Assemblea straordinaria: ”Sede Asl deve rimanere a Terni”, Tomassoni: ”Ancora nessuna decisione”

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Palazzo SpadaOggi pomeriggio a palazzo Spada, in un’infuocata assemblea straordinaria, i rappresentanti del Comune di Terni hanno sostenuto con forza la necessità che la sede Asl rimanga a Terni. L’assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni, ha preso atto della richiesta ma ha chiarito che “ancora non c’è nessuna decisione”.

Di Girolamo. Ad aprire il dibattito è stato il sindaco Leopoldo Di Girolamo che ha ritenuto complessivamente positiva la riforma sanitaria regionale ma ha aggiunto: “crediamo che la nostra città per la sua valenza di capoluogo di provincia, per la densità della popolazione e dei servizi sanitari, per la presenza dell’azienda ad alta specializzazione, per essere punto di riferimento storico, debba essere il luogo naturale dove localizzare la sede della Asl”. Una posizione, quella del primo cittadino, maturata via via nel corso dei giorni: inizialmente aveva ritenuto “non prioritario” il mantenimento della sede (qui l’articolo) per poi successivamente specificare che sarebbe stata opportuna un’equa distribuzione delle direzioni con città come Spoleto e Foligno (qui l’articolo). Oggi ha invece espresso una posizione ferma e decisa nel difendere il ruolo della Conca nel sistema sanitario regionale.

Il sindaco ha anche sottolineato come sia necessario che vengano attivate tutte le risorse economiche per finanziare l’ammodernamento funzionale e tecnologico e la messa a norma dell’ospedale di Terni. In questo senso – ha detto – chiediamo che la Regione solleciti il governo affinché i fondi vengano messi a disposizione nel prossimo triennio per far sì che l’azienda ospedaliera resti un punto di riferimento per i ternani e per i cittadini di altre aree anche extraregionali.

Tomassoni. L’assessore regionale alla sanità, dopo aver ascoltato il sindaco e i consiglieri comunali (tutti in difesa della sede Asl e all’attacco della Regione), nel suo intervento di replica ha ricordato che la Giunta dell’Umbria ha difeso la riorganizzazione della sanità regionale su due Asl e due aziende ospedaliere ed ha inoltre garantito la costituzione dell’azienda universitaria a Terni, come elemento nevralgico per la sanità ternana, si è detto consapevole della necessità d’interventi strutturali per l’ospedale di Terni. “La Regione – ha detto – ha già anticipato 6 milioni nel 2011. Ora siamo riusciti a sbloccare una parte dei fondi dell’ex articolo 20 e mercoledì andremo a Roma dove ci proporranno una riduzione rispetto agli 84 milioni previsti, ma sicuramente la priorità sarà quella di impegnare quello che otterremo su Terni. Questo è un impegno formale: la questione sarà dunque sbloccata nel più breve tempo possibile”.

Per quel che riguarda la scelta della sede della nuova Asl, Tomassoni ha sottolineato come con la riforma si sia voluto enfatizzare al massimo il ruolo delle assemblee elettive e dei Comuni: “La legge dice che l’assemblea straordinaria e plenaria dei Comuni del territorio dell’Asl dovrà individuare di concerto la sede, o la Regione dovrà fare la sua proposta sentendo l’assemblea. Questo è quello che noi faremo concertandoci con i territori ed è un percorso che richiederà almeno due o tre mesi. Per questo stesso motivo abbiamo scelto le due sedi provvisorie di Perugia e Terni per garantirne l’operatività. Questa sera – ha continuato l’assessore – recepisco che c’è una richiesta unanime per collocare la sede della nuova Asl a Terni e la riporterò nelle sedi competente. Ma ancora non c’è alcuna decisione e lo ribadisco in maniera formale”.

Atti di indirizzo. Il consiglio al termine della seduta ha votato due atti presentati rispettivamente dai gruppi del centrosinistra e del centrodestra, approvando il primo con 23 voti a favore e 8 astensioni e bocciando il secondo con 23 voti contrari e 8 astensioni.

Centrosinistra. Con l’atto d’indirizzo illustrato da Giocondo Talamonti a nome dei gruppi di maggioranza si chiede che il Consiglio comunale impegni il sindaco e la Giunta ad adoperarsi affinché, in collaborazione con gli altri livelli istituzionali interessati a concretizzare quanto prima alcuni obiettivi fondamentali come: la localizzazione a Terni della sede legale, amministrativa, operativa e gestionale della Asl Umbria 2; ad investire nella costruzione di una nuova sede per la Asl 2 a Colle Obito, realizzando così il progetto della Città della Salute e della Ricerca; a sollecitare il Governo nazionale allo sblocco dei fondi necessari alla ristrutturazione straordinaria e all’ammodrenamento tecnologico dell’ospedale di Terni, costruendo con la Regione ed il Governo nazionale una linea di finanziamento pluriennale che garantisca all’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Terni, una condizione di qualità strutturale e tecnologica adeguata alle competenze professionali che vi operano ed al suo ruolo di eccellenza; a mantenere alto il livello di efficienza dei servizi sanitari al cittadino, lavorando all’eliminazione di alcune difficoltà.

Centrodestra. L’altro atto d’indirizzo, sottoscritto dai gruppi d’opposizione, Lista Baldassarre, Udc, PdL e Terni Oltre, ritenendo poco chiari alcuni passaggi dell’intervento dell’assessore Tomassoni, con un tentativo di scaricare sul territorio e sui Comuni la responsabilità delle scelte, chiede con maggiore forza al sindaco un “atto di coraggio nell’impedire l’ulteriore ennesimo scippo ai danni del territorio ternano”, e per la collocazione a Terni della sede legale e amministrativa della nuova Asl, “rassegnando le dimissioni se questo risultato non dovesse essere ottenuto”. Allo stesso tempo l’atto dell’opposizione chiede che la presidente della Regione dell’Umbria s’impegni, prima delle elezioni politiche, in maniera formale, affinché l’Asl 2 “per ragioni logistiche, economiche e funzionali, resti a Terni”, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi.

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