la segreteria del sindaco a cui ho segnalato tutto ma da cui non ho ancora avuto risposta mentre il comandante dei vigili di Terni non mi ha voluto nemmeno ascoltare. Ho anche mandato tutta la documentazione ai sindacati di categoria”. Si è insomma attivato per far conoscere la condotta della vigilessa “che non era in servizio, non doveva correre per un’emergenza e guidava in modo pericoloso, rischiando di causare incidenti ed attaccandosi al paraurti della mia auto nonostante avessi due bambini piccoli. Mettendo per un attimo da parte l’assurda accusa della minaccia con l’arma, mi chiedo come un vigile possa guidare in modo così pericoloso”.

Nella denuncia presentata da Salvatore si ipotizzano a vario titolo i reati di “abuso di potere, calunnia e procurato allarme” ed è scritto: “Chiede che vengano presi seri provvedimenti nei confronti del vigile urbano, anche disciplinari, e allo stesso modo anche ai due agenti della polizia stradale. Chiede inoltre il risarcimento dei danni fisici e morali. Dichiara che la vigilessa non è stata sottoposta ad alcoltest e drogatest”. Quello su cui insiste di più Salvatore è però che “una vigilessa del genere in servizio potrebbe essere un problema per la sicurezza. Visto quello che ha fatto con me, chissà cosa potrebbe fare indossando la divisa. Potrebbe essere un rischio”.

Interpellata sull’episodio, la dirigente della sezione di Terni della polizia stradale, Katia Grenga, dichiara: “E’ tutto coperto da segreto istruttorio, c’è un procedimento penale aperto che riguarda tutti i coinvolti di questa vicenda ed ognuno ha le sue responsabilità. Le recriminazioni del signore mi sembrano superflue ed esagerate”.

A proposito dell’agente della polizia municipale, Grenga afferma: “Se ci fosse stato un atteggiamento negativo della vigilessa, con delle ripercussioni per l’incolumità degli altri, di sicuro sarebbe stata sospesa. Cosa che non è avvenuta. Non è stata sottoposta a visita, non è stata sospesa dalle funzioni e continua a lavorare”. La dirigente aggiunge: “Mi sono sentita personalmente con il comandante della polizia municipale di Perugia e con quello della polizia municipale di Terni e nessuno ha ritenuto opportuno adottare provvedimenti. Ritengo quindi che la preoccupazione del signore su eventuali rischi per la sicurezza possa essere fugata”.

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  • Daniele g.

    Scusate ma non capisco..allora fermo restando che in questo caso,ognuno dice la propria versione.il signore dice che la vigilessa ha guidato in malo modo e altre cose.poi,evidentemente qualcuno ha chiamato la polizia di stato che,di fronte a una segnalazione di questo tipo,non può far altro che intervenire.se veramente ci fosse stata l’arma,ovviamente sarebbe stato una pericolo.quindi in primis il comportamento della polizia di stato mi sembra ineccepibile.
    Nelle discussioni di questo tipo capita sempre che uno dei due dica all’altro,lei non sa chi sono io e altre amenità o minacce del genere.non può semplicemente essere capitata una cosa del genere.addirittura una denuncia?! Alla polizia di stato per cosa? Perché è intervenuta a seguito di specifica segnalazione che un soggetto aveva minacciato ( anche presuntivamente) l’altro del possesso dell arma.che articolo sarebbe?!? Se ci sono stati dei comportamenti sbagliati,dei rilievi penali,sarà il giudice che dovrà stabilirli.non si può sentire solo una campana..perché i vigili guidano male e invece i carabinieri o poliziotti o finanzieri invece guidano tutti bene?!? Finiamo la con questa storia di denigrare a tutti i costi la polizia municipale.

  • Daniele g.

