A ritmo di musica al carnevale di Cadice

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Il Carnevale di Cadice, uno dei più famosi di tutta la Spagna, è una festa che dura ben 10 giorni, dal 16 al 26 febbraio (qui il calendario degli eventi). Per le strade di questa antica città andalusa, affacciata sulle onde dell’Oceano Atlantico, gli abitanti si sfidano a colpi di costumi elaborati e, soprattutto, di canzoni. La musica è infatti la vera regina del Carnevale spagnolo. Gruppi e associazioni locali impiegano molti mesi a preparare brani e repertori, per poi esibirsi durante le sfilate o nel concerto al Gran Teatro Falla (Plaza Fragela, tel: 0034 956220894), quest’anno in programma venerdì 25 febbraio.

Cabalgatas

Le tradizionali Cabalgatas, i caroselli per le strade del centro, si svolgono la prima e la seconda domenica dei dieci giorni dedicati al Carnevale. Sono una tradizione che ha più di 500 anni, così radicata da resistere anche ai divieti di Franco (che durante la dittatura riusci a bloccare i cortei in maschera in tutto il resto della Spagna). La Cabalgata del Humor, caotica e colorata, è l’ultima parata e la più grande. Nelle piazze si esibiscono compagnie di canto, di ballo e di teatro improvvisate, tra cui le Chrigotas, specializzate in pieces satiriche, i Cori (dal repertorio serio o faceto a seconda dei gusti dei componenti) e i Quartetti, formati da chitarristi e violinisti, ma anche da suonatori di kazoo o di fustini di detersivo. A riportare un po’ di serietà sono le Comparsas, piccole orchestre formate anche da 15 persone che, nel mezzo della confusione più totale, suonano meravigliosi brani di musica classica.

Castello di San Sebastian

La posizione strategica di Cadice, città-penisola protesa nell’Atlantico e collegata alla terraferma da una lingua di terra, l’ha resa per secoli un importante crocevia per chi voleva raggiungere il Sud America o le coste del Maghreb. Un’apertura al mondo che si rispecchia nella varietà dei repertori suonati dalle bande, che spaziano dal flamenco alla samba, dai tamburi africani al jazz. A completare l’offerta, spettacoli di marionette e fuochi d’artificio. Tra una parata e l’altra si può partire alla scoperta del centro storico, visitando la Cattedrale barocca (Plaza de la Cathedral, 3 euro) dalla cupola dorata, la Puerta de Tierra, l’antica porta d’entrata della città e salendo sulla Torre Tavira (Calle Marques del Real Tesoro 10), da cui si gode di una vista spettacolare sulla città e sul porto. Oppure si può passeggiare lungo la costa, fino a incontrare il castello di San Sebastian e la bella spiaggia di La Caleta. Ristoranti, pub, pescherie echiringuitos (i piccoli bar lungo le spiagge) offrono molte alternative a chi vuole gustarsi le prelibatezze locali e i vini dell’entroterra. La Meson Cumbres Mayores (Calle Zorrilla 4, tel: 0034 856072242, lun-dom, menu da 30 euro) è specializzata in cucina spagnola e offre le migliori specialità provenienti della Sierra Huelva. Da non perdere i salumi, come il morcón, il chorizo e la paletilla. Più eclettico il Rayuela (Calle Sopranis 19, tel: 0034 956273359, mar-sab 13-16 e 20-24, dom 13-16, 20-30 euro) che, in omaggio all’anima internazionale della città, affianca ai piatti spagnoli menu argentini sudamericani.

 

Fonte: Dove Viaggi

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