Ambiente Terni, Melasecche: ”Coperti dati inquietanti. No a baratto tra salute e lavoro”

Dati inquietanti coperti per anni, una serie di gravi fatti e avvenimenti minimizzati, un continuo strumentale negazionismo. Il consigliere comunale Udc, Enrico Melasecche, in un comunicato esprime un giudizio durissimo sull’attuale situazione ambientale di Terni e sulle responsabilità di amministratori e classe politica oscurantista. Melasecche mette in fila alcuni fatti accaduti negli ultimi anni in una sorta di galleria degli orrori ambientali e ricorda alcune proprie battaglie su questo fronte.

Il comunicato di Enrico Melasecche:

“Mano a mano che trascorrono i mesi ed emergono nuove notizie grazie alla tenacia di associazioni di grande caratura come Italia Nostra ed il WWF, volte alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, sono in molti a rendersi conto che alcune nostre storiche battaglie erano perfettamente centrate. Le due fiaccolate che organizzammo vari anni fa contro le nubi acri delle acciaierie, da Palazzo Bazzani a Palazzo Spada, con in testa Carlo Ripa di Meana, storico combattente di una sinistra non prona ai diktat delle segreterie, avevano lo scopo di obbligare la maggioranza ad ammettere le proprie responsabilità in merito ad una situazione pesante in cui la sinistra stessa, collocati comodamente i rampolli di famiglia nei quadri dirigenti dell’AST, gestiti appalti e consulenze, non aveva interesse a disturbare la multinazionale che, incurante delle file di cittadini inermi che saturavano le sale di oncologia, ha sempre trovato nei sindaci comunisti un appoggio sodale certo.

Da tempo però emergono dati inquietanti tenuti ben coperti per troppo tempo o edulcorati sapientemente affinchè la logica dominante, nell’eterno ricatto fra posti di lavoro e diritto alla salute, potesse gestire a proprio piacimento, cioè al massimo risparmio, le emissioni inquinanti e la discarica di scorie.

Ricordiamo alcuni episodi:

a)- la nostra denuncia sulla composizione delle polveri sottili di origine indubbiamente siderurgica, captate dalla centralina de Le Grazie, caratterizzate dalla presenza di nichel e cromo grazie ad uno studio dell’Università degli Studi di Perugia;

b)- Provincia e Comune insistevano nel negazionismo sostenendo l’anomalia di quella centralina, quando poi scopriamo che erano tutte le altre obsolete e non tarate per quel lavoro, mentre quella de Le Grazie era moderna e diceva il vero;

c)- presentammo un esposto in Procura su quei fenomeni ma i tempi non erano maturi e la delega alla ASL 4, portò alla archiviazione dell’inchiesta;

d)- la deviazione della Terni Rieti, dal vecchio percorso Raccordo Terni-Orte, Marattana, Via Narni, Collescipoli, Stroncone, con indubbi vantaggi per la viabilità cittadina, alla galleria sotto la discarica dell’AST, ha risvegliato il cane che percolava a valle ed ora il problema è di maggiore ulteriore evidenza e va affrontato finalmente con trasparenza e decisione;

e)- il rogo di Vascigliano ha fatto emergere che la presenza di diossina nella Conca è ben più alta di quello che si diceva ed anche questo dato la dice lunga sui troppi silenzi di Palazzo Spada sul tema salute;

f)- la vicenda dell’inceneritore dell’ASM ha evidenziato come Raffaelli sindaco e Porrazzini Presidente dell’ASM siano riusciti nell’intento di far approvare la famigerata delibera di Giunta Regionale per importare da tutta Italia i rifiuti ospedalieri pericolosi da bruciare in quell’inceneritore: una follia sotto ogni punto di vista, con delibera approvata addirittura dalla maggioranza inebetita di quel consiglio comunale;

g)- Di Girolamo per cinque anni ci ha magnificato la classifica del Sole 24 Ore/Legambiente da cui risulterebbe, secondo lui, che Terni avrebbe l’aria migliore di Rimini, paragone che per anni abbiamo ridicolizzato ed è diventato ormai barzelletta metropolitana.

Potremmo snocciolare decine e decine di articoli sulla stampa quando eravamo soli a parlare di questi temi mentre oggi molti di coloro che si ergono a campioni di trasparenza ambientale erano in tutt’altre faccende affaccendati, non ultime le conferenze di servizio che assegnavano a Terni Ena la procedura semplificata per bruciare biomasse, poi alla Printer e all’ACEA le autorizzazioni di impatto ambientale per riaccendere i forni e le ciminiere dei relativi inceneritori. Molti dei risultai ottenuti, come gli impianti di captazione delle polveri al Forno 5 e al Forno 4 che abbattono circa 2.000 tonnellate al mese di polveri di nichel e cromo che per anni sono state disperse nell’aria, respirate ed oggi giacciono nei terreni, sulle case, intorno a noi, sono il frutto del coraggio di quelle nostre prese di posizione.

Oggi chiediamo a tutti gli attori istituzionali e politici l’ammissione delle proprie responsabilità e parole di verità sulle misure da prendere per affrontare finalmente con trasparenza e coraggio i problemi sul tappeto a cominciare da quella bomba ecologica della discarica che non solo non può essere ampliata verso la Cascata (altro che patrimonio dell’UNESCO!) ma va bonificata con un piano industriale che chiediamo a gran voce.

Intendiamo organizzare a Terni un convegno sul tema per evitare equivoci, inutili polveroni, ma far emergere i problemi e le soluzioni da adottare”.

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