    Poi ipse fosse stat assunta da peppa pig.ma come fate a scrivere certi articoli?! Tutto quello che gli viene in mente alla persona la scrivete? Però non date la possibilità alla controparte di intervenire e dire la propria..lo potrà fare solo in tribunale,qualora venga rinviata a giudizio..e intanto avete infangato la categoria,così..gratuitamente..magari tutto si risolverà in una bolla di sapone( sono passati mesi…quindi?!) pensate alle cose serie,cari giornalisti di ternioggi.avete passato mesi a denigrare la polizia municipale di Terni grazie a quel soggetto che si era candidato e che aveva fatto la crociata anti autovelox.ricorsi vinti di fronte il giudice di pace,ora tutti cassati dal giudice ordinario.con vittoria di spese..però non ne avete parlato,che il comune aveva ragione.e che gli automobilisti vittoriosi in primo grado sono stati condannati ciascuno a 1000 euro di spese processuali per la soccombenza..ce l’avete proprio contro la municipale.

  • Franco

    in un paese normale tale vigilessa perderebbe il lavoro

    • Daniele g.

      In un paese normale come dice lei,nessuno si permetterebbe di diffamare o ingiuriare un pubblico ufficiale,come invece avviene quotidianamente per strada.siete tutti esauriti pronti a scaricare le vostre frustrazioni quotidiane sul primo che capita.stessi a Terni,vi farei vedere io come si sta.l.comincerei a sanzionare le migliaia di automobilisti che guidano utilizzando il cellulare,mandando messaggi su whatsup o consultando Facebook..e dopo dite le solite scuse,ho il figlio malato oppure hanno ricoverato mia moglie in ospedale.che pena che fate voi italioti

  • Dylan

    trasvolo sulle mie svariate esperienze personali con i vigili urbani che è meglio altrimenti mi tocca ritornare in tribunale dove per’altro ho già vinto delle cause, ma su questo episodio mi ci soffermo volentieri un attimino….
    il dettaglio in cui la vigilessa riferisce alla polizia contattata, ovviamente al telefono, definirlo inquietante è un eufemismo!!!!
    evidentemente il fatto che l’ex carabiniere ha mostrato il tesserino dell’associazione nazionale carabinieri è stato sufficiente a far presupporre alla vigilessa che lo stesso potesse, con buona probabilità, avere con se una pistola e da li ad architettare un’infame carognata ai danni del malcapitato il passo è stato breve!!!
    Al di la di tutte le altre considerazioni vere o presunte tipo la velocità, gli abbaglianti, le frasi ecc questo della pistola è l’unico dato certo e incontestabile in quanto acclarato dagli stessi agenti della polstarda con il loro comportamento e le loro domande al riguardo, ed è di una gravità inaudita se solo si pensa che proviene da chi la legalità la dovrebbe far rispettare con il suo esempio per primo anzichè calpestarla a proprio comodo e ignobile vantaggio con comportamenti a metà strada fra lo squallore vendicativo e il delirio di onnipotenza!!!!
    finiamola con questa storia di difendere a tutti i costi la polizia municipale!!!

    • Daniele g.

      Addirittura in tribunale!? Oppure molto più semplicemente ha vinto una causa dal giudice di pace?

    • Daniele g.

      Guido da venti anni e solo una volta ho preso un a sanzione.peraltro giusta..subito pagata.in Italia vige la regola che per forza devi fare ricorso.per forza di cose il pubblico ufficiale ha torto

  • Ospite

    Il problema grave è che la polizia municipale si sente un agente di polizia a tutti gli effetti invece è solo un dipendente comunale con la pistola e nessun addestramento alla guida ne all’ordine pubblico

    • Daniele g.

      L’addestramento alla guida ce l’ha lei?! Io asico una riforma della polizia locale che dai indipendenza da questo politici.questo si.e che ci equipari alle altre forze di polizia.sia come tutele che come immagine.le competenze,la bravura e la professionalità ce l’abbiamo eccome.

