Ancora molto gravi le condizioni del ternano preso a pugni fuori da pub, Andrea Linassi

Sono stazionarie ma comunque molto gravi le condizioni del ternano ferito gravemente alla testa nella notte tra giovedì e venerdì scorso da un giovane albanese davanti ad un pub di Narni Scalo. Andrea Linassi, 31enne operaio della Startekk, è ricoverato con riserva di prognosi nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria di Terni, in come profondo.

I carabinieri stanno intanto continuando gli accertamenti, anche se la dinamica dell’aggressione era già apparsa chiara ieri, quando l’albanese 23enne, Mark il suo nome, dopo essere stato individuato dai militari, ha confessato ed è stato denunciato in stato di libertà. Dagli ultimi elementi raccolti dai carabinieri di Narni Scalo sembra che la lite tra i due, durata pochi minuti e innescata da un urto, sia iniziata all’uscita del locale e poi degenerata nel parcheggio.

Secondo quanto riportato da Corso Viola di Campalto del Messaggero Andrea si era recato al pub in compagnia di un cugino e di alcuni amici. Intorno alle 2,30 sono usciti all’esterno del locale per fumare una sigaretta. Poco dopo anche tre albanesi sono usciti: uno di loro ha urtato Andrea a cui è caduta la birra. Il ternano avrebbe avuto uno scatto di rabbia ed avrebbe insultato e poi spinto il giovane dell’Est Europa. A quel punto in difesa del suo amico sarebbe intervenuto Mark, 23enne particolarmente robusto, che sarebbe stato subito colpito al naso da una testata dell’operaio ternano. Il giovane albanese avrebbe reagito con quattro violentissimi pugni al volto e alla testa del 31enne per poi allontanarsi in automobile insieme ai due amici. Il buttafuori del locale ha infine chiamato ambulanza e carabinieri.

Una volta identificato e portato in caserma il 23enne albanese ha confessato e affermato: “Neanche lo conoscevo, mi ha dato una testata e ho risposto con una serie di pugni, ma non pensavo di fargli così male, mi dispiace”. Il giovane è stato denunciato per lesioni gravissime e omissione di soccorso ed è tornato in libertà. Il pm Raffaella Gammarota ha ritenuto infatti non ci sia pericolo di fuga visto che è residente a Collescipoli con la famiglia e che non ci sia il rischio possa inquinare le prove avendo già confessato.

La legge prevede il carcere preventivo (prima del giudizio di condanna) solo nei casi in cui esista il pericolo di reiterazione del reato, di fuga o di inquinamento delle prove. Quando il pm ritiene che non sia presente nemmeno uno di questi tre elementi, è previsto che l’indagato rimanga in libertà fin quando sarà giudicato colpevole da un tribunale.

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