Ast, anche il segretario Cgil accetta 80 mila euro per licenziamento volontario

Nei giorni scorsi è scoppiata la polemica: tra i tanti dipendenti dell’Ast che hanno accettato gli 80 mila euro per l’uscita volontaria, ci sono anche due importanti sindacalisti. Uno di loro ha però rapidamente smentito di aver accettato il bonus, pubblicando anche le carte che lo dimostrano, l’altro ha invece confermato.

Ad aver accettato i soldi messi sul piatto dall’ad Lucia Morselli è stato il segretario della Cgil di Terni, Attilio Romanelli (dipendente delle acciaierie in distacco sindacale). Una scelta che ha attirato le critiche, anche feroci, di lavoratori e altri cittadini. Critiche che in un primo momento erano state dirette anche all’ex segretario della Fim-Cisl, Celestino Tasso. Lo stesso Tasso ha però subito smentito, pubblicando su Facebook le carte che dimostrano come sia stato posto in mobilità tempo fa, fino al raggiungimento della pensione, e senza alcun bonus.

Romanelli non ha invece replicato su Facebook, si è limitato a scrivere su Twitter: “Ai moralisti della piazza ricordo che ci sarà uno più puro che ti epura”.

Tra i licenziamenti volontari che hanno fatto discutere c’è anche quello di Andrea Maurelli, l’operaio che aveva messo in atto un lungo sciopero della fame per richiamare l’attenzione del premier Renzi sulla vertenza Ast. Maurelli, ex presidente del Consiglio provinciale (era stato eletto nelle fila del Prc ed era poi passato al Pd), era stato contattato da Terni Oggi già a fine ottobre ed aveva negato che avesse deciso di accettare gli 80 mila euro per lasciare il lavoro, sostenendo di aver soltanto “chiesto informazioni”. Ad inizio dicembre era invece arrivata la conferma del suo licenziamento volontario con bonus.

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