  • robersis

    Quello che è più allarmante ed intollerabile è che un Agente di Polizia, anche se di Polizia Municipale, abbia inventato una storia, il possesso di un’arma, a danno di un cittadino. Se domani questa vigilessa mi ferma per un controllo cosa potrà inventarsi. Questo, ritengo, sia veramente un problema serio che a quanto sembra nessuno dei responsabili , sia sindaci che i superiori della vigilessa abbiano affrontato. Questo è un problema serio che i nostri amministratori minimizzano. Non sorprende che il comandante della polizia municipale non abbia voluto nemmeno ascoltare il malcapitato. Certo sorprendono ancora di più le dichiarazioni del comandante la Polizia Stradale, le quali dichiarazioni non tendono alla ricerca della verità, ma solo alla discolpa di qualsiasi responsabilità, se responsabilità ci sono state, dei vari corpi di polizia intervenuti. Certo è che la vigilessa è stata esonerata da quei controlli che tutti noi cittadini siamo sottoposti. Siamo in Italia; due pesi e due misure. Ringrazio i sindaci, il comandante della polizia municipale e della stradale per questa ennesima lezione di DEMOCRAZIA che ci hanno dato.

    • Giorgio

      ragioni però su un fatto.chi lo può dire,ora come ora, che la persona fermata non abbia veramente minacciato l’agente di polizia municipale,dicendo di possedere una pistola?e che l’agente impaurita abbia chiamato la polizia proprio per questo motivo. allo stato attuale, ognuno può dire la propria,i scenari possono essere diversi e contrastanti.
      ecco perchè, essendo una questione così delicata, sarà il giudice che dovrà stabilire eventuali responsabilità penali. e proprio per questo motivo non ci si può soffermare sulla solita giornalata che spara a zero sulle forze dell’ordine.
      Io non sparo giudizi, è andata così o è andata in altro modo.saranno le testimonianze, i fatti che proveranno le varie responsabilità, se ci sono state.
      Allarmante e intollerabile che l’Agente abbia inventato la storia?ma è proprio sicuro al 100% che sia stata inventata?chi glielo dice,il giornalista?
      e poi scusate, ho una polemica, un litigio con una persona, tiro fuori il tesserino dell’Associazione nazionale carabinieri?a che titolo? che cos’è questa mania di dire lei non sa chi sono io..se uno ha un litigio, dice le proprie ragione e si chiude così,civilmente.. comunque, a prescindere dalle varie responsabilità che sarà la magistratura ad accertare, l’articolo serve solo a alimentare il fuoco contro la polizia municipale.

  • Daniele g.

    Perché non fate un articolo sulle decine di cause vinte in appello dal comune di Terni,avverso i famosi autovelox?!? Avete sparato a zero contro la municipale di Terni per fare campagna elettorale e ora?!? Perché non dite che le cause sono state vinte dal comune e condannati i ricorrenti a almeno 1000 euro di spese processuali?!? Dite le cose come stanno.

  • Daniele g.

    Ma scusate,come si fa a adottare un provvedimento di sospensione per un fatto occorso privatamente ,su una questione che un magistrato non ha ancora rinviato a giudizio la collega?! Ma vi rendete conto che state facendo la lotta alle streghe,come nel medioevo?state creando un clima di i tolleranza ad Hoc.il cittadino medio che legge accomunerà il fatto ( da provare) occorso a tutta la categoria,alimentando l’odio.semplicemente di parte.siete di parte..sapete quante cose simili accadono anche ai carabinieri e alla polizia di stato,fatti anche incresciosi occorsi a livello privato.ma tutti zitti,se ne parla semmai a sentenza definitiva.invece qui,dato che è della polizia municipale,vi sentite liberi di dire ciò che volete.ancora prima della sentenza,ancor prima delle eventuale rinvio a giudizio.allora anche io domani vi scrivo e dico un fatto privato,voglio vedere se lo pubblicate

    • Anonimo

      In questo giornale non è mai stata attaccata la polizia municipale (recentemente è stata anzi lodata l’iniziativa del pattugliamento del centro cittadino). La vicenda degli autovelox non ha riguardato, nemmeno lontanamente, l’operato della municipale. Non pubblichiamo “fatti privati”, in questa vicenda c’è un evidente elemento di interesse pubblico.
      Ad ogni modo ci scriva alla mail ternioggi@hotmail.it, ci lasci un recapito telefonico e sarà richiamato così potrà spiegare le sue ragioni e chiedere tutti i chiarimenti che ritiene opportuni. Buona serata.