Arresto Lorenzetti, M5S Terni: ”Naufraga la superiorità morale della sinistra”. Annunciate primarie

In concomitanza con l’arresto dell’ex governatrice dell’Umbria, Maria Rita Lorenzetti, il Movimento 5 Stelle di Terni annuncia le primarie per la scelta del propria candidato sindaco per le amministrative del 2014. Per ora non vengono fornite informazioni sulle modalità del voto ne su chi avrà diritto a candidarsi: dettagli che saranno resi pubblici nelle prossime settimane.

In un comunicato il Movimento 5 Stelle afferma che “le primarie, ormai imminenti, saranno non solo uno spartiacque di civiltà politica, ma anche l’ultimo appello per la nostra città”. Commentando l’arresto dell’ex governatrice dell’Umbria, M5S critica profondamente le scelte delle amministrazioni guidate da Lorenzetti, considerata anche “architrave del sistema Raffaelli-Di Girolamo” e reputa che le conseguenze per Terni siano state nefaste.

Il comunicato del Movimento 5 Stelle Terni:

“L’arresto di Maria Rita Lorenzetti e della sua ‘squadra’, seguito alle indagini della Procura di Firenze sui cantieri toscani dell’Alta Velocità, allunga ombre pesantissime sulla gestione del potere non soltanto in Italferr, ma soprattutto sui dieci anni di governo in Umbria.

Come rivelano le intercettazioni, nella sua interminabile stagione di professionista della politica, Lorenzetti ha consolidato un’inestricabile ragnatela di amicizie, con robusti sodalizi pure a Terni.

A lei dobbiamo anzitutto totale noncuranza in tema di costo finale delle merci prodotte nel polo industriale ternano, a iniziare dalle Acciaierie: cosa ha fatto in questi anni in Italferr, azienda essenziale nelle scelte strategiche del Paese, per ripristinare la Orte-Civitavecchia, costruita a suo tempo proprio per la logistica delle Acciaierie? Zero. Intanto, oggi e per chissà quanto tempo, le industrie ternane pagano un dazio di quasi km 100 in più per andare e tornare dal Tirreno, con aggravi che, aggiunti a quelli energetici, mettono in serio pericolo molte produzioni locali.

Indimenticabile poi la forzatura della Lorenzetti nel collocare a pochi metri dal centro storico di Terni l’IperCoop del potente Giorgio Raggi, dichiaratamente suo famiglio e membro per lungo tempo della Banca Popolare di Spoleto, poi finita nelle peste, e più volte in predicato di assurgere a membro del CdA Monte Paschi di Siena, notoriamente gestita altrettanto bene!

L’ideologica decisione di insediare 5.000 mq di Coop poco al di là del Nera, con comodi parcheggi e servizi, accentrandovi anche palazzine, uffici, musei, comportò un’immediata crisi del commercio del centro storico, amplificata dallo stallo degli ultimi due anni e oggi apparentemente irreversibile.

Lorenzetti è stata architrave del sistema Raffaelli-Di Girolamo la cui contiguità partitica e perfino correntizia – tutti e tre dalemiani – ha coperto inaccettabili decisioni in tema di ‘monnezza’, individuando anzitutto nella Conca e in Orvieto i luoghi privilegiati dello smaltimento di rifiuti non solo dell’Umbria (chi dimentica le infiltrazioni camorristiche sulla Rupe?). Nella Terni dei tre inceneritori (sui 50 d’Italia!) intervenne la Procura per liberare i ternani dal giogo dei veleni: eppure, dimesso il presidente ASM, indagato il sindaco Raffaelli, non una parola dalla Lorenzetti!

Così, mentre l’ex presidente di Regione è ristretta ai domiciliari, e mentre l’attuale presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, sta per essere processato, e mentre magistratura ordinaria e contabile riescono finalmente a lavorare senza oscure influenze e ingerenze, la sbandierata ‘superiorità morale’ della sinistra naufraga miseramente in un vieto e imbarazzante slogan.

Sovvengono le parole di mons. Giuseppe Chiaretti che, nel 2006, quale arcivescovo di Perugia, definì l’Umbria ‘un regime’, con gravi ricadute a ogni livello, con un deficit crescente di tensione morale che aveva già trasformato gran parte della politica da servizio ad affarismo e altro ancora, mentre i problemi concreti della gente finivano sempre più sullo sfondo.

Viene da chiedersi quale sonno beatificante abbia colpito l’opposizione, così distratta, silente, efebica. D’altra parte è lo stesso PdL che nel 2010, per volere del suo presidente nazionale, anch’egli in vista di restrizioni personali, nominò proprio la Lorenzetti capo di Italferr, precorrendo le larghe e sterili intese di oggi, in piena coerenza con lo spirito PDL / PD meno elle.

Ecco perché il Movimento 5 Stelle di Terni si candida a incarnare le speranze di chi, vivendo soltanto del proprio lavoro – quando c’è – chiede esclusivamente una sana e competente gestione della cosa pubblica, mettendo finalmente alla porta una classe dirigente inadeguata e corrotta.

Le primarie del Movimento, ormai imminenti, saranno non solo uno spartiacque di civiltà politica, ma anche l’ultimo appello per la nostra città: dopo tanto disastro morale e materiale, invitiamo tutti i ternani, in prima persona, a elaborare con noi una nuova trama. Un nuovo pensiero. Una splendida visione per il loro stesso futuro, ricostruendo insieme la città”.